28 Aprile 2025
Granchio Blu, interrogazione Romeo (PD): su liquidazione risarcimenti imprese colpite e tutela produzione


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Roma – Interpellanza urgente 2-00593

presentato da

ROMEO Nadia

testo di

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Giovedì 24 aprile 2025, seduta n. 471

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, per sapere – premesso che:

nel corso dell’esame della legge di conversione del decreto-legge 27 dicembre 2024, n. 202, recante disposizioni urgenti in materia di termini normativi, è stato presentato un emendamento da maggioranza ed opposizione che prevedeva il rinvio dei termini tributari e contributivi dovuti dai soggetti operanti nei territori colpiti dall’emergenza del granchio blu, così come individuati dalle regioni;

queste ultime, come noto, hanno trasmesso i relativi elenchi al Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102;

il criterio indicato nella proposta emendativa sopra ricordata faceva riferimento alla residenza ovvero la sede legale o la sede operativa nei suddetti territori;

nel corso del 2024 sono stati adottati tre provvedimenti che hanno accertato e dichiarato la calamità prodotta dall’abnorme diffusione del granchio blu: deliberazione della Giunta regionale Veneto n. 165 del 20 febbraio 2024, di dichiarazione di evento eccezionale a causa della abnorme diffusione del granchio blu a partire dal giugno 2023; deliberazione della Giunta regionale Emilia-Romagna n. 385 del 4 marzo 2024; deliberazione della Giunta regionale Friuli-Venezia Giulia n. 625 del 30 aprile 2024;

con i decreti ministeriali nn. 126916 e 126920 del 19 marzo 2024 e decreto ministeriale 23 maggio 2024 è stata dichiarata l’esistenza del carattere di eccezionalità dell’evento di diffusione eccezionale della specie granchio blu «callinectes sapidus» verificatosi nell’annualità 2023 nei suddetti territori;

l’emergenza, come dimostra l’istituzione della figura del commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della diffusione e proliferazione della specie granchio blu, di cui all’articolo 7 del decreto-legge n. 63 del 2024, è tuttora in atto e non è possibile prevedere quando avrà fine;

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a riprova di ciò il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ha recentemente adottato altri decreti, in particolare per il Veneto (decreto ministeriale n. 116273 del 13 marzo 2025) e Friuli-Venezia Giulia (decreto ministeriale n. 124424 del 18 marzo 2025), che confermano il permanere del carattere di eccezionale diffusione della specie granchio blu «Callinectes sapidus»;

peraltro, il programma messo a punto dalla struttura coordinata dal commissario straordinario, non ancora operativo, destina risorse ingenti ad attività di ricerca, ma ormai per ciò che attiene a questa specie che ha di fatto trasfigurato le aree più produttive d’Europa in termini di molluschi bivalvi, tutto è ben conosciuto;

la stima degli oneri derivanti dalla misura prevista era limitata all’impatto della stessa in termini di maggiore indebitamento netto attesa la natura semplicemente dilatoria del provvedimento, restando comunque in piedi la debenza delle suddette somme, e sono legati solo al rinvio del gettito di competenza 2025;

ad oggi, peraltro, nonostante le somme di cui al decreto n. 102 del 2004, messe a disposizione dal Governo ma già presenti nelle casse del Ministero dalla XVIII legislatura – somme peraltro inferiori al 10 per cento del danno accertato dallo stesso Ministero dell’agricoltura – non sono state ancora liquidate secondo la procedura prevista;

né vi è traccia delle risorse aggiuntive, per complessivi 3,7 milioni di euro, stanziati in occasione della conversione in legge del decreto-legge 19 ottobre 2024, n. 155, recante: «Misure urgenti in materia economica e fiscale e in favore degli enti territoriali»;

all’articolo 1, comma 6-octies del citato decreto-legge n. 155 del 2024, è previsto il trasferimento di 3.700.000 euro al commissario straordinario per l’emergenza granchio blu al fine di adottare un successivo piano di riparto in favore delle tre regioni Friuli-Venezia Giulia, Veneto ed Emilia-Romagna nel cui territorio operano le cooperative e le imprese di pesca e acquacoltura che hanno presentato istanza di contributo per i danni prodotti dall’emergenza in virtù del decreto legislativo n. 102 del 2004, ma risulta agli interpellanti che la norma, non sia stata ancora implementata né si ha certezza che i fondi pari a 3,7 milioni di euro siano ancora disponibili;

sempre relativamente al decreto legislativo n. 102 del 2004, la più volte ricordata disposizione relativa al rinvio dei pagamenti degli oneri previdenziali in uno con quella relativa al credito non ha prodotto alcun effetto. Gli interpellanti fanno riferimenti in particolare alla proroga delle operazioni di credito agrario e peschereccio, di cui all’articolo 7, e alle agevolazioni previdenziali, di cui all’articolo 8 del citato decreto legislativo;

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proprio l’articolo 8 prevede l’esonero parziale del pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali propri e per i lavoratori dipendenti, in scadenza nei dodici mesi successivi alla data in cui si è verificato l’evento. A tal proposito, il Ministro del lavoro e della previdenza sociale, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, è autorizzato – secondo il citato decreto n. 102 del 2004 – a determinare, con proprio decreto, la percentuale dell’esonero fino ad un massimo del 50 per cento;

ad oggi il numero dei pescatori che restano impegnati in questa attività sono sensibilmente ridotti e si prevede che il loro numero diminuisca ulteriormente nei mesi a venire se non interverranno provvedimenti efficaci per frenare questa inarrestabile quanto prevedibile emorragia –:

cosa intenda fare il Ministro interpellato per assicurare la liquidazione delle somme attese (e non ancora percepite) dalle imprese colpite dall’emergenza tuttora in corso;

quali iniziative di competenza intenda, inoltre, intraprendere per evitare che le aree colpite dall’emergenza perdano completamente la loro vocazione produttiva che ha portato nel mondo il valore del made in Italy attraverso attività caratterizzate da una fortissima componente umana, uniche nel loro genere, in grado di contemperare il rispetto per l’ambiente e la capacità di produrre reddito e sviluppo economico.
(2-00593) «Romeo, Vaccari, Braga».

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