Rinnovabili in Italia, le strategie per raggiungere gli obiettivi al 2030


Le Fonti Energetiche Rinnovabili (FER) rappresentano una delle soluzioni migliori per affrontare la sfida imposta dal cambiamento climatico, dagli alti prezzi dell’energia e dalla sicurezza energetica. Gli investimenti in quella direzione non mancano, ma ci sono ancora diversi ostacoli che ne impediscono il pieno sviluppo

Molti sono più di natura politica che tecnica, come ci ricorda il Presidente di ANIE Rinnovabili Andrea Cristini in questa intervista.

Rinnovabili, un futuro ancora da costruire

Quale sarà il trend delle rinnovabili alla luce della “tappa intermedia” del 2030? Una domanda alla quale non è semplice dare risposta, ma che permetterà di identificare i passi più adatti da compiere.

A tal proposito ANIE Rinnovabili auspica una crescita strutturale che sia sostenibile, ovvero costante e graduale, e che riesca a recuperare rapidamente i ritardi già accumulati. Alla base dello sviluppo occorre un riordino della normativa, che per gli iter autorizzativi si è parzialmente raggiunto con il Dlgs Testo Unico FER e DL Ambiente del 2024, e disposizioni chiare, semplici e stabili nel tempo. Ciò assicurerebbe la crescita di una filiera robusta; evitando stop & go che non fanno bene al tessuto economico e sociale del Paese.

Andrea Cristini, Presidente di ANIE Rinnovabili

L’Associazione ritiene che la crescita delle nuove installazioni sarà lineare per il settore delle FER elettriche nel suo complesso, anche se nel 2025 è più probabile una conferma del risultato conseguito nel 2024, che sarebbe comunque in linea con quanto pianificato nel burden sharing. In ogni caso, gli obiettivi al 2030 non saranno facilmente raggiungibili, nonostante si tratti di un traguardo minimo.

Come Associazione rileviamo un rischio di non linearità in tutti i segmenti di mercato e nelle diverse taglie di potenza (< 20 kW, tra 20 e 1000 kW, tra 1.000 e 10.000 kW e > 10.000 kW). In particolare, il segmento residenziale e C&I del fotovoltaico e dei sistemi di accumulo potrebbero essere sottoposti a saliscendi, vuoi per gli strumenti di policy che verranno adottati, vuoi per fattori esogeni come, in particolare, i prezzi dell’energia elettrica correlati al prezzo del gas e, in misura minore, dal prezzo della CO2.

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Altri fattori determinanti potrebbero rilevarsi gli obblighi per le imprese di investire per accrescere la propria sostenibilità, ma anche le misure per il recepimento della direttiva europea EPBD e la direttiva in discussione a livello europeo sulla tassazione dei prodotti energetici. Vi è un elemento però che più di tutti potrebbe stravolgere lo scenario sopra prefigurato: vale a dire il deterioramento del quadro geopolitico che paventa misure protezionistiche e contromisure per gli Stati che le subiscono, accompagnato da questo nuovo vento che in Europa sta soffiando in controtendenza rispetto a un anno fa e che potrebbe rallentare lo sviluppo delle rinnovabili.

Sviluppo delle FER, la questione è più politica che tecnica

Se ci si concentra sui fattori che avranno un ruolo chiave nella crescita delle fonti rinnovabili, il primo elemento è una governance determinata a perseguire la strada della transizione energetica; senza questa volontà il secondo fattore determinante, ossia un quadro normativo stabile, persino il più adatto per il nostro paese, non sarebbe sufficiente ad attuare la crescita. Accanto a un impianto normativo adeguato, è indispensabile un coordinamento con i gestori elettrici affinché, anche dal punto di vista dello sviluppo dell’infrastruttura di rete, sia possibile attuare gli obiettivi di decarbonizzazione.

Commissione europea

Come Associazione siamo costantemente impegnati a ribadire e dimostrare, dati alla mano, come la crescita della filiera sia un fattore importante per il raggiungimento degli obiettivi del Net Zero Industry Act, ma anche per lo sviluppo economico e sociale di tutto il Paese, isole e Mezzogiorno compresi.

Da ultimo il trend dei prezzi dell’energia elettrica e quello dei costi delle tecnologie delle fonti rinnovabili elettriche che oggi, con il fotovoltaico e l’eolico onshore, sono inferiori a quelli delle centrali a gas. Sarebbe interessante, poi, analizzare uno scenario in cui ci fosse meno regolamentazione nel settore rispetto a quanto avvenuto sino ad oggi. E non ci riferiamo solo alla iper regolamentazione negli iter autorizzativi: si pensi, ad esempio, alla complessità che oggi operatori, investitori e consumatori devono affrontare per Industria 5.0 o per le comunità energetiche.

Competenze e sviluppo del settore: per ANIE Rinnovabili, da problema può diventare una opportunità

C’è poi un altro cruciale tema sul quale (al momento) è difficile dare una risposta: quello delle competenze chiave che i futuri professionisti dovranno avere per supportare il passaggio verso la sostenibilità e le fonti green.

Il settore è, infatti, connotato da innovazioni che si susseguono in rapida sequenza e abbracciano tanti aspetti. Si pensi, ad esempio, allo smart building che necessita di una progettazione integrata per l’installazione di tecnologie rinnovabili elettriche con quelle termiche e della mobilità elettrica, gestite da sistemi di building management che, grazie all’impiego di sensoristica e contatori, sono in grado di gestire non solo l’energia, ma anche sicurezza, comfort, illuminazione; oppure si pensi a sistemi di city management per le smart city.

Ciò che è importante ricordare, però, è che nel nostro Paese abbiamo già un solido know how tecnico e aziende che sarebbero pronte a investire, anche in ambito formativo, se solo ci fossero le premesse di cui abbiamo parlato in precedenza.

Se si verificassero le giuste condizioni, anche il gap legato alla produzione nazionale delle tecnologie potrebbe venir meno. Un divario, questo, che si presenta anche a livello europeo, tant’è che l’Europa sta predisponendo nel pacchetto Net Zero Industry Act che il 40% delle tecnologie impiegate per traguardare gli obiettivi al 2030 possa essere Made in EU. E l’Italia, per competenza, esperienza e opportunità in termini di filiera, potrebbe essere capofila di questo sviluppo.

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