Tappa a Torino – Alessandria Today Italia News Media


                                           
A Torino la sesta tappa della campagna  

“Città2030, come cambia la mobilità” di Legambiente 

Presentati oggi al VI Forum Mobilità piemontese i dati sulla mobilità urbana  

e tracciata la roadmap per raggiungere gli obiettivi al 2030 

 

Inquinamento e traffico congestionato, ma potenziale inespresso di tram, metropolitana e percorsi ciclabili 

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Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta: “Abbiamo solo 5 anni per ridurre drasticamente i livelli di emissioni, soprattutto degli inquinanti più dannosi per la salute. La Regione Piemonte insieme alle città lavori a un serio piano di misure e azioni efficaci e coordinate in tutti i settori corresponsabili  dell’inquinamento atmosferico” 

 

Sesta tappa per la campagna itinerante di Legambiente “Città2030, come cambia la mobilità” che arriva oggi a Torino con l’obiettivo di promuovere una mobilità più sostenibile e favorire la creazione di centri urbani più vivibili.  

Nell’ambito dell’iniziativa si è svolta questa mattina la sesta edizione del Forum Mobilità piemontese presso il Centro Servizi Volontariato, dove sono stati presentati i dati regionali sull’inquinamento atmosferico, analizzata la situazione del trasporto pendolare e valutati gli indicatori di mobilità urbana, con l’obiettivo di definire un percorso per rendere la Regione Piemonte più sostenibile entro il 2030. 

 

Andando ad analizzare i dati del capoluogo piemontese emerge che per il tasso di motorizzazione, Torino rimane in cima alla classifica nazionale con 69 auto ogni 100 abitanti, in crescita rispetto al 2023 (+8) e ben al di sopra dell’obiettivo al 2030, quando si dovrà giungere al di sotto di 35 auto ogni 100 abitanti. Resta invariato rispetto al 2023 il tasso di incidentalità, con 5 incidenti ogni 1.000 abitanti. Occorre ricordare che un’altra grande sfida al 2030 è il raggiungimento dell’obiettivo fissato dal Piano Nazionale Sicurezza Stradale (PNSS) che prevede il dimezzamento delle vittime in strada.  Per quanto riguarda la qualità dell’aria, i principali inquinanti restano sotto i livelli di guardia rispetto alle medie annuali. Questo dato deve però tener conto della futura direttiva dell’Unione Europea, per questo sin da ora è necessario ridurre le concentrazioni medie annuali di particolato sottile PM10 del 25% e di NO2 del 36% (fonte: elaborazione Mal’Aria – Legambiente 2024).  

 

“Nel 2024 le concentrazioni degli inquinanti sono sensibilmente calate, ma questo è dovuto principalmente alle eccezionali condizioni meteo e non a provvedimenti strutturali”, evidenzia Mirko Laurenti dell’Ufficio Scientifico di Legambiente. “Dal bilancio di Mal’Aria emerge che in Piemonte Torino e Asti hanno registrato superamenti di PM10 rispettivamente con 55 sforamenti nelle centraline di Rebaudengo e Lingotto e 37 nella centralina D’Acquisto, entrambe ben oltre il limite dei 35 giorni consentiti. Per quanto riguarda le medie annuali, nessuna città supera attualmente i limiti vigenti, ma se il 2030 fosse già qui, con l’entrata in vigore dei nuovi parametri europei più stringenti, la situazione cambierebbe radicalmente: a eccezione di Biella, Cuneo e Verbania, nessun altro capoluogo piemontese risulterebbe entro i parametri”. 

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Tornando ai dati sulla mobilità urbana, il trasporto pubblico del capoluogo presenta luci e ombre: nonostante un lieve incremento nell’uso dei mezzi, l’auto privata resta la scelta principale a Torino. Se da un lato abbiamo un modal split che vede ancora il 47% degli spostamenti in auto contro solo l’11,4% con il trasporto pubblico, dall’altro possediamo la seconda rete tramviaria d’Italia, dopo Milano, con 73 km di linee e 245 tram. La domanda di trasporto pubblico urbano è pari a 227 viaggi/abitante/anno, ancora lontana dai 400 definiti nell’obiettivo al 2030, e nel 2024 si conta solo il 21% di bus elettrici. Migliora invece l’offerta della sharing mobility, che con 3000 monopattini, 2300 biciclette, 650 scooter e 3600 auto in free-floating, vede il 65% dei mezzi completamente elettrici. 

Per quanto riguarda il trasporto su ferro nel 2023 il Piemonte ha contato 776 corse giornaliere, ma si classifica tra le peggiori linee d’Italia a causa di molte sospensioni o rallentamenti. Sono 11 le linee ferroviarie sospese, alcune di queste aspettano da anni la riattivazione secondo quanto previsto nei piani di RFI, altre rischiano di essere smantellate (fonte: Rapporto Pendolaria di Legambiente). 

“Oggi vogliamo ribadire quanto sia urgente e necessario accelerare i tempi per raggiungere gli obiettivi di miglioramento della qualità dell’aria – dichiara Alice De Marco, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – Abbiamo solo 5 anni per ridurre drasticamente i livelli di emissioni, soprattutto in relazione agli inquinanti che creano i maggiori problemi di salute. La Regione Piemonte insieme alle città lavori ad un serio piano di misure e azioni efficaci e coordinate in tutti i settori che sono corresponsabili dell’inquinamento atmosferico: mobilità, agro zootecnia, riscaldamento domestico. Per la città di Torino la posta in gioco è alta: aderendo alla Missione europea si è impegnata a raggiungere obiettivi di neutralità climatica entro il 2030.  

Le priorità affrontate oggi riguardano il settore della mobilità. Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta chiede più coraggio e più presa di coscienza da parte delle istituzioni competenti, locali e regionali, rispetto alle soluzioni da mettere in atto con urgenza e priorità: potenziamento ed elettrificazione del trasporto pubblico locale su ferro e su gomma, a livello urbano ed extraurbano, per offrire un servizio che risponde alle esigenze della maggior parte dei cittadini e delle cittadine piemontesi; stop progressivo delle auto nei centri urbani con istituzione delle Città30 almeno in tutti i capoluoghi piemontesi; ripensare gli spazi urbani estendendo le aree pedonali, creando percorso ciclo-pedonali ben collegati tra loro e in sicurezza rispetto al traffico veicolare”. 

 

Il Forum Mobilità, moderato da Rubina Pinto, vice-Direttrice di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, ha visto nella prima sessione dopo l’introduzione di Sergio Capelli, Direttore di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, gli interventi di Mirko Laurenti dell’Ufficio scientifico di Legambiente, Ennio Cadum, docente dell’Università di Pavia, Fulvio Bellora del Coordinamento per la Mobilità Integrata e Sostenibile, Stefania Pugliese, responsabile Ambiente di CGIL Piemonte e Mirko Franceschinis del Circolo Legambiente Dora Baltea di Ivrea. A seguire, la Tavola Rotonda istituzionale “Le città piemontesi e le sfide del cambiamento” moderata da Luigi Vendola, giornalista ha ospitato Angelo Robotto, Direttore della Direzione Ambiente della Regione Piemonte, Chiara Foglietta, Assessora all’Ambiente della Città di Torino e Alice De Marco, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta. 

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“Città2030: come cambia la mobilità” è un viaggio in 20 capoluoghi italiani, da Nord a Sud, per promuovere una mobilità green e per favorire la creazione di centri urbani più vivibili. Dopo Torino farà tappa anche a Padova (28/02-1/03), Perugia (28/02-1-2/03), Modena (4/03), Pescara (5/03), Trieste (12/03), Napoli (7/03), Messina (7-8/03), Olbia (7-8/03), Avellino (10/03), Reggio Calabria (13/03), Brindisi (14/03) e a Roma (17-18). Completano il programma due tappe spin-off a Cassino e Pomigliano d’Arco, dedicate alla crisi del settore automotive. 

Il racconto della campagna e la petizione. È possibile seguire tutte le tappe di Città2030 sulle pagine Facebook, Instagram Legambiente Lab. Legambiente lancia anche per quest’anno la petizione online “Ci siamo rotti i polmoni. No allo smog!” con la quale chiede al Governo risposte urgenti nella lotta allo smog, a partire dagli interventi sulla mobilità e l’uso dello spazio pubblico e della strada. Firmala anche tu >> https://attivati.legambiente.it/malaria 

 

 
 

 

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