23 Aprile 2025
Riduzione INPS al 50% nuovi iscritti: chi l’ha vista?


Commercianti e artigiani avrebbero diritto a una agevolazione che non viene loro riconosciuta, nonostante la legge lo preveda. Ecco cosa sta succedendo. Di Sandra Pennacini

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Venerdì 16 maggio scade il termine di versamento della prima rata di contribuzione fissa dovuta dai lavoratori iscritti alle gestioni autonome INPS Artigiani e Commercianti.

Nei cassetti previdenziali sono già state messe a disposizione le informazioni utili alla predisposizione dei modelli F24 per il versamento del dovuto, ma della tanto attesa riduzione al 50%, introdotta dalla legge di bilancio a favore dei nuovi iscritti nel 2025, non vi è traccia.

A meno di un mese dal termine previsto per il pagamento della prima rata dei contributi fissi dovuti da artigiani e commercianti, i neoiscritti ancora brancolano nel buio sulle modalità di richiesta ed ottenimento dell’agevolazione loro concessa dalla legge di bilancio 2025.

Non sono servite le consultazioni frenetiche della sezione Messaggi e Circolari del sito INPS, alla ricerca di informazioni promesse e, a oggi, mai fornite, né le molteplici interrogazioni tramite cassetto bidirezionale volte ad ottenere i necessari chiarimenti.

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Della procedura per l’ottenimento della riduzione del 50% dei contributi dovuti dai contribuenti neoiscritti alle gestioni Artigianato e Commercio, non si hanno notizie.

La situazione che si è venuta a creare è, quanto meno, sconcertante, e merita di essere ricapitolata.

Tutto parte, come si è detto, dalla legge di bilancio 2025 (legge 207 del 30 dicembre 2024), articolo 1, comma 186, con il quale è stata introdotta una forma di agevolazione contributiva, destinata ai “nuovi lavoratori”, ovvero a coloro i quali si iscrivono per la prima volta nel 2025 alle gestioni INPS Artigiani e Commercianti.

Tale agevolazione consente di ottenere una riduzione considerevole dei contributi dovuti: ben il 50%, a valere sia sui contributi dovuti sul reddito minimale, che su quelli dovuti sul reddito eccedente il minimale.

Una riduzione importante, dunque, che sicuramente consente ad un soggetto che intende (o ha già inteso) avviare un’attività artigianale o di commercio, inclusi i servizi, di potersi affacciare al mondo del lavoro autonomo con maggiore tranquillità, visto che la contribuzione dovuta da artigiani e commercianti rappresenta spesso una variabile di rilievo nella pianificazione dei pagamenti cui occorre far fronte.

I contributi dovuti sul minimale per il 2025, infatti – salvo eventuale spettanza di riduzioni di natura diversa da quella qui in esame – ammontano a:

  • ben € 4.461 per gli artigiani;
  • e € 4.550 per i commercianti.

Sugli importi si veda la Circolare INPS 38 del 7 febbraio 2025.

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Tali somme sono dovute in ogni caso, indipendentemente dal reddito conseguito, e a queste si aggiungono i contributi proporzionali, laddove il reddito (da rapportare a periodo, se il soggetto risulta iscritto per un periodo inferiore a 12 mesi) risulti superiore a € 18.555 (aliquota 24% per gli artigiani e 24,48% per i commercianti).

È di tutta evidenza che poter legittimamente versare la metà delle somme sovra esposte risulta essere di estremo interesse, per quanto occorra tenere in considerazione anche il fatto che l’accredito ai fini pensionistici sarà proporzionalmente ridotto.

Sta di fatto che nel pianificare l’avvio di una attività (in qualità di titolare, o anche di socio lavoratore o coadiuvante) la variabile introdotta dalla legge di bilancio 2025 può aver avuto un peso di non poco conto, tanto più che la misura prevede che i contributi siano ridotti alla metà per ben tre anni. Più precisamente, la riduzione viene concessa per 36 mesi, da godersi senza interruzioni a partire dalla data di iscrizione.

Ricapitolando, i contorni dell’agevolazione risultano tracciati in maniera abbastanza chiara dalla norma che l’ha introdotta:

  • Beneficiari – Soggetti che si iscrivono nell’anno 2025, per la prima volta, alle gestioni INPS Artigiani e Commercianti, in qualità di titolari di impresa, soci lavoratori di società di persone o di capitali, o coadiuvanti/collaboratori familiari;
  • Agevolazione: riduzione contributiva del 50% sulla contribuzione previdenziale dovuta, concessa per un periodo di trentasei mesi consecutivi, senza interruzioni, calcolati dalla data di avvio dell’attività d’impresa o dal primo ingresso nella società o dall’inizio della coadiuvanza;
  • L’agevolazione non è cumulabile con altre riduzioni INPS (quali, ad esempio, quelle previste per i contribuenti in regime forfettario);
  • Stante il versamento dei contributi in misura ridotta, l’accredito ai fini pensionistici viene proporzionalmente ridotto (ex art. 2, c. 29, L. 8 agosto 1995, n. 335).

Tutto questo, ovviamente, a condizione che sia materialmente possibile ottenere l’agevolazione, ed è proprio su questo passaggio che il tutto viene meno.

Infatti, per espressa previsione normativa l’agevolazione è subordinata alla presentazione di una specifica istanza, da trasmettere esclusivamente in via telematica tramite il portale INPS.

L’INPS, in sede della già citata Circolare 38 del 7 febbraio 2025, dedicata alla contribuzione dovuta da artigiani e commercianti per il 2025, ha preso atto dell’introduzione dell’agevolazione qui richiamata, rinviando tuttavia ad una successiva circolare con la quale sarebbero stati forniti ulteriori chiarimenti e, soprattutto, sarebbe stata annunciata la messa a disposizione della piattaforma telematica tramite la quale richiedere accesso al beneficio, con precisazione dei termini entro i quali sarebbe stato necessario ottemperare.

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Per similitudine con quanto previsto per la riduzione del 35% dei contributi, prevista per i contribuenti in regime forfettario (art. 1 comma 84 legge 190/2014), ci si aspettava una seconda circolare a breve, con termine di presentazione delle istanze a febbraio, o al massimo a marzo, ma in ogni caso in tempo utile, ovvero prima che venissero emesse le codeline. Nulla di tutto ciò, ad oggi, è accaduto.

Di conseguenza, l’agevolazione, ad oggi, non può essere né richiesta, né applicata.

Si è quindi venuta a creare una situazione incresciosa (come segnalato anche dall’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili con comunicato stampa diramato ieri), che difficilmente potrà trovare soluzione in tempo utile in vista del termine di versamento della prima rata di contribuzione fissa.

I neoiscritti, quindi, seppur nella condizione di poter teoricamente versare in misura ridotta, probabilmente dovranno effettuare un pagamento pieno.

In conclusione, non resta che attendere ansiosamente che l’INPS si allinei, finalmente, a quanto disposto mesi fa dal legislatore, rendendo noti tempi e modi di presentazione dell’istanza. A questo punto, si presume che l’Istituto dovrà altresì dar conto delle modalità di recupero delle somme versate in eccesso dai soggetti cui l’agevolazione verrà, in un secondo momento, riconosciuta.

Riduzione 50% per i contributi INPS di artigiani e commercianti: perché la norma non è ancora operativa?
Comunicato stampa dell’Unione Nazionale dei Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili



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