“Che squallore. Attaccano mio padre per attaccare me, e questo non passerà liscio”. E’ su tutte le furie il segretario di Stato al Turismo Federico Pedini Amati. Furia scatenata dal dibattito in Consiglio grande e generale sulla nomina del nuovo presidente dell’Azienda autonoma di Stato per i Servizi. Al centro la scelta, da parte del Consiglio, del geologo Fabio Pedini, padre del Segretario, come nuovo presidente. Da parte delle opposizioni arrivano le accuse di “provvedimenti ad personam”, mentre soprattutto dal Psd, il partito di Pedini Amati, si alzano gli scudi. La battaglia ruota attorno ad un emendamento del governo aggiuntivo, approvato alla fine con 27 voti favorevoli e 12 contrari, senza il quale il professionista non avrebbe avuto il titolo richiesto. “In quasi tutti i concorsi espletati nell’ultimo anno e mezzo – dice Antonella Mularoni di Repubblica Futura – ci siamo trovati di fronte a cose incomprensibili. C’è qualcosa che non funziona nella modalità che il governo ha di disciplinare le cose. L’esempio emblematico di come si gestisce la Pa è proprio l’emendamento introdotto dal governo all’articolo 7 del Decreto. C’è un’altra cosa che mi preoccupa molto. La formulazione che si usa fa tornare indietro il paese agli anni Ottanta. Mettiamo come requisito persone che hanno conseguito competenze
amministrative e tecniche per diventare membri del cda dell’Azienda autonoma”. Nel dibattito interviene il segretario di Stato Alessandro Bevitori: “Mi voglio concentrare sull’emendamento che porta la mia firma. Sgombriamo il campo: è una interpretazione che va a rafforzare l’intendimento di una nomina. C’è una nomina che secondo il mio parere è la più azzeccata che si poteva fare: un geologo alla presidenza dell’Aass penso sia la figura più indicata e competente. Sulla questione meritocratica non possiamo discutere”. Poi Emanuele Santi di Rete: “Qui nessuno oggi ha detto qualcosa sulla figura del signor Pedini, ritenuto da tutti una persona preparata e competente. Qui è una questione politica, vi accorgerete delle sviste, modificate le leggi”. “E’ vero che c’è stata una svista e forse non si sta seguendo una procedura corretta. Nel diritto però esiste il principio della ragionevolezza. Noi qui – dice Luca Lazzari del Psd – parliamo di una figura che ha una laurea magistrale in geologia quindi con competenze superiori a quelle previste dalla legge. Non è la procedura più corretta, comprendo le osservazioni, ma non comprendo un certo grado di ruvidità quando si arriva a voler toccare la persona. E’ davvero scorretto”.
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