Con il Pnrr e altre forme di finanziamenti pubblici arriveranno a Torino in questi anni quasi 950 milioni di euro, “una cifra simile a quella arrivata per i Giochi del 2006″. E la fetta più importante di queste risorse sarà destinata alla realizzazione della nuova Biblioteca Centrale di Torino, dentro all’ex Torino Esposizioni, ed al parco del Valentino. “Un volume di risorse dieci volte superiore a quello con cui i nostri uffici hanno a che fare di solito, con cantieri che vanno chiusi entro il 2026“.
Una partita dalle dimensioni troppo considerevoli per passare inosservata agli occhi delle categorie economiche: editoria, carta, ma anche costruzioni e impianti. Ecco perché Unione Industriale ha organizzato un incontro, tra Comune e imprese, per conoscere “che astronave sta atterrando in città”.
Un tesoretto per l’area del Valentino
Sono 167 i milioni di risorse per interventi che riguardano anche lavori legati a Borgo Medievale, ripristino delle barche da navigazione sul Po e il Padiglione di Natale in giostra che diventerà un parcheggio per ovviare ai posti auto che saranno eliminati dal Parco.
Una rete diffusa che non dimentica i territori
Ma i fondi del Pnrr interesseranno interventi legati anche alle biblioteche più piccole, quelle “diffuse” nei vari quartieri, da Mirafiori a Santa Rita, dalla Tesoriera e Barca o Bertolla, fino a Falchera o San Salvario. Una scelta che in altre città non è stata fatta: per esempio a Milano, dove si è privilegiato un solo macro intervento.
“Il Valentino sarà il punto di raccordo e coordinamento di tutte le biblioteche territoriali. Così Torino ripensa la sua rete in maniera complessiva”, spiegano i responsabili del progetto.
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