
«Sono passati più di sette anni dall’approvazione (2017) del Codice che ha ridisegnato e riordinato il mondo del Terzo Settore, ed ora più che mai è in atto un grande sforzo per aiutare le associazioni a coglierne positivamente le opportunità. In Sardegna, infatti, il terzo settore è un mondo essenziale per la comunità regionale. In ogni Comune, anche nei più piccoli, si trova almeno un Ente che offre assistenza, promuove la cultura garantisce servizi educativi, organizza la rete della Comunità». Così ci dice Lucia Coi, nuorese, medico veterinario, presidente di ANPAS Sardegna e presidente del Centro servizi per il volontariato (CSV). «E proprio il CSV – ricorda la Coi – è l’Organo istituzionale che, per Legge, offre servizi gratuiti alle Associazioni per rafforzarne la struttura e sostenersi in una fase delicata di passaggio. Oggi, infatti, sono 2326 le realtà associative sarde iscritte al Registro Unico Nazionale (RUNTS), che si sostengono grazie all’opera volontaria di decine di migliaia di cittadine/i e possono godere dei nostri servizi». Nel solo 2024 il Centro Servizi per il Volontariato, grazie al sostegno finanziario del Fondo Unico Nazionale, ha garantito consulenza, supporto e formazione a circa 1500 Associazioni e volontari erogando quasi 4000 prestazioni. Particolarmente importante è stata l’azione relativa alle problematiche fiscali e finanziarie per consentire agli enti di operare in condizioni di trasparenza e regolarità, ed in questo modo accedere più facilmente al sostegno di fondi pubblici o provenienti da Fondazioni Bancarie. In questo campo sono state fornite circa 500 erogazioni in materia di fiscalità e temi finanziari.
Quali sono le principali criticità fiscali per le organizzazioni del terzo settore in Sardegna? «La redazione dei bilanci, che risulta complessa anche a distanza di anni dall’introduzione dei modelli ministeriali. Gli enti più piccoli, pur adottando il rendiconto per cassa, necessitano di maggiore supporto per destreggiarsi tra gli adempimenti. Questo evidenzia un bisogno persistente di formazione e assistenza, soprattutto per garantire una corretta gestione amministrativa e contabile». Come è cambiato il quadro fiscale dopo la Riforma del terzo settore? «La riforma introduce un regime fiscale strutturato in base alle finalità e la gestione delle attività degli enti del terzo settore, basato sulla natura delle attività: commerciali o non commerciali. Gli enti non commerciali possono accedere al regime forfettario con semplificazioni su IVA, imposte indirette e tributi locali. Sono previsti strumenti agevolativi come il social lending, il credito agevolato e l’uso di beni pubblici. Per le organizzazioni di volontariato e promozione sociale, vi sono regole specifiche sulla vendita di beni e servizi. Quali novità fiscali attese nei prossimi mesi? «Per tutto il 2025 è sospesa l’applicazione della normativa IVA per le attività di prestazione di servizi o cessione di beni ai propri associati e la fatturazione elettronica. Gli enti che operano con entrate istituzionali saranno esentati. Questo cambiamento comporterà una gestione contabile più complessa e includerà l’obbligo di dichiarazione dei redditi per le attività commerciali svolte, appesantendo in modo significativo la gestione degli ETS». Quali modifiche normative sarebbero necessarie per semplificare gli adempimenti fiscali? «La normativa attuale prevede già semplificazioni per enti con proventi inferiori a 65.000 euro, che possono adottare il regime forfettario, evitando registrazioni contabili complesse. Gli enti con proventi superiori devono adottare il regime ordinario con obblighi come il bilancio d’esercizio e la tenuta di registri contabili, aumentando il carico amministrativo». Che tipo di supporto fiscale offre attualmente il CSV alle organizzazioni? «Il CSV fornisce formazione, tutoring e accompagnamento su rendiconti per cassa e competenza. Offre consulenze per problematiche specifiche e ha investito in un gestionale, che viene messo a disposizione delle associazioni che ne facciano richiesta, per facilitare la gestione amministrativa ed extracontabile delle associazioni». Come si evolverà il servizio di consulenza fiscale nel prossimo futuro? «Molto dipenderà dalle norme che ancora non sono state approvate, come ad esempio la normativa sulla applicazione dei regimi IVA. Il servizio si adatterà alle esigenze emergenti degli enti. Le azioni del CSV continueranno a rispondere alle richieste del territorio, migliorando la formazione e gli strumenti di supporto». Quali sono le richieste più frequenti di assistenza fiscale? «Le richieste principali riguardano bilanci e rapporti di collaborazione, con focus su inquadramenti, proporzioni per mantenere la prevalenza del volontariato e adempimenti fiscali (F24, CU)». Come influisce la specificità del territorio sardo sulle questioni fiscali del terzo settore? «Influisce in vari modi. La dispersione geografica e la bassa densità abitativa aumentano i costi di gestione fiscale. Alcune aree, come le ZES, offrono agevolazioni, ma richiedono conoscenze specifiche per essere sfruttate. Gli ETS devono confrontarsi con la complessità burocratica locale e la scarsità di risorse amministrative in alcuni comuni. La formazione e il supporto specializzato risultano quindi fondamentali per gestire sfide e opportunità regionali». Ci sono differenze significative rispetto ad altre regioni? «La scarsità di servizi pubblici in alcune aree e la distanza dai principali centri formativi e di consulenza rendono più complessa l’applicazione delle normative nazionali. In questo contesto, il CSV Sardegna svolge un ruolo decisivo grazie alla sua capillarità sul territorio. Rispetto alle altre regioni non ci sono sostanziali differenze nelle attività e nei servizi erogati, vista la chiarezza del compito attribuito ai CSV dal nuovo Codice. È una strada lunga – conclude Lucia Coi – ma noi siamo motivati a percorrerla. Per questo abbiamo aumentato anche le nostre sedi sul territorio e, dopo Oristano, Cagliari, Sassari, Nuoro, Iglesias e Lanusei nelle prossime settimane apriremo anche ad Olbia. Cerchiamo di essere sempre più più vicini al Terzo Settore e questo non può che facilitare anche la possibilità che i conti tornino sempre anche e soprattutto in tema di fiscalità». (massimo sechi)
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link