VENEZIA – È un’abitudine di molti: passare davanti alla validatrice Actv non solo la tessera con l’abbonamento o il biglietto, ma l’intero portafoglio, dove magari ci sono carta di credito e bancomat. Ma così Tappy, il nuovo modello di lettore multifunzione introdotto a fine maggio proprio per consentire di pagare anche con le carte bancarie contactless, rischia di andare a prelevare dove non dovrebbe, e di applicare la tariffa massima per turisti di 9,50 euro anche a chi ha la Carta Venezia. Casi di prelievi non dovuti, direttamente da carte di credito o debito, sono continuati in questi mesi. Tanti gli abbonati che hanno scoperto di aver pagato biglietti a loro insaputa. E a Venezia il costo rischia di diventare presto salatissimo, a colpi di 9,50 euro a passaggio, il prezzo del biglietto turistico.
NUMERI E RACCOMANDAZIONI
Ad oggi le richieste di rimborso hanno già abbondantemente superato il migliaio. Lo 0,01% dei tap complessivi, che si attestano sul milione e 300mila, per un incasso di circa 6 milioni, fanno sapere dall’azienda di trasporti, che non fornisce però i valori assoluti. «Sono dati fuorvianti sostengono La percentuale è solo dello 0,01% ed è assolutamente fisiologica per questo tipo di validatrici. A Londra dove sono state introdotte per la prima volta, nel 2012, ricordano ancora di non passare il portafoglio». Anche nel sito di Actv, in alcuni imbarcaderi e negli autobus, per la verità, si raccomanda di passare solo la tessera con il titolo di viaggio davanti a Tappy, mai il portafoglio o la borsa. Avvisi che evidentemente a molti sono sfuggiti, vuoi per la fretta, vuoi per l’abitudine. Il caso di tanti residenti e frequentatori abituali della città. «Anche le carte di pagamento non dovrebbero essere tenute accanto alla tessera Venezia Unica – aggiungono da Actv la cui antenna rischia di smagnetizzarle». L’altro consiglio è quello di registrare sul portale di Avm l’abbonamento e di associare alla tessera Venezia Unica anche una carta di pagamento bancaria. In questo modo Tappy riconoscerà e darà priorità all’abbonamento, oppure andrà a prelevare il costo del biglietto dalla carta, ma a tariffa da “Carta Venezia”: 1,50 euro. In assenza di registrazioni, invece, il lettore andrà a pescare dalla prima carta incontrata al passaggio e nel caso non sia l’abbonamento, ma una carta, il prelievo sarà il massimo: 9,50 euro appunto.
LA RABBIA E IL CASO
Raccomandazioni sempre utili. Resta tutta la rabbia di chi si è visto prelevare somme non dovute. Tra gli ultimi casi quella di una veneziana di Dorsoduro. «Ho l’abbonamento annuale da sempre, che pago profumatamente – premette -. Ho scoperto per caso, controllando i movimenti della mia carta di credito, una serie di uscite da 9.50, più una da 19. Per un totale di quasi cento euro. E tutto nel giro di due, tre giorni, con la causale “Venice trasport”. Erano i biglietti dell’Actv e a prezzo da turista! È vero io avevo l’abitudine, nella fretta, di passare direttamente il portafoglio sulla validatrice e non ho notato tutti questi avvisi che lo sconsigliano». L’abbonata racconta di aver fatto un sondaggio fai da te in questi giorni, trovando tanti altri veneziani nelle sue condizioni. «Ora ho fatto domanda di rimborso. Si deve fare online, con un modulo dove ti chiedono anche le tratte che io ora non ricordo più. Ho inserito le giornate dei prelievi. Da parte mia, sto avvisando tutti del rischio. Assurdo che ti possano portare via i soldi così».
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