il discorso di Schlein alla direzione del Pd


Nel suo intervento alla direzione del PD, Elly Schlein ha ribadito la necessità di un’Europa più forte e inclusiva, denunciando la disgregazione portata da Trump e Putin e il fallimento delle politiche migratorie del governo Meloni. Ha anche enfatizzato l’importanza della difesa dei diritti, il contrasto alle mafie e una proposta concreta per la casa e l’industria.

La direzione nazionale del Partito Democratico di oggi si è aperta con un augurio di pronta guarigione per Papa Francesco: la segretaria del PD, Elly Schlein, nella sua relazione introduttiva, ha infatti detto: “Sappiamo quanto sia importante che torni a far sentire al sua voce in un mondo attraversato da tensioni e guerre”, per poi ricordare la strage di Cutro, a due anni dalla tragedia, come simbolo delle politiche migratorie fallimentari del governo Meloni. “Non si può costruire l’Europa della pace senza giustizia per le vittime delle tragedie che si consumano sulle nostre frontiere”, ha detto la segretaria del PD, denunciando poi il mancato rispetto degli impegni presi dal governo per i ricongiungimenti familiari delle vittime e la criminalizzazione delle ONG che salvano vite in mare: “Continueremo a chiedere verità e giustizia, perché non possiamo accettare l’indifferenza di fronte a quelle morti”.

La sfida geopolitica: Trump, Putin e l’Europa

Uno dei passaggi centrali riguarda poi la nuova alleanza tra Trump e Putin, che Schlein definisce come un progetto di disgregazione dell’Europa. L’attacco diretto a Trump e alle destre sovraniste è netto: “Quanto accaduto l’altro giorno alle Nazioni Unite, con il tentativo di riscrivere la storia, è stata una pagina triste, inaccettabile, un falso storico che respingiamo con forza”. Il PD, sottolinea Schlein, ribadisce il pieno sostegno all’Ucraina contro l’invasione russa, ma chiede anche una maggiore iniziativa politica e diplomatica da parte dell’Unione Europea: “Se questa iniziativa fosse arrivata prima, forse oggi non ci troveremmo in una situazione così drammatica, con l’ultimo arrivato che pensa di poter dare le carte e decidere chi si siede e chi non si siede a quel tavolo”. La pace, sottolinea Schlein, deve essere costruita insieme agli ucraini, non sulla testa degli ucraini, senza cedere a ricatti o imposizioni: “L’Europa deve rivendicare con forza il suo protagonismo nella discussione sulla pace, perché Trump non potrebbe dirci più chiaramente di così che non sarà lui a difendere la nostra sicurezza”.

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La pace giusta per l’Ucraina

“Sono giorni che Trump, il suo vicepresidente Vance e Musk alternano insulti e attacchi all’Unione Europea e all’Ucraina. Ed è gravissimo che la presidente Meloni non abbia detto una parola su questo in tutti questi giorni”, prosegue la leader dem. “Come dicevamo all’inizio dell’anno, quando, lo ricorderete, si sono affrettati a spiegarci che sarebbe stata la pontiera tra Trump e l’Unione Europea. E noi già allora dicevamo, attenzione, è già arrivato così in fretta il momento di scegliere. Perché da prima della classe in una relazione privilegiata con la nuova amministrazione a vassalla di un progetto di disgregazione europea, il passo è molto breve”.

Gaza e il riconoscimento dello Stato di Palestina

La segretaria affronta poi anche la tragedia in Medio Oriente, condannando il progetto di deportazione dei palestinesi, voluto da Trump e rilanciando la proposta di riconoscere lo Stato di Palestina: “La miglior risposta a quel video ignobile pubblicato dal presidente degli Stati Uniti è il pieno riconoscimento dello Stato di Palestina. Gaza appartiene ai palestinesi e i miliardi di Trump e Musk non potranno mai comprarla”.

La difesa comune europea e il Next Generation

Il cuore della proposta politica riguarda poi l’idea di un Next Generation EU permanente, con investimenti comuni da 800 miliardi di euro all’anno per finanziare la transizione ecologica, l’innovazione tecnologica, la politica industriale ed energetica europea e una difesa comune europea. Schlein ribadisce che la difesa comune non può tradursi in una corsa al riarmo, ma deve essere un progetto di collaborazione e interoperabilità tra gli Stati membri: “Il vero problema europeo sulla difesa non è la quantità di spesa, ma la sua efficienza. Spendere meglio insieme”. La segretaria richiama anche il contributo di Carlo Cottarelli, che ha sottolineato come la spesa militare europea, pur essendo la terza al mondo, sia inefficiente proprio per la mancanza di una reale integrazione.

Il voto in Germania e l’internazionale nazionalista

Il discorso di Schlein si sofferma poi sull’esito del voto in Germania, che ha visto l’affermazione dell’estrema destra dell’AfD come secondo partito con il 20% dei consensi: “È come se dalle urne fosse riemerso un muro invisibile, sopravvissuto alla riunificazione a causa di questioni economiche e sociali che evidentemente non sono state risolte fino in fondo”. Schlein denuncia il progetto comune delle destre nazionaliste di sabotare l’Unione Europea: “Se c’è un filo che unisce l’internazionale dei nazionalisti è proprio il voler sabotare l’Unione Europea, perché il progetto europeo è nato in antitesi a tutto quello che loro rappresentano”, e cita poi con emozione le parole di David Sassoli: “Non siamo un incidente della storia, ma i figli e i nipoti di coloro che sono riusciti a trovare l’antidoto a quella degenerazione nazionalista che ha avvelenato la nostra storia”.

La sfida alle destre: Meloni scappa dalle proprie responsabilità

La segretaria lancia un messaggio diretto al governo Meloni, accusando la presidente del Consiglio di fuggire di fronte alle vere priorità del Paese: “Non le batteremo cedendo o inseguendole sul terreno che scelgono loro ogni giorno. Noi le batteremo se le trasciniamo sul terreno dove stanno scomode: quello sociale e quello economico”. Schlein smonta poi le narrazioni del governo, a partire dalla sanità pubblica: “È tornata con la bugia del più grande investimento della storia nella sanità pubblica. Ma una bugia ripetuta cento volte non diventa una verità”, dichiara la leader dem.

Schlein esprime poi anche una denuncia chiara rispetto alla situazione del governo Meloni, accusando la destra di considerarsi al di sopra della legge e minando il rispetto delle istituzioni: “La verità, l’avete visto anche in questi giorni in Italia, è che questa destra si ritiene al di sopra della legge, mentre la legge è uguale per tutti”. Poi passa alla difesa della legalità e dei diritti, attaccando la postura del governo Meloni di fronte alla giustizia: “Quando è stato condannato Delmastro, Meloni ha detto, mi chiedo se la sentenza è stata emessa davvero sulla base di fatti oggettivi. Non si rendono conto che queste parole sono tecnicamente eversive. La legge è uguale per tutti, anzitutto per chi governa. Sono le basi della democrazia e dello Stato di diritto”. Poi critica fortemente il governo per il mancato rispetto delle leggi internazionali e per le violazioni della privacy: “Sul caso Paragon, o il governo non sa chi sia stato oppure il governo lo sa benissimo e lo sta nascondendo. Noi pretendiamo trasparenza. Giorgia Meloni scappa su Almasri, scappa su Paragon, scappa su Cutro. Venga in Parlamento a dire la verità al Paese o si colpisce non solo l’umanità, si colpisce la legalità internazionale, la giustizia internazionale”.

E sul caso Santanchè dice: “Giorgia Meloni non riesce a far dimettere una sua ministra, la Santanché ha detto che valuterà da sola sulle sue dimissioni, come se la Meloni non esistesse. Per la destra la difesa dei suoi viene prima della difesa dell’onore delle istituzioni italiane”.

Il Referendum sulla cittadinanza e sul lavoro

“Le associazioni di nuove italiane e nuovi italiani meritano tutto il nostro supporto nel referendum sulla cittadinanza, per una riforma che aspettano da troppo tempo. Certo, si doveva e si poteva provare a cambiare già prima, quando si avevano i numeri per farlo, ma adesso bisogna essere netti, chiari, determinati nel dire che per il Partito Democratico chi nasce o cresce in Italia è italiano. Su questo non ci possono essere dubbi”, ha sottolineato la segretaria dem che poi ha continuato: “Sosterremo anche il referendum sul lavoro, che in molti abbiamo firmato e su cui molti dei nostri territori e federazioni hanno raccolto le firme. Il nostro compito è quello di lavorare per rafforzare un PD grande, aperto, attrattivo e generoso, che sia il perno di una proposta di governo per il Paese”.

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Il settore industriale e il caro energia

Schlein sottolinea l’importanza di un impegno attivo per rispondere alle crisi che stanno attraversando l’Italia, in particolare per quanto riguarda il settore industriale, l’energia, e la questione della casa. Schlein critica duramente la gestione della destra, accusando il governo Meloni di non affrontare le sfide materiali del Paese e di ignorare le difficoltà delle famiglie e delle imprese. Schlein evidenzia che, sotto il governo della destra, la produzione industriale è infatti in calo da ventidue mesi consecutivi, e l’Italia sta subendo una “deindustrializzazione senza risposte concrete in termini di politiche industriali”. La destra, secondo la segretaria dem, è infatti troppo concentrata sulla propaganda e non sui problemi reali. Schlein sollecita quindi un impegno per sostenere la vocazione industriale italiana, con un intervento che deve guardare all’Europa per affrontare le sfide globali.

Un altro punto focale è il caro energia: Schlein denuncia che le bollette italiane sono le più alte d’Europa, il che comporta un grave danno competitivo per le imprese e una grave ricaduta sulle famiglie. Propone interventi concreti come scollegare il prezzo dell’energia dal gas, che attualmente determina in modo speculativo il costo dell’energia in Italia, e l’adozione di contratti a lungo termine per abbassare i costi energetici. Sollecita poi riforme dell’acquirente unico per permettere trattamenti energetici più favorevoli.

Il diritto alla Casa e una legge sulla legalità

Schlein sottolinea poi la necessità di una riforma nella gestione della casa e del sostegno all’affitto, tema che la destra ha ignorato. Propone di aumentare i fondi per il sostegno all’affitto e di rimettere mano alla legge sugli affitti brevi, prendendo esempio dalla Regione Toscana. Sottolinea anche il problema degli oltre 100mila alloggi pubblici vuoti, spesso lasciati inutilizzati a causa della scarsa attenzione da parte del governo, e chiede un piano di recupero concreto. Infine, Schlein parla della legalità e del contrasto alle mafie come tema identitario per il Partito Democratico. Rende omaggio a Giuseppe Marrazzo, giornalista anti-camorra, e sottolinea l’importanza del lavoro con i sindaci e delle iniziative politiche in Parlamento per combattere le mafie.





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