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Antonino Asta: “Questo Torino può mettere in difficoltà il Napoli” #finsubito richiedi mutuo fino 100%


Antonino Asta è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Asta ha giocato nel Torino dal 1997 al 2002, con una parentesi da gennaio 2000 fino al termine di quella stagione al Napoli. Smesso di giocare dal 2005 ha iniziato la carriera da allenatore nel Torino prima guidando gli Allievi Regionali (2005-2007) poi quelli Nazionali (2007-2009) e successivamente la Primavera (2009-2012). Nel 2020 è stato collaboratore tecnico di Moreno Longo, subentrato a Mazzarri, e insieme hanno condotto il Torino alla salvezza. E poi ritornato ad allenare le giovanili del Torino, l’Under 18, dal 2021 al 2023. Con lui abbiamo parlato della partita di oggi pomeriggio dei granata con il Napoli.

Il Torino, che deve affrontare il Napoli, arriva da un periodo molto difficile con soli quattro punti conquistati nelle ultime cinque partite, tre col Como e uno col Monza. Come pensa possa arrivare il Torino a questa partita contro la prima in classifica?
“Hai detto bene, arriva da otto partite con sei sconfitte un pareggio e una vittoria, quindi un bottino veramente magro. E ancora la classifica è abbastanza discreta perché era partito molto bene e questo per ora bilancia l’attuale momento negativo. Però devi rincominciare a fare qualche risultato. Il Torino affronta il Napoli in una situazione ambientale non bellissima vista la contestazione alla società. E’ vero che i giocatori devono estraniarsi, ma non è semplice e se non si ha una grande personalità a volte si accusa un po’ il colpo. Bisogna unirsi tutti insieme, e per unirsi intendo la squadra con l’allenatore, e pensare solo alla partita con il Napoli, che è una squadra forte anche se non fa tanti gol però ne subisce pochissimi.
Quindi il Toro se vuole portare a casa un risultato positivo deve fare veramente una delle migliori prestazioni, se non la migliore, per mettere in difficoltà il Napoli e portare, come dicevo, a casa un risultato positivo”.
Il Napoli ha giocatori, Lukaku, Kvaratskhelia e non solo loro, esperti, capaci e forti e che comunque segnano, mentre il Torino nelle ultime 5 partite ha segnato pochissimo, solo due reti con Njie e Masina. È vero che non c’è più Zapata, però comunque il problema c’è perché col Napoli se ti chiudi in difesa hai già perso prima ancora di iniziare a giocare, non è così?
“Sì, devi fare una partita senza pensare solo a difenderti. Se non ricordo male, il Napoli ha la seconda miglior difesa della Serie A dopo la Juventus, quindi dietro è messo ottimamente, magari anche se c’è Lukaku è tra le squadre che sono in vetta quella che ha segnato meno, però appunto subisce pochi gol. Il Torino ultimamente ne fa pochi e allora cosa deve succedere? Che qualunque situazione, anche quelle poche o rare che potranno capitare, il Torino la dovrà capitalizzare al massimo. Sapere che possono capitare poche occasioni, ma in quelle il Torino deve fare in modo di essere pericolosissimo o quantomeno riuscire a fare gol. In questo momento i numeri dicono questo: un Napoli che prende pochissimi gol e quindi serve un’attenzione massima proprio quando sei agli ultimi venti metri in modo da renderti pericoloso e qualunque palla, anche una che pensi sia innocua, devi farla diventare importante perché non te ne capiteranno tante”.
Come si può sfondare il muro difensivo del Napoli che ha in mezzo l’ex Buongiorno e Rrahmani e anche giocatori come Oliveira e Di Lorenzo che possono dare man forte e in mezzo al campo altri che possono comunque fare da schermo?
“Il Napoli difende da squadra e non solo con i difensori. E’ una squadra che tiene il baricentro basso e cerca di chiudere tutte le linee di passaggio stando molto compatta e corta. Quindi non sarà semplice e il Toro deve avere anche pazienza attendendo che magari il Napoli si esponga un pochino e sfruttare questo ripartendo velocemente per mettere così in difficoltà l’avversario quando magari non è schierato nel modo migliore perché quando si ri-schierano e si mettono sotto la linea della palla sono molto bravi e fanno molto bene di squadra la fase difensiva”.
Oltretutto sulle fasce il Napoli ha giocatori che sono anche veloci e sanno saltare l’uomo, come anche nella altre zone del campo. E il Torino fra Pedersen, Lazaro, Vojvoda e Borna Sosa forse non ne ha di altrettanto bravi?
“Sì, devono fare un’ottima gara anche difensiva, però non solo limitarsi a difendere perché se ti limiti solo a difendere non crei. Quindi gli esterni, a parte il sistema di gioco 3-5-2 o il 3-4-3 oppure varianti a seconda di quello che sarà, o i quinti come si dice in gergo, saranno fondamentali e devono proporsi. Devono far sì che di mettere in difficoltà loro e poter poi riempire molto l’area di rigore in modo che i due attaccanti con il quinto posto e anche il centrocampista riempiano appunto molto l’area di rigore. Non fare una partita solo di attesa per questo gli esterni in questa gara possono diventare importanti”.
Anche in mezzo al campo giocatori come Vlasic e Ricci in queste ultime partite non hanno proprio brillato. Ricci si è speso soprattutto in fase difensiva e da Vlasic, tra le linee a supporto delle due punte, ci si aspettava qualcosa in più che dovrà fare oggi?
“Non c’è dubbio perché da un giocatore di fantasia, di estro come è lui ti aspetti che ti crei superiorità numerica e che soprattutto con i suoi movimenti senza palla metta in difficoltà gli avversari. Poi è un giocatore mobile e quindi deve farlo ancora di più con il Napoli non dando punti di riferimento muovendosi tra le linee sia da destra sia da sinistra, se dovesse giocare da trequartista in un 3-4-1-2. Se invece giocasse da centrocampista nel 3-5-2 magari può essere quello che da lì parte per poi venire dietro le due punte e mettere in difficoltà la difesa avversaria. Ed è quello che in questo momento sta venendo meno da parte sua. Serve che sia più incisivo, più pericoloso sia personalmente attraverso le conclusioni e i dribbling, ma anche attraverso gli assist. Ci si aspetta di più da lui perché è un giocatore che ha nelle corde la qualità per svolgere questo tipo di ruolo, speriamo che magari questa sia la volta buona e che si sblocchi contro una squadra importante com’è il Napoli”.
In difesa Walukiewicz, Cocco e Masina con l’alternativa Maripán, dovranno vedersela con avversari tecnici e che hanno stazza fisica, in particolare Lukaku, e poi ci sono comunque giocatori che possono sgusciare via, Politano, Kvaratskhelia, Lobotka, Anguissa, McTominay o chiunque possa subentrare, ma tutti nel Torino in difesa hanno commesso, chi in una partita chi in un’altra, errori anche abbastanza clamorosi, cosa si può quindi fare lì dietro?
“È vero, infatti Vannoli si lamentava dei gol presi proprio per errori a livello individuale e quando è a livello individuale l’allenatore ci può far poco. Quando l’errore è collettivo o di reparto l’allenatore ci lavora, ma quando è individuale diventa difficile. Non so chi giocherà, ma come dicevi bene tu, non devi concedere nulla e quell’errore individuale va evitato. E’ quel famoso dettaglio che deve essere curato al massimo perché altrimenti viene punito in questa partita. Non c’è dubbio che chiunque giocherà deve avere la concentrazione massima e fare attenzione a tutto perché altrimenti potresti pagare a caro prezzo. Il Torino ha perso punti sia per prestazioni non belle sia, purtroppo, per errori individuali ed è duro da digerire. Come dicevi, una volta è capitare a uno e una volta ad un altro, però alla fine succede sempre che si regali qualcosa agli avversari. Se sono bravi gli avversari, ti fanno delle belle giocate e non puoi farci nulla, ma se le regali tu allora il rammarico aumenta e ad oggi sono troppi i regali agli avversari e questo deve essere azzerato: che si conquistino loro le occasioni e i gol”.
La soluzione potrebbe essere anziché marcare a reparto, come fa sempre Vanoli, andare a marcare a uomo almeno Lukaku e Kvaratskhelia?
“Marcare a uomo o di reparto è una scelta tattica di ogni allenatore, dipende dal tipo di tattica che ha scelto e poi in settimana ha lavorato di conseguenza in modo da non andare in difficoltà contro questi avversari. Non c’è dubbio che se Kvaratskhelia ti punta e ti salta c’è bisogno eventualmente di uno che possa andare a raddoppiare, stesso discorso vale per Lukaku. Magari in prima battuta qualcuno presterà a questi giocatori un’attenzione maggiore sapendo comunque che se viene saltato un compagno potrà dare una mano. Questo è un po’ quello che l’allenatore può aver pensato e fatto in settimana preparando la partita di oggi”.
Con il Napoli si può anche perdere, può capitare a chiunque, però il Torino, inteso come squadra, nelle ultime due gare in casa, con Fiorentina e Monza, è stato fischiato è in mezzo c’è stato pure il derby, non giocato da Toro. C’è quindi il rischio in caso di un approccio e di una prestazione col Napoli non adeguata che i tifosi delusi contestino non solo la società, ma anche la squadra?
“Il tifoso del Toro ha sempre contestato raramente la squadra e se lo ha fatto di solito è accaduto a fine partita, supportando i giocatori durante la gara. Non così per la società. Il tifoso per l’ennesima volta dimostrerà l’amore che ha per il colore granata e per i giocatori durante la partita, però non mi piace pensare che si possa dire che con il Napoli si può anche perdere. I giocatori non devono pensare così perché se dici “vabbè tanto perdiamo con il Napoli” allora diventa quasi un alibi e tanto vale neppure scende in campo. Lo dimostrano i campionati: in ogni singola partita può succedere di tutto. Questa per il Torino deve essere una partita di svolta, ma non tanto per quello che può essere la prestazione o una vittoria, perché anche pareggiare può dare fiducia ai giocatori e all’ambiente. Mi viene da pensare che la sconfitta non la metti in preventivo, anche se sicuramente il Napoli è primo in classifica ed è forte, però qualche lacuna l’ha dimostrata. E’ una squadra che magari fa un po’ fatica a segnare, quindi se sei attento a tutto lo puoi mettere in difficoltà: il Napoli non è una squadra imbattibile. In questo momento nel nostro campionato non c’è una squadra che sta primeggiando in modo così evidente. Partirei quindi con la convinzione di fare la partita, non dico proprio all’attacco, ma una partita dove mi gioco le mie carte offendendo l’avversario e non aspettandolo sempre”.
Lei quando torna ad allenare?
“Per ora mi guardo attorno e vado a vedere partite tenendomi aggiornato e vediamo che cosa verrà fuori. Questo è il nostro mestiere, lo sappiamo, ci sono momenti in cui aspetti, momenti in cui sali in carreggiata durante la stagione, ma per il momento è così, aspetto e vediamo che cosa succederà”.





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