Pablo Carrara: “Dalla Callas ai re dell’arte, gli anni d’oro della Meeting”


Un whisky distillato mezzo secolo fa, venduto in Italia al prezzo di 48.000 euro; un gioiello da svariate decine di migliaia di euro finito a Bangkok, in Thailandia, e un Peter Halley aggiudicato alla cifra tonda di centomila euro. Sono alcuni dei pezzi più pregiati battuti all’incanto nel 2024 dalla Meeting Art, la realtà tutta vercellese che si conferma ancora una volta tra le più importanti case d’aste in Italia, sia per fatturato che per giro di clienti. L’anno scorso la «creatura» nata dall’intuito di Mario Carrara, e oggi portata avanti dal figlio Pablo insieme al suo team, ha tagliato il traguardo dei 45 anni di attività e si prepara a vivere un altro anno d’oro, all’insegna di una novità importante: le aste del lunedì sera.

Si chiamano «Auction night» e sono state lanciate alcune settimane fa dalla società con quartier generale in corso Adda 7: in questo modo gli incanti sono passati a coprire tutta la settimana, mentre finora il lunedì era dedicato al riposo settimanale. Le aste serali, in quello specifico giorno, si tengono esclusivamente online, a partire dalle 21, e in queste prime settimane hanno riguardato l’arte moderna e contemporanea. «Devo ammettere che finora sono andate piuttosto bene – racconta a La Stampa Carrara -; ci siamo lanciati in questo nuovo progetto anche perché, solitamente, la gente il lunedì sera non ha grandi impegni. E abbiamo avuto un gran seguito».

Online, in presenza e in tv

Il resto degli incanti, compresi quelli nel week end, segue la linea tradizionale: online, in presenza e in televisione, il mezzo che ha fatto conoscere Meeting Art a livello nazionale. «Il 2024 è stato un anno record – conferma il presidente -, e il successo è stato suggellato dall’anniversario dei 45 anni della nostra casa d’aste». Nell’arco di dodici mesi sono state battute alcune chicche, tra cui fondi oro del valore di 90.000 euro, una pietra finita nelle mani di un acquirente di Bangkok e una bottiglia di whisky Bowmore distillato nel 1966, e imbottigliato nel 1984, venduto a 18.000 euro in più rispetto al prezzo a base d’asta, che era di 30.000 euro.

La Divina

In occasione dei 45 anni di attività, in due distinte sessioni sono stati messi in vendita i cimeli appartenuti a Maria Callas, il più grande soprano della storia: bauli da viaggio, attestati di cittadinanza onoraria, guanti e accessori, aggiudicati ad acquirenti dall’Italia e dall’estero. E sempre per festeggiare l’anniversario, il 25 aprile scorso il presidente Carrara con l’amministratore delegato Patrick Carrara ha richiamato a Vercelli un parterre di artisti tra cui Bobby Solo, Santino Rocchetti, Jo Squillo, Alberto Fortis, Ivan Cattaneo e Viola Valentino.

«Presentati da Alessandro Greco, abbiamo fatto quattro ore di show ininterrotto, divertente, trasmesso su Sky e sul digitale terrestre. Qualcuno di loro, ad un certo punto, ci ha chiesto quando ci sarebbe stata la pubblicità – dice ridendo Carrara -, ma ho risposto che non era prevista. E’ stato il momento più bello del 2024: tutti si conoscevano, scherzavano tra loro. In quei giorni abbiamo anche allestito una mostra con i cimeli dei Beatles».

Dario Fo

In passato alla Meeting fu ospite con i suoi quadri anche l’indimenticato Dario Fo con la mostra «Un Pittore Recitante».

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Per il quasi mezzo secolo trascorso da quell’intuizione del patron Mario, avuta nel 1979, la Meeting Art ha pubblicato un volume, «Un’asta non basta»; il ricavato dalla vendita del libro è destinato per metà all’Anffas di Vercelli, e l’altra metà alla Cascina Rossago, Fondazione Autismo, in provincia di Pavia. E il 2025? Oltre alla novità delle aste serali, si prosegue con il filone delle mostre nella casa-museo creata in memoria di Mario Carrara, realizzata in via Somalia. L’anno scorso ci sono state esposizioni con opere di Robert Rauschenberg e ancora prima capolavori di Christo, uno dei maestri più conosciuti dell’arte contemporanea.

Le opere di Sebastián Matta

«Quest’anno nella casa-museo allestiremo, dal 24 al 27 aprile, un evento con 60 opere su carta di Sebastián Matta, uno degli artisti più rappresentativi e originali del Novecento, finora in mostra a Venezia». Nel frattempo si proseguirà con l’attività ordinaria tra le sale di corso Adda: mediamente vengono battuti più di 20.000 lotti all’anno, tra gioielli, orologi, articoli d’arte moderna e contemporanea, quadri, sculture e fotografie. Ma anche vini, installazioni e tappeti orientali. I clienti registrati, svariate centinaia di migliaia, arrivano da ogni continente, dall’America al Sud Africa e all’Oceania, fino al Giappone e all’Australia.

«Continueremo con lo stesso spirito di sempre – aggiunge il presidente Carrara -, sulla scorta di quanto è stato fatto negli anni da mio padre Mario, continuando nella tradizione, nella professionalità, nella correttezza e attenzione nei confronti del cliente. Per noi la prima cosa è proprio il cliente, poi arriva tutto il resto. Abbiamo concentrato tutto nella nostra sede di Vercelli, in corso Adda, e i frutti del nostro lavoro si vedono».

Trenta dipendenti

La Meeting Art dà lavoro a una trentina di dipendenti. «Ci tengo a sottolineare – conclude Carrara – che la nostra è una casa d’aste italiana, guidata da una famiglia italiana. E’ un fattore da non sottovalutare al giorno d’oggi».



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