
Anche per l’anno 2025 è stato confermato il credito d’imposta per gli investimenti nella Zona Economica Speciale (ZES) Unica per il Mezzogiorno, introdotto originariamente dall’art. 16 del Decreto-Legge 124 del 19 settembre 2023. Il decreto attuativo del 17 maggio 2024 ne ha definito le modalità di applicazione per l’anno in corso. L’agevolazione si rivolge alle imprese, a prescindere dalla forma giuridica o dal regime contabile, già operative o che intendono insediarsi nella ZES Unica, e prevede la possibilità di beneficiare del credito anche per le società con sede legale al di fuori della zona agevolata, purché l’investimento riguardi una struttura produttiva situata nell’ambito territoriale della ZES.
Non possono accedere all’agevolazione le imprese operanti in determinati settori come siderurgia, carbone, trasporti, energia, infrastrutture energetiche, banda larga, credito, finanza e assicurazioni, così come le aziende in liquidazione, in fase di scioglimento o considerate in difficoltà secondo i criteri dell’Unione Europea. Il credito è destinato agli investimenti realizzati nelle regioni del Sud Italia, ovvero Sicilia, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna, Molise e nelle aree assistite dell’Abruzzo.
Per il 2025, l’incentivo si applica agli investimenti effettuati tra il primo gennaio e il quindici novembre. Ai fini dell’agevolazione, l’effettiva data di realizzazione dell’investimento si determina secondo quanto previsto dall’art. 109 del TUIR: per i beni mobili conta la data di consegna o spedizione, per gli immobili la stipula del contratto, o la data in cui si perfeziona il trasferimento della proprietà. Le spese per servizi si considerano sostenute quando la prestazione è completata. Gli investimenti conclusi oltre il 15 novembre 2025 non sono ammissibili al credito d’imposta per quest’anno.
Sono agevolabili gli investimenti riconducibili a un progetto iniziale che preveda l’acquisto, anche tramite leasing, di nuovi macchinari, impianti e attrezzature destinati a strutture produttive già attive o in fase di realizzazione, così come l’acquisto di terreni e la realizzazione o l’ampliamento di immobili strumentali. Il valore di terreni e immobili non può comunque superare il 50% del totale dell’investimento ammesso. Sono inclusi anche immobili già utilizzati da altri soggetti, purché strumentali all’attività economica dell’impresa beneficiaria.
Il credito d’imposta è calcolato sul costo complessivo dei beni acquisiti o realizzati nel periodo indicato, fino a un massimo di 100 milioni di euro per singolo progetto. In caso di leasing, si considera il costo sostenuto dal locatore, escludendo le spese di manutenzione. Per accedere all’agevolazione, l’investimento deve avere un valore minimo di 200.000 euro. La misura massima del credito riconosciuto dipende dai limiti stabiliti dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027, e rientra nel tetto complessivo di spesa pari a 2,2 miliardi di euro per il 2025, secondo quanto previsto dalla legge 207/2024.
Per ottenere il beneficio, le imprese devono presentare una comunicazione all’Agenzia delle Entrate nel periodo compreso tra il 31 marzo e il 30 maggio 2025, indicando l’ammontare delle spese che intendono sostenere fino al 15 novembre dello stesso anno. In questa comunicazione possono essere inclusi anche investimenti avviati nel 2024 e completati dopo il 31 dicembre, nonché acconti fatturati e versati dopo il 20 settembre 2023 ma relativi a investimenti realizzati nel 2025.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link