Territori e valori: la nuova Coppa Italia delle Regioni


È stato presentato alla Sala della Regina della Camera dei Deputati il calendario 2025 della Lega Ciclismo Professionistico. Un evento ospitato da un’istituzione, rappresentata direttamente dal Presidente della Camera Lorenzo Fontana, e con tante istituzioni governative coinvolte: Vito Bardi, Presidente Regione Basilicata e Coordinatore della Commissione Sport della Conferenza delle regioni e delle province autonome; Andrea Abodi, Ministro per lo Sport e i giovani; Eugenia Maria Roccella, Ministro per la Famiglia, la natalità, le Pari opportunità; Daniela Santanché, Ministro del Turismo, e tramite video messaggi Giancarlo Giorgetti, Ministro dell’Economia e finanze e Antonio Tajani, Ministro degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale.

Stagione 2025 con all’interno 17 delle 100 gare più importanti al mondo. Un calendario fatto di gare a tappe tra le più prestigiose (Tirreno Adriatico, Giro d’Abruzzo, Giro d’Italia, Settimana internazionale Coppi e Bartali) e alcune classiche Monumento (Strade Bianche, Milano Sanremo e Giro di Lombardia) con al loro fianco la grande novità di quest’anno, la Coppa Italia delle Regioni.

Un progetto innovativo che, nato nel 2024 per valorizzare i territori delle Regioni italiane coinvolte attraverso il ciclismo e per favorire la rinascita delle squadre professionistiche nazionali, dopo la prima edizione fatta di quattro gare, quest’anno si propone come un vero e proprio circuito che va dal 5 marzo (Trofeo Laigueglia) al 19 ottobre (Veneto Classic). Inserita nel circuito ProSeries e nel calendario UCI Europe Tour, consta di 21 tappe per gli uomini e 10 per le donne, attraverserà 11 regioni e avrà una classifica a punti propria, dove i punteggi di ogni singola gara contribuiscono alla formazione delle classifiche finali: Individuale, Giovani, Miglior scalatore, Combattività, A squadre. 

Una competizione, coordinata dalla Lega del Ciclismo Professionistico e promossa e insieme alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, che mette al centro lo Sport, espresso anche come promozione dei territori, della salute e della sostenibilità, della mobilità in sicurezza e delle pari opportunità.

Roberto Pella, Presidente della Lega di Ciclismo Professionistico e primo promotore della Coppa Italia delle Regioni, avvicinato da BIKE al termine dell’evento ha ribadito l’importanza di un evento supportato dalle istituzioni: “Vedere oggi tutte le istituzioni presenti è la dimostrazione di quale attenzione il governo ha voluto porre a un tema così importante che non va solo a toccare lo sport ma tocca soprattutto il valore socio-culturale, di rilancio per i territorii, il turismo e soprattutto la parità di genere. Il fatto che la Coppa Italia Regioni abbia come due organizzatori, la Lega del Ciclismo Professionistico e la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, è fondamentale perché le regioni, che poi rappresentano e sostengono province e comuni, sono il cuore pulsante, insieme agli organizzatori, nella promozione e l’organizzazione degli eventi”.

“L’accordo con la RAI, il fatto che queste corse vadano a livello televisivo in tutta Italia e con altri player internazionali in tutto il mondo, potrà far conoscere la nostra Italia. Oggi abbiamo scritto una bella pagina di storia, perché per la prima volta abbiamo portato il ciclismo all'interno delle istituzioni e per la prima volta ci sono stati quattro campioni che si sono confrontati in una tavola rotonda. Sono contento di aver dato un piccolo contributo per aver fatto crescere il ciclismo che storicamente è lo sport più amato, che lo è oggi e lo sarà sempre. Il successo di oggi non è merito di uno ma è merito di tanti e anche la collaborazione con la federazione va su questa direzione”.

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Con Pella si è approfondito anche il tema della mobilità sostenibile quotidiana e della possibilità di prevedere incentivi da dare delle aziende per consentire di far acquistare ai propri dipendenti le biciclette a un costo minore e poter andare al lavoro, una soluzione che in alcuni Paesi da Nord Europa ha creato un meccanismo virtuoso anche per le stesse aziende produttrici:

“Sicuramente oggi dobbiamo sempre più per l’attenzione al tema anche della salute: l’inattività fisica costa 80 miliardi di euro all’Europa e più o meno 7-8 miliardi all’Italia”, afferma Pella. “Per abbattere questi costi dobbiamo promuovere quello lo sport di base, quello dove possono partecipare tutti. La possibilità di avere una bici, anche quella una volta chiamata in gergo simpatico ‘Graziella’, è fondamentale insieme a due scarpe per fare attività fisica. L’atletica e il ciclismo sono i due sport più praticabili, che possono avere un costo minimo e noi dobbiamo spingere su questo, perché avere una popolazione che investe sulla salute attraverso lo sport vuol dire abbattere i costi sanitari, e successivamente liberare anche con una politica degasperiana quelle risorse che possono andare su altri fronti per migliorare quello che è il quadro generale. Quindi sicuramente ci muoveremo anche in questa direzione”.

 



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