L’auto cinese arriva a Torino. L’occasione e il Salone dell’Auto, al via domani nella citta sabauda, dove la casa produttrice Dongfeng Motor Corporation svelera in anteprima assoluta le sue ultime novita: Dongfeng Box e Voyah Courage. Il gruppo, nato nel 1969 in Cina, sta cercando di fare il suo ingresso nel mercato europeo e, ovviamente, in quello italiano. E di Dongfeng tanto si e parlato nelle ultime settimane come una delle case automobilistiche interessate ad investire in Italia per la creazione di una nuova fabbrica in cui produrre vetture. Tanto da avere gia avuto, non sola e unica, delle interlocuzioni con il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Al momento il general manager Ma Lei, a Torino proprio per il Salone, frena l’entusiasmo: «E’ presto per parlare di uno stabilimento in Europa. Molti ce lo chiedono ma prima dobbiamo capire meglio la situazione anche dal punto di vista dei clienti. La produzione e solo una parte della ricetta per soddisfare le necessita dei clienti. Ma prima bisogna pensare a far conoscere marchi e alla loro distribuzione».
E a chi gli chiedeva se avesse avuto modo di visitare dei papabili siti per un investimento in Italia in queste giornate a Torino ha risposto: «Abbiamo avuto poco tempo per ora per farci una prima idea». Ma Lei, pero, non nega che il capoluogo piemontese sia «il cuore dell’industria automobilistica europea, vanta una profonda tradizione nella produzione di auto. In questi giorni sono emozionato nel sentire questa cultura cosi profonda intorno a me». Ma prima, appunto, devono venire le vendite. Che, al momento, spiega, in Europa sono «intorno alle 10mila unita, una cifra molto importante. Ma la cosa piu importante e che abbiamo avuto feedback positivi, i clienti hanno accettato il nostro prodotto. Arriveremo presto a 20-30mila unita, soprattutto quando presenteremo altri prodotti e quando avremo una nuova capacita di assistenza e di ricambi, con un primo stabilimento a Venlo, nei Paesi Bassi. Questo per smentire l’impressione che alcuni hanno che i cinesi vendono le auto ma che poi non ci sono i ricambi». L’obiettivo e anche quello di aumentare i punti vendita in Europa: 114 entro il 2024, 160 entro il 2025 coprendo tutto il territorio.
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