25 Aprile 2025
“Una casa delle Eccellenze in città”


Vito Damato (nella foto), 63 anni, imprenditore del settore ristorazione, è il nuovo presidente di Cna Firenze e Fiesole. La sua elezione rappresenta un passaggio centrale nel percorso di rinnovo degli organismi dirigenti di Cna Firenze Metropolitana, che si concluderà il 26 giugno con l’elezione del nuovo presidente metropolitano, successore di Giacomo Cioni, per il quadriennio 2025–2029. Damato subentra a Luca Tonini, al quale ha rivolto parole di stima e riconoscenza: “Luca ha guidato Cna con competenza e passione in anni non semplici, e ha saputo rappresentare le imprese con equilibrio e serietà”.

Con 37.409 imprese attive, di cui il 24% artigiane, l’area Firenze-Fiesole rappresenta il 42% del tessuto imprenditoriale della Città Metropolitana. Un dato che conferma la centralità dell’area nel sistema economico metropolitano e la rende un osservatorio privilegiato dei cambiamenti in corso. In un contesto dove l’imprenditoria giovanile rappresenta appena il 7% del totale, il tema del ricambio generazionale e della trasmissione dei saperi diventa sempre più urgente. Anche per questo, il nuovo presidente sottolinea l’importanza della formazione come leva strategica per il futuro del tessuto produttivo fiorentino. “Dobbiamo investire in una scuola gratuita per i mestieri – aggiunge Damato – un luogo dove i giovani possano imparare, aggiornarsi e avvicinarsi ai saperi dell’artigianato tradizionale e agroalimentare. Senza nuove generazioni formate, non c’è futuro per il nostro saper fare”.

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Il mandato del nuovo presidente si concentrerà anche su altri aspetti strategici, a partire dalla mobilità urbana. “Le nuove regole sulla viabilità non possono penalizzare chi lavora. Servono soluzioni su misura per le imprese: accessi agevolati, orari flessibili per il carico e scarico e modalità operative che tengano conto delle esigenze di chi ogni giorno deve muoversi per trasportare beni o persone” dice Damato. Un’altra direttrice di lavoro sarà il sostegno alle imprese che vogliono aprirsi ai mercati esteri. La significativa presenza di attività guidate da cittadini stranieri (22% del totale, due punti sopra la media metropolitana del 19,9%) racconta di un tessuto imprenditoriale già aperto al mondo, dove le connessioni internazionali sono una risorsa concreta. “Dobbiamo fare in modo che la vocazione internazionale dell’area si traduca in opportunità tangibili per le aziende – conclude–Vogliamo rafforzare i percorsi di internazionalizzazione, anche per le realtà più piccole e artigiane, lavorando in rete con soggetti pubblici come Camera di Commercio, PromoFirenze e partner privati”.

Rossella Conte



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