
Quattro milioni e ottocentocinquantamila euro per le microimprese che intendano aprire in locali sfitti (a piano strada e affacciati su spazi pubblici) nei Comuni dell’entroterra con meno di duemilacinquecento abitanti e altri quattro milioni e seicentomila euro per le microimprese già esistenti in Comuni con meno di cinquemila abitanti.
Sono i fondi contenuti nel disegno di legge 63 per il “Sostegno alle attività economiche nell’entroterra” approvato oggi dal consiglio regionale ligure con i voti favorevoli della maggioranza, mentre le opposizioni si sono astenute. L’obiettivo del provvedimento è quello di contrastare lo spopolamento dell’entroterra con contributi a fondo perduto per incentivare l’apertura di nuove attività nei settori dell’artigianato, del commercio e della ristorazione, oltre a sostenere quelle già esistenti che stanno facendo i conti con un calo costante della popolazione (e, di conseguenza, dei clienti).
I finanziamenti per le nuove aperture arrivano dalle somme stanziate nel 2020 e ancora giacenti nelle casse della Camera di Commercio di Genova. Verranno recuperate nel bilancio regionale entro il 2025 e poi nuovamente affidate alla Camera per l’erogazione in convenzione con la Regione. La copertura finanziaria dell’operazione è stata trovata con le variazioni al bilancio regionale per l’esercizio 2025.
Nel testo di legge l’obiettivo è quello di “attivare una strategia condivisa di contrasto agli effetti sistemici collegati al venir meno del presidio umano e di comunità, sostenendo le attività economiche che svolgono funzioni di presidio sociale del territorio e rappresentando un fattore determinante per mantenere e creare occupazione in tali aree, che risentono ancora degli effetti negativi indiretti della pandemia”.
In totale, in Liguria, sono centotrentacinque i Comuni non costieri sotto i duemilacinquecento abitanti e, secondo il consigliere delegato Alessio Piana, relatore di maggioranza del D.D.L., sarebbero trecentoventi le attività potenziali che potrebbero “dare un segnale tangibile in controtendenza rispetto all’andamento dell’entroterra”.
Tra gli emendamenti proposti dalle opposizioni, l’aula ha approvato l’aggiunta delle cooperative di comunità tra i soggetti beneficiari dei finanziamenti, mentre ha bocciato quello con cui si richiedeva l’estensione della misura per le nuove aperture ai Comuni con meno di cinquemila abitanti. Bocciato anche l’emendamento del Partito Democratico per estendere le misure anche al 2026 e al 2027.
“Una norma che non sarà perfetta o risolutiva, ma era necessaria per dare un segnale importante e faceva parte del nostro programma di governo – ha commentato l’assessore regionale all’Entroterra, Alessandro Piana – in pochi mesi siamo riusciti a ottenere questo importante obiettivo. Il presidente Marco Bucci ha sollecitato tutti gli assessori che, a vario titolo, hanno capitoli di spesa inerenti l’entroterra, a metterli a fondo comune in modo che ogni misura faccia parte di un programma che possa creare le condizioni per mantenere vivo e vivace il settore economico e sociale dell’entroterra. Centotrentacinque Comuni e circa 320 nuove attività sono qualcosa di importante e sono sicuro che andranno ad arricchire ulteriormente l’entroterra”.
“Siamo molto soddisfatti che sia stato approvato in Consiglio regionale il disegno di legge “Sostegno alle attività economiche nell’entroterra”, un provvedimento di importanza strategica per rendere l’azione regionale ancor più efficace, con l’obiettivo di integrare risorse e misure per rendere omogenee le strategie di sviluppo dell’entroterra, da tempo intraprese da Regione”. Lo comunicano il presidente della Regione Liguria Marco Bucci e il consigliere delegato allo Sviluppo economico Alessio Piana, dopo l’approvazione in consiglio regionale della legge.
“Con questo intervento legislativo della durata quinquennale – spiegano il presidente e il consigliere delegato – che prevede lo stanziamento di oltre 9 milioni di euro, intendiamo garantire una risposta organica e mirata alla necessità di valorizzare l’entroterra ligure, riconoscendone l’intrinseco valore sotto il profilo naturale e paesaggistico”.
“In questo contesto, il provvedimento si prefigge di contrastare gli effetti dello spopolamento e di sostenere la resilienza economica locale – spiegano – L’obiettivo è favorire l’insediamento di nuove attività economiche e rafforzare quelle esistenti, con particolare attenzione alle micro e piccole imprese dei comparti artigianato, commercio, servizi di ristorazione e cooperative di comunità che esercitano attività economiche. Queste realtà non rappresentano soltanto un fattore determinante per mantenere e creare occupazione, ma svolgono anche un’insostituibile funzione di presidio sociale, essenziale per la vitalità e la coesione delle comunità locali”.
“Dalle sorti dell’entroterra dipende il futuro di tutta la Liguria. Puntavamo a estendere i finanziamenti anche alle nuove attività nei comuni fino a 5 mila abitanti, a chi le apre in un immobile di proprietà e a garantire una quota per i giovani, ma purtroppo le nostre proposte sono state respinte dalla maggioranza” Jan Casella, consigliere regionale di AVS e vicepresidente della Terza commissione consiliare, commenta così l’approvazione della legge regionale sull’entroterra.
“Ci siamo astenuti perché le nostre richieste di modifica, tese a migliorarlo, sono state respinte. Auspichiamo che, in futuro, siano accolte le nostre proposte di miglioramento e che il provvedimento sia esteso anche alle frazioni dei comuni maggiori, che spesso sono paragonabili a piccoli paesi. Il commercio gioca un ruolo fondamentale nella vita nei piccoli centri e va aldilà del semplice aspetto economico. Bar, negozi e ristoranti, nelle piccole comunità, sono presidio di socialità per le persone sole e per le categorie fragili. Forniscono assistenza per le incombenze quotidiane, punti di ritrovo, aiuto in caso di emergenza. Sono un elemento di sicurezza e garantiscono una sorveglianza costante in zone difficili da monitorare per le forze dell’ordine, perché distanti dai centri principali. E proprio questo servizio, pubblico a tutti gli effetti, è un valido antidoto al dramma dello spopolamento”, dichiara il consigliere regionale di AVS.
“La tutela dell’entroterra e dei piccoli comuni è cruciale sotto molti aspetti. Partiamo dal discorso idrogeologico. L’abbandono del territorio provoca frane, la scarsa manutenzione dei versanti aumenta i detriti trascinati a valle in caso di forti piogge. Tutto questo si traduce in alluvioni, sempre più devastanti, che colpiscono tutti, indistintamente. C’è poi un discorso di uguaglianza sociale: chi vive in un piccolo paese deve vedere garantiti gli stessi diritti di chi vive in città”, prosegue Jan Casella. E conclude: “Anche l’aspetto culturale è rilevante. I piccoli paesi conservano la tradizione e la memoria. Che si tratti di cucina, di dialetto, di storia locale, di artigianato, di agricoltura, il nostro entroterra è una sorta di museo a cielo aperto, che andrebbe fatto visitare agli studenti, per capire come era la vita dei propri antenati, fino a pochi decenni fa. Non perché si vuole tornare a quel mondo, ma perché capire da dove si arriva aiuta a capire meglio dove si vuole andare”.
“Obiettivo di questo ddl è favorire l’insediamento imprenditoriale e rafforzare la tenuta economica delle attività dell’artigianato, del commercio e dei servizi nei piccoli Comuni dell’entroterra – dichiara il Consigliere Segretario Angelo Vaccarezza – Uno strumento utile che offre concreto supporto economico da un lato a chi avvia una nuova attività o vuole aprire una nuova sede in uno dei 134 Comuni liguri non costieri con meno di 2.500 abitanti e, dall’altro lato, alle imprese già esistenti dei 155 Comuni liguri non costieri con meno di 5 mila abitanti. Si parla sempre di ripopolamento e occupazione nelle aree interne: con il provvedimento approvato oggi le zone non costiere avranno la possibilità di creare le condizioni per la nascita di nuove attività e per dare nuovo slancio economico alle nostre valli. Il nostro entroterra – continua Vaccarezza – è una preziosa risorsa, da tutelare e promuovere. Spero che questo ddl, oltrechè come volano economico, sia anche spunto di riflessione per chi durante la seduta odierna del Consiglio, di entroterra ha parlato tanto, ma non lo ha mai frequentato“, conclude.
«Valorizzare l’entroterra con un piano che possa sostenere occupazione e imprese. La Regione vara un disegno di legge già approvato nella terza commissione che ha come obiettivo quello di evitare lo spopolamento dell’entroterra a cominciare dalla Valbormida». Lo annuncia Rocco Invernizzi, capogruppo regionale di Fratelli d’Italia. «La Regione, sin dall’inizio del mandato Bucci, è impegnata nel favorire l’insediamento di nuove attività economiche e rafforzare quelle esistenti, con particolare attenzione alle micro e piccole imprese dei comparti artigianato, commercio e servizi di ristorazione. Queste realtà – afferma Invernizzi – non rappresentano soltanto un fattore determinante per mantenere e creare occupazione, ma svolgono anche un’insostituibile funzione di presidio sociale, essenziale per la vitalità e la coesione delle comunità locali».
«Si tratta di un intervento strategico – afferma Invernizzi – che si inserisce in un’azione più ampia a favore dell’entroterra, già sostenuta da misure come Cassa Commercio Liguria, Garanzia Artigianato Liguria e il Bonus assunzioni, e rafforzata dai progetti delle otto Aree interne liguri finanziate nell’ambito della Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI)».
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