VENEZIA – Ieri sera le telecamere di “Report” si sono riaccese sull’inchiesta che quest’estate ha scosso Ca’ Farsetti. «La Laguna di Venezia – ha riepilogato il programma di Rai 3 – si è trasformata in una “Palude”. Conflitti di interessi, accuse di corruzione, commistione tra affari pubblici e privati, trust americani ritenuti “fittizi”: secondo la Procura di Venezia c’è il sospetto che in città “operi stabilmente un’associazione a delinquere dedita alla commissione di reati contro la pubblica amministrazione”. Sotto i riflettori dei magistrati sono finiti il sindaco Brugnaro e i suoi più stretti collaboratori, che provengono da quelle aziende che secondo i pubblici ministeri Brugnaro continua a controllare nonostante l’affidamento delle sue quote al “blind trust” newyorkese. Il sindaco-imprenditore Brugnaro, che ha preso per mano la città dopo lo scandalo Mose, ha mentito ai veneziani?».
Un’accusa a cui Luigi Brugnaro, avvicinato dal giornalista Walter Molino, ha replicato così: «C’è un’inchiesta in corso, non posso rilasciare dichiarazioni, aspettiamo fiduciosi l’esito delle indagini della magistratura». Il cronista ha continuato a porre domande al fucsia, che per tre volte ha risposto: «Ha capito cosa ho detto?». C’è stato un attimo di tensione, quando Brugnaro ha spintonato Molino: «Ma si tolga di qua per piacere!».
L’ATTO ISTITUTIVO
La trasmissione ha poi approfondito la questione del blind trust, mostrandone l’atto istitutivo e riferendosi così al primo cittadino: «In realtà, come “Report” aveva già detto un anno fa, quello di Brugnaro non sarebbe un vero blind trust. Per la Procura di Venezia, si tratta di una struttura “fittizia” in cui “nessuna cecità può essere anche solo immaginata”. L’illusione del “Brugnaro Blind Trust”, che possiamo mostrarvi in esclusiva, era nelle mani di un “Comitato dei Guardiani”. Chi sono questi guardiani? Figure strettamente legate all’impero imprenditoriale di Brugnaro, pronte a tutelare i suoi interessi».
Il programma ha documentato i redditi di Giampaolo Pizzato, stipendiato da Umana fin «dal 2006»: 125.027,30 euro nel 2017, 111.519,99 nel 2018, 140.617,53 nel 2019, 108.633,93 nel 2020 e 129.048,40 nel 2021. Lo stesso vale per Federico Bertoldi «dal 2012»: 41.219,97 euro nel 2017, 39.109,66 nel 2018, 39.950,54 nel 2019, 43.842,24 nel 2020 e 11.000 nel 2021. Infine di Francesco Masetto è stato detto che ha percepito importi da Kpmg, che «fornisce i servizi di revisione per la Umana Spa e, attualmente, anche per Lb Holding Spa»: 678.339,99 euro nel 2017, 769.624,52 nel 2018, 785.999,32 nel 2019, 801.557,03 nel 2020 e dato non disponibile nel 2021.
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