27 Aprile 2025
potenziare i rapporti e l’export con la Cina


Nel dibattito sui dazi Usa, voluti dal presidente Trump, riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Luis Chen, Ceo Romeja Group in Cina, imprenditore italocinese attivo nel settore vinicolo con base anche a Bergamo. 

Beijing – Pechino. Come imprenditore italocinese, attivo da anni nel commercio tra Italia e Cina e Ceo di un’azienda tra le principali importatrici di vini italiani nel mercato cinese (migliaia di bottiglie dei principali vini toscani, pugliesi, abruzzesi, veneti, con un’esclusiva per l’Oriente delle case vinicole di personaggi famosi del mondo dello spettacolo come Al Bano e Andrea Bocelli) mi permetto di offrire un contributo su un tema che tocca il cuore dell’economia mondiale: i dazi di Trump a tutto il mondo con una visione da Pechino, ma attenta all’Italia e all’Europa.

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

Rafforzare il coordinamento interno. L’Europa ha bisogno di compattezza in un momento di forte instabilità economica e geopolitica, l’UE deve rafforzare il coordinamento interno. Le divisioni tra Stati membri minano la credibilità e l’efficacia della risposta europea ai dazi minacciati da Washington. Un negoziatore unico e una posizione comune sono indispensabili per affrontare questa sfida con determinazione.
Promuovere la diversificazione dei partner commerciali. Accelerare i negoziati per accordi di libero scambio con altre regioni, come gli accordi con i cinque paesi dell’Asia centrale (Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan), riavviare i negoziati con India e Indonesia, e promuovere l’accordo UE-Mercosur per espandere i mercati e ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti.

Innovazione e autonomia industriale. L’Europa deve rafforzare le sue catene produttive, investire in ricerca e sviluppo, e puntare su una maggiore indipendenza tecnologica. Solo così potrà rispondere in modo strutturale a ogni tipo di pressione commerciale.

Andrea Bocelli e Luis Chen

Intensificare la cooperazione internazionale. Unire altri paesi colpiti dalla guerra doganale per opporsi all’unilateralismo americano. Promuovere la riforma dell’OMC, perfezionare le regole commerciali e difendere il sistema multilaterale, garantendo stabilità ed equità nell’ordine globale.
Cautela sui dazi ai veicoli elettrici cinesi. L’introduzione di dazi sui veicoli elettrici provenienti dalla Cina merita una riflessione approfondita. Non solo perché rischia di violare i principi del diritto commerciale internazionale, ma anche perché colpisce direttamente i consumatori italiani, limitando l’accesso a tecnologie avanzate a prezzi competitivi. Inoltre, danneggia settori collegati come la componentistica e le infrastrutture di ricarica.

È bene ricordare che l’indagine UE è stata avviata d’ufficio, senza una denuncia formale da parte dell’industria europea, e senza prove chiare di un danno materiale. Misure di questo tipo, basate su presunti rischi futuri, rischiano di compromettere la credibilità dell’Europa sul piano legale e politico.
Cina e Italia, un potenziale da valorizzare. La Cina è oggi uno dei mercati più promettenti per il Made in Italy. Moda, meccanica, agroalimentare – e naturalmente vino – possono trovare lì nuovi sbocchi, soprattutto in un momento di incertezza nei rapporti con gli Stati Uniti dopo i dazi di Trump. Nel settore vinicolo, che conosco bene, la crescita dei collegamenti ferroviari Cina-Europa (+25% rispetto al 2023) rappresenta un’opportunità logistica da cogliere per ridurre costi e durata dei trasporti. Allo stesso tempo, attrarre investimenti cinesi in infrastrutture e tecnologie green può rappresentare un volano di crescita per l’Italia.

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

Il ruolo dell’Italia in Europa. Diversi Paesi europei, tra cui Germania, Spagna e Ungheria, hanno già espresso perplessità sulla politica dei dazi. L’Italia dovrebbe unirsi a queste voci, promuovendo una visione più costruttiva dei rapporti UE-Cina. Non si tratta di scegliere tra Cina o Stati Uniti, ma di trovare un equilibrio sostenibile che tuteli l’interesse nazionale.
In conclusione, anziché adattarsi passivamente alle correnti protezionistiche, l’Italia deve difendere i propri interessi nazionali nel rispetto del diritto internazionale, perseguendo una cooperazione win-win. Una posizione equilibrata sulla questione tariffaria non solo avvantaggerebbe le relazioni sino-italiane e la ripresa economica nazionale, ma contribuirebbe anche a un futuro di prosperità condivisa nella transizione globale verso un’economia verde.

Luis Chen Italo cinese

Albano con Luis Chen

Luis Chen

* Ceo Romeja Group, 38 anni, imprenditore italo cinese, con base anche a Bergamo dove, tra le varie iniziative, ha organizzato un concerto di una pop star al palazzetto di Treviglio, per tre anni ha portato 50 ragazzi della squadra dello Yanbian, società di Super League (serie A cinese di calcio) ai football camp dell’Atalanta a Zingonia e in tre occasioni ha accompagnato i presidenti della provincia di Bergamo (due volte Matteo Rossi e Pasquale Gandolfi lo scorso settembre) a delle missioni istituzionali a Pechino, Yanbian e nella Mongolia cinese.

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