1 Aprile 2025
Economia pulita, la logistica è pronta per ESG ma l’Ue può complicare il percorso


 

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

In un contesto industriale e finanziario di estrema incertezza la politica europea e italiana deve sostenere un percorso lineare delle imprese verso la sostenibilità, evitando di passare da stringenti obblighi e tempi non compatibili con le PMI italiane, a un rinvio incerto, con il rischio di inutili costi delle imprese che avevano già iniziato un percorso di compliance”.

Lo ha detto Alessandro Servadei, presidente di Economia Pulita, aprendo oggi a Roma, nella sede del Parlamento Europeo, un convegno promosso proprio da Economia Pulita e chiuso dal Viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, Edoardo Rixi, per confrontarsi tra imprese dei logistica e istituzioni, sull’evoluzione delle normative nazionali ed europee in materia di sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG), visto che le modifiche proposte dalla Commissione europea e dal Consiglio Ue nel pacchetto Omnibus alla direttiva CSRD, che prescrive alle imprese di redigere una rendicontazione di sostenibilità, rendono piuttosto incerto il quadro normativo, e potrebbero compromettere il percorso virtuoso di tutte le filiere industriali, compresa quella della logistica.

Un settore da 135 miliardi di euro
Il settore della logistica e del trasporto merci – ha detto Antonello Fontanili, direttore di Uniontrasporti – in Italia vale circa 135 mld di euro l’anno con un’incidenza sul Pil nazionale del 8,2%.,ma sconta ancora un alto tasso di infortuni sul lavoro e di emissioni nocive. Bastano questi numeri a definire l’urgenza di proseguire con più vigore il percorso verso una maggiore sostenibilità ambientale e sociale con obiettivi rendicontati e certificati in maniera trasparente”.
Secondo i dati dell’Osservatorio Contract Logistics del Politecnico di Milano, presentati dal Direttore Damiano Frosi, l’80% delle aziende che acquistano logistica ha già avviato progetti di transizione ambientale e chiede di fare altrettanto agli altri attori della filiera. Il 57% dei fornitori di logistica sta rispondendo con l’utilizzo di almeno 4 tecnologie diverse per la sostenibilità ambientale, mentre è ancora in salita l’allineamento sulla sostenibilità sociale e di governance.

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Esclusione dall’obbligo per le PMI
La proposta di modifica, che dovrà essere approvata dalle istituzioni europee esclude dall’obbligo le PMI, per le quali verrà introdotto uno standard di rendicontazione volontario della sostenibilità. Questo potrebbe generare ulteriori elementi di confusione, aumentare i costi e rendere più incerti gli investimenti che le aziende hanno avviato per ottenere la compliance ai criteri ESG indicati dalla direttiva, così come recepita in Italia a settembre del 2024. Del resto, l’adeguamento a quei criteri, sono ormai gli stessi richiesti dal sistema creditizio e finanziario e rappresentano un sensibile elemento attrattivo nei confronti dei principali stakeholder, quindi, un fattore di competitività. Tuttavia, l’urgenza di chiarimenti normativi, associati alla consapevolezza che gli obiettivi fissati dalla direttiva non potranno comunque essere elusi, è emerso durante il confronto a cui hanno preso parte Gianluigi Mason, Logistics Italy Director Barilla; Paolo Guidi, General Manager CMA CGM Shipping; Umberto Ruggerone, AD Malpensa Intermodale FNM Group; Silvia Arceci, Cargo Manager Aeroporto Marconi di Bologna; Antonio Gurrieri, Ceo Alpe Adria Spa; Roberto Tosetto, Direttore Interporto Padova; Fabrizio Ossani, Coordinatore Federtrasporti; Domenico Cimei, Responsabile Area Logistica Almaviva e Fabio Glave, Ceo Gieffe Reserch.

In queste modifiche – secondo Francesco Montanari, coordinatore scientifico di Economia Pulita – è evidente l’ulteriore rischio di allontanare le PMI dal concetto di “impresa sostenibile”: il valore sociale di un’impresa e il suo agire sostenibile non promanano solo dalle direttive europee, ma anche da norme già in vigore che impongono di comunicare agli stakeholder (prime fra tutte le banche) molteplici informazioni di natura non solo quantitativa, ma anche qualitativa. Il processo verso la sostenibilità (non solo ambientale) deve proseguire, gestendo in modo altamente professionale l’attuale complessità per cogliere le opportunità del nuovo megatrend ESG. Tutte le imprese, anche le più piccole se adeguatamente istruite, possono averne dei vantaggi, quantomeno in termini di accesso al credito e partecipazione a filiere”.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Prestito personale

Delibera veloce