29 Aprile 2025
Consob: il nuovo Piano strategico 2025-2027 tra innovazione e sostenibilità | Studio Legale Tidona e Associati


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Di Antonio Pezzuto, ex Dirigente della Banca d’Italia

 

La Consob, l’Autorità di controllo che vigila sulla trasparenza e correttezza dei comportamenti nei mercati finanziari italiani, pubblica periodicamente un piano strategico nel quale definisce le priorità di vigilanza per rispondere ai cambiamenti dello scenario macroeconomico e del quadro normativo che possono incidere sul conseguimento delle finalità istituzionali (salvaguardia della fiducia nel sistema finanziario, tutela degli investitori, buon funzionamento e competitività del sistema finanziario).

Il 15 aprile 2025 la Commissione ha pubblicato il nuovo Piano strategico per il 2025-2027, “volto a rendere più efficace ed efficiente l’attività di vigilanza e a sostenere lo sviluppo del mercato finanziario italiano”, assicurandone la competitività.

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Tale obiettivo, come si legge nella parte introduttiva del documento, sarà perseguito dall’Istituto anche attraverso il contributo ai lavori di revisione del Testo unico della finanza (TUF), il potenziamento della protezione degli investitori, il presidio ai rischi derivanti dall’evoluzione della tecnologia digitale, favorendo al contempo la canalizzazione del risparmio verso l’economia reale.

Il documento si articola in due parti. Nella prima si descrivono le azioni intraprese nel quadro del piano strategico 2022-2024 e i risultati ottenuti; nella seconda si illustrano le linee strategiche per il triennio successivo che esplicitano “la complementarità tra il processo di cambiamento della Consob e il contributo che essa può dare al perseguimento degli obiettivi strategici di competitività e crescita del Paese”.

Nel dicembre 2023 la Consob ha aggiornato il Piano strategico 2022-2024, alla luce delle azioni realizzate e in considerazione del mutato scenario economico e finanziario (conflitto russo-ucraino, aumento dei tassi di interesse, alto livello di inflazione ed elevata volatilità dei mercati). In quell’occasione la Commissione ha proceduto a una rivisitazione degli obiettivi inseriti in due direttrici: Riforma della Consob: tecnologia e organizzazione; Competitività del mercato dei capitali: innovazione sostenibilità e tutela del risparmio.

La Direttrice 1 è volta al conseguimento di quattro obiettivi strategici:

  • potenziare la vigilanza data driven attraverso l’adozione di un piano di azione per il progressivo utilizzo di applicazioni basate sull’intelligenza artificiale, e adottare modelli di vigilanza basati sull’analisi dei rischi (risk-based);
  • modernizzare le infrastrutture tecnologiche e rafforzare la cybersecurity, in particolare dei presidi per la protezione del sito istituzionale da attacchi informatici;
  • riformare l’assetto organizzativo allo scopo di creare maggiori sinergie tra i processi operativi e sviluppare nuove competenze e capacità gestionali al servizio dell’innovazione[1];
  • adottare un nuovo modello di pianificazione delle attività e monitoraggio dei risultati.

L’aggiornamento del Piano strategico 2022-2024 prevede, con riferimento alla Direttrice 2, cinque nuovi obiettivi strategici finalizzati a:

  • promuovere l’accesso delle imprese al mercato dei capitali italiano, proseguendo nella semplificazione dei procedimenti e nella riduzione dei tempi amministrativi e incoraggiando l’utilizzo di strumenti tecnologici nella finanza (sperimentazioni sandbox e strumenti finanziari digitali);
  • potenziare la capacità di indirizzo del processo legislativo europeo, elaborando, per esempio, paper e riflessioni utili a orientare la predisposizione delle norme europee;
  • incentivare l’innovazione nell’industria finanziaria (fintech), tutelando gli investitori nel mercato digitale. Si muovono in questa direzione le iniziative volte, tra l’altro, ad analizzare l’impatto della normativa MiCAR sull’asseto ordinamentale, di vigilanza e sull’industria finanziaria, in relazione alla negoziazione, al trasferimento e alla custodia di cripto-attività;
  • promuovere lo sviluppo della finanza sostenibile e contrastare i fenomeni di greenwashing[2], anche mediante il rafforzamento della vigilanza sull’informativa non finanziaria e l’analisi delle azioni intraprese dagli organi di controllo delle società per adeguarsi alle novità in materia di sustainability reporting;
  • potenziare il dialogo con gli stakeholders (soggetti vigilati e investitori), sia attraverso il rinnovamento del portale istituzionale, sia promuovendo iniziative di educazione finanziaria, rinnovati nei contenuti e negli approcci metodologici.

Il nuovo Piano strategico, che si pone in continuità con il precedente, si sviluppa anch’esso lungo due direttrici verticali (prosecuzione del processo di organizzazione interno e sostegno allo sviluppo dei mercati finanziari a supporto della crescita economica del Paese) e due fattori trasversali (transizione digitale e sostenibilità), “che permeano gli obiettivi e le azioni della Consob”.

 

Direttrice 1: promuovere il cambiamento della Consob

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Nel triennio 2025-2027 proseguiranno le attività necessarie per dare attuazione alla riorganizzazione interna, i cui effetti saranno oggetto di una prima valutazione trascorso un anno dall’avvio dell’azione riformatrice.

Grazie al riassetto organizzativo, l’attuazione della strategia digitale potrà proseguire più velocemente, consentendo all’Istituto di disporre di strumenti evoluti, sia di early warning e rating sia di analisi, che diventeranno più rilevanti per l’attività di vigilanza.

Il cambiamento organizzativo permetterà inoltre di ottimizzare l’uso delle risorse e razionalizzare i costi connessi con il perseguimento dei fini istituzionali, con ricadute positive anche sulla programmazione finanziaria e sui sistemi di controllo di gestione.

Si conferma l’impegno nella collaborazione con le altre Autorità nazionali, anche attraverso l’attuazione dei protocolli di intesa in essere, e viene preannunciato infine il potenziamento ulteriore dell’interlocuzione con gli stakeholders e della comunicazione esterna.

 

Direttrice 2: favorire lo sviluppo dei mercati finanziari a supporto della crescita

Nel nuovo Piano strategico la Consob punta al rafforzamento dei mercati finanziari, agendo sia dal lato dell’offerta, con particolare riguardo all’accesso e alla permanenza delle imprese nel mercato dei capitali, sia dal lato della domanda, con riguardo alla partecipazione degli investitori istituzionali e di quelli retail, al fine di convogliare le risorse finanziarie verso le attività più produttive. Più in dettaglio, l’attenzione della Consob sarà rivolta a:

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  • favorire l’accesso al mercato dei capitali delle imprese italiane, che rimane un obiettivo centrale e strategico per il rilancio della piazza finanziaria italiana. Ciò vale in particolare per le PMI, che rappresentano il pilastro portante dell’economia italiana, oltre che “nicchie di eccellenza” in diversi settori nel panorama internazionale. Per poter competere adeguatamente sui mercati internazionali, afferma l’Autorità di controllo, esse necessitano di una adeguata crescita dimensionale nonché di investimenti in innovazione tecnologica;
  • individuare le misure che favoriscano la permanenza delle società quotate, allo scopo di contrastare la tendenza, già in atto da diversi anni, che vede le imprese, principalmente quelle di minori dimensioni, abbandonare il mercato dei capitali (delisting)[3] in ragione della strutturale incapacità della borsa di esprimere nei prezzi dei titoli i valori impliciti nei fondamentali delle aziende emittenti, degli eccessivi oneri della regolamentazione e per una ridotta liquidità;
  • rafforzare il ruolo degli investitori istituzionali (banche, fondi comuni di investimento, fondi pensione, imprese di assicurazione, ecc.), in particolare di quelli domestici, poiché dotati di risorse cospicue e di orizzonti di investimento a lungo termine. In generale, una maggiore partecipazione ai mercati azionari degli investitori istituzionali può avere l’effetto di favorire la diversificazione delle fonti di finanziamento delle imprese, una maggiore liquidità dei titoli quotati/ammessi a negoziazione e la corretta valutazione di mercato delle imprese stesse[4];
  • proseguire il proprio impegno nell’ambito dei lavori per la revisione organica del TUF e delle norme civilistiche di diritto societario, così come previsto nella legge Capitali[5], individuando interventi normativi che riconoscano il carattere internazionale del mercato finanziario italiano e l’importanza di renderlo sempre più attrattivo. La riforma del TUF determinerà inoltre un’intensa attività di restyling della regolamentazione secondaria di competenza dell’Istituto, per l’adeguamento alle disposizioni di prossima emanazione. Nello specifico, la Consob continuerà ad adoperarsi per: i) la rimozione dei casi di goldplating[6]; ii) la semplificazione dei procedimenti di scrutinio dei prospetti; e iii) la riduzione dei tempi amministrativi e dei costi;
  • incentivare la partecipazione degli investitori retail al mercato mobiliare, potenziando gli strumenti a tutela dei piccoli investitori, soprattutto a fronte dei rischi associati all’investimento tramite canali digitali e al fenomeno del greenwashing, preservando e rafforzando la fiducia nel sistema finanziario, anche attraverso relazioni corrette con gli intermediari e, in caso di controversie, la risoluzione stragiudiziale tramite l’Arbitro per le controversie finanziarie;
  • potenziare ulteriormente l’educazione finanziaria ampliando la platea dei destinatari anche mediante l’utilizzo di media e social network.

 

La transizione digitale

Nel prossimo triennio la Consob continuerà i lavori di aggiornamento e realizzazione del quadro regolatorio sulla finanza digitale, in via di consolidamento in ambito nazionale ed europeo, nonché a vigilare sui comparti dei mercati e dell’industria più interessati dall’innovazione finanziaria per favorire un adeguato sviluppo delle applicazioni delle nuove tecnologie nel rispetto dei presidi di trasparenza, sicurezza e tutela degli investitori. Inoltre, in quanto membro permanente del Comitato Fintech[7], proseguirà la cooperazione con gli altri organismi che ne fanno parte.

 

La transizione sostenibile

La Consob proseguirà la propria azione di contrasto al fenomeno del greenwashing nell’ambito di un approccio teso ad accompagnare e monitorare gli operatori. In particolare, continuerà nella convergenza di vigilanza promossa dall’ESMA, sulle iniziative mirate a rafforzare i controlli diretti sull’informativa di sostenibilità secondo le linee guida per le rendicontazioni di sostenibilità (Guidelines on Enforcement of Sustainability Information, GLESI).

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In un rinnovato quadro d’azione europeo, l’Istituto seguirà inoltre gli sviluppi del processo legislativo volto all’approvazione delle proposte di semplificazione per il settore della finanza sostenibile (c.d. Pacchetto Omnibus)[8], fornendo il suo contributo nelle opportune sedi istituzionali e ne valuterà l’impatto sull’attività di vigilanza che, a partire da quest’anno, sarà svolta sui nuovi obblighi informativi in tema di reporting non finanziario delle società quotate.

 

Note:

[1] La riforma è divenuta operativa dal 1° ottobre 2024.

[2] Il greenwashing è una pratica di marketing utilizzata per presentare le proprie attività come ecologicamente sostenibili.

[3] Suscita qualche preoccupazione il delisting dei titoli azionari dal mercato principale (EXM – Euronext Milan): nel 2024 sono state registrate 22 operazioni di uscita dal listino, con una perdita complessiva di circa 28 miliardi di euro di capitalizzazione di mercato. Alla base di questa scelta vi sono ragioni molteplici e complesse, tra cui l’elevatezza dei costi di quotazione (spese di compliance, oneri amministrativi e costi legati alla trasparenza) e la scarsa liquidità delle azioni, che scoraggia gli investitori istituzionali e riduce l’attrattività della quotazione. Tale fenomeno ha implicazioni negative per il sistema finanziario italiano, in quanto può determinare una riduzione dell’offerta di investimenti, una perdita di attrattività internazionale e la concentrazione del mercato in poche grandi società.

[4] Il documento della Consob ricorda che attualmente la presenza degli investitori istituzionali nell’azionariato delle società quotate italiane è maggiore nelle imprese con più elevata capitalizzazione di mercato.

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[5] La legge 5 marzo 2024, n. 21, introduce una serie di modifiche al TUF (per esempio, i termini per l’approvazione del prospetto informativo decorrono a far tempo dalla presentazione della stessa bozza) e al codice civile (per esempio, aumento, da 3 a 10, del numero dei voti che può essere assegnato, tramite previsione statutaria, a ciascuna azione a voto plurimo) che perseguono l’obiettivo di rendere più efficiente l’accesso e la permanenza delle imprese sul mercato dei capitali, aumentandone la competitività.

[6] Il goldplating può essere definito come un eccesso di regolamentazione da parte del legislatore nazionale nella fase di attuazione del diritto dell’Unione, che comporta oneri supplementari per i cittadini e le imprese.

[7] Istituito dalla legge 58/2019 e incardinato nel MEF, il Comitato Fintech ha il compito di individuare gli obiettivi, definire i programmi e porre in essere le azioni per favorire lo sviluppo di progetti di tecno-finanza, nonché di formulare proposte normative e agevolare il contatto degli operatori di settore con le istituzioni e le autorità.

[8] Il 26 febbraio 2025 la Commissione europea ha presentato un pacchetto di riforme al quadro normativo vigente in materia di sostenibilità, proponendo semplificazioni agli obblighi di rendicontazione di sostenibilità previsti dalla Direttiva (UE) 2022/2464 (Corporate Sustainability Reporting Directive, CSRD) e a quelli di due diligence di cui alla Direttiva (UE) 2024/1760 (Corporate Sustainability Due Diligence Directive, CSDDD).

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