(Adnkronos) –
Nessun “inciampo” nell’esame del dl fiscale e nessun ritardo né per il via libera al decreto né per la Legge di Bilancio. In un’intervista all’Adnkronos il presidente della commissione Bilancio alla Camera Giuseppe Mangialavori rassicura sull’iter dei due provvedimenti dopo il via libera turbolento in Senato al decreto collegato alla manovra 2025 che ha visto la maggioranza andare sotto due volte in commissione a Palazzo Madama, sul canone Rai e sulla sanità in Calabria. “Sono sicuro che avremo modo di fare un’analisi seria e approfondita di questo decreto, ma che questo non si tradurrà in ritardi o problemi”, sottolinea il deputato di Forza Italia. “La maggioranza, al di là della divergenza di questi ultimi giorni in Senato su una singola norma di un decreto molto articolato, segue un metodo rodato, che funziona”, osserva. “In questi due anni di legislatura, del resto, non c’è mai stato un inciampo o un problema – nota – abbiamo approvato testi e decreti complicati senza mai un problema: non è un’opinione, ma è cronaca”. Nessun allungamento dei tempi neanche per la manovra, ora in stand by alla Camera per consentire l’esame del dl fiscale in commissione. “Stiamo facendo un grande lavoro, perfettamente nei tempi previsti. In un clima di grande collaborazione e rispetto tra le forze politiche che compongono la maggioranza e di confronto leale con l’opposizione, riusciremo a chiudere una legge di bilancio di svolta non solo nei tempi previsti, ma facendo un lavoro di grande qualità”, afferma ancora Mangialavori escludendo dunque che la ‘staffetta’ con il decreto rischi di fare slittare il via libera atteso per la metà del mese o al più tardi entro Natale. Quanto alle modifiche prioritarie, secondo il presidente della commissione Bilancio la legge di bilancio deve “contenere non tante piccole misure che producono effetti limitati: mille rivoli non servono”. Le risorse “a mio avviso dovrebbero essere destinate a progetti ambiziosi – osserva il deputato di Forza Italia – come quelli di dare uno shock al sistema industriale, chi investa sull’innovazione, perché si mettono in condizioni le aziende di assumere, specie giovani, perché si abbassano le tasse sul ceto medio: più soldi in tasca significa famiglie che spendono e dunque mettere il turbo al sistema economico”. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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