Sicula Trasporti, «Operazioni inesistenti e fatture fantasma»: così il colosso dei rifiuti evadeva il Fisco


L’avviso di conclusione indagini è datato 27 dicembre 2024. L’inchiesta sulle false fatturazioni nella gestione dei rifiuti all’interno della Sicula Trasporti, colosso fondato dalla famiglia Leonardi, accende il dibattito sul sistema della munnizza in Sicilia.

Le fiamme gialle dopo aver eseguito arresti e sequestri nel 2020, nell’ambito dell’inchiesta Mazzetta Sicula che fu coordinata dal pm Marco Bisogni (che si è insediato al Csm nel pieno del dibattimento del processo), cominciarono a esaminare la documentazione contabile degli anni in cui ci sarebbe stata un’amministrazione non proprio trasparente dell’immondizia conferita da oltre 200 comuni siciliani. E scoprirono che ci sarebbe stata più di una falla nelle fatturazioni. E questo avrebbe prodotto un’evasione milionaria. Almeno queste le stime della guardia di finanza “certificate” in un comunicato stampa inviato giovedì mattina.Ma andiamo ai nomi dei sei indagati. Il primo è Antonello Leonardi, patron della società che aveva la regia della discarica più grande del mezzogiorno d’Italia. Poi c’è il fratello Salvatore. Entrambi sono stati condannati la scorsa estate dal Tribunale per corruzione e traffico illecito di rifiuti. La sestina si completa con Agata Leonardi, Nicola Guercio, Angelo Arrigo e Alfio Bonomo.

A Salvatore Leonardi, il pm Rocco Liguori che firma l’avviso di chiusura indagini, contesta di avere, «in qualità di legale rappresentante della Leonhouse Immobiliare Srl», al fine di consentire l’evasione delle imposte sui redditi e sul valore aggiunto, «emesso fatture per operazioni inesistenti in favore della Sicula Trasporti» per gli anni 2018 e 2019 per un importo complessivo di oltre 500mila euro (Iva pari a 70mila euro). Stessa modalità con Eta Service srl: fatture fantasma nel 2018 e 2019 per oltre 250mila euro (iva pari a 47mila euro). Agata Leonardi invece sarebbe coinvolta come legale rappresentante della Gesac: 280mila euro di fatture inesistenti nel 2018 e 2019 (Iva pari a 47mila euro). Guercio entra in gioco per “Edile Sud”: fatture nel 2019 per 68mila euro (Iva 16mila euro). Arrigo è citato per Siciltruck srl: fatture in favore di Sicula ritenute “false” dalla procura per 22mila euro (Iva di 2mila euro). Bonomo avrebbe consentito nel 2018 l’emissione di fatture per conto della Meridionale Srl a favore dei gestori della discarica di Lentini per somme superiori ai 120mila euro, che avrebbero prodotto Iva per 22mila euro.Il cerchio si chiude con Antonello Leonardi che «nella sua qualità di amministratore di fatto» della Sicula si sarebbe avvalso «delle fatture» emesse per le operazioni «inesistenti» indicandole nella «dichiarazione annuale Iva per l’anno d’imposta 2018 e nella dichiarazione modello unico per l’anno 2018» al fine di evadere le imposte.

Questa inchiesta – come hanno chiarito ieri i legali di Leonardi – è collegata in modo diretto al processo principale, che si è concluso al primo grado di giudizio con condanne pesantissime e la confisca delle società. Tra cui la Sicula che dal 2020 è sotto amministrazione giudiziaria. La sentenza è stata impugnata dagli imputati. Ora quindi ci sarà l’appello. Le cui sorti potrebbero avere ricadute sul troncone dell’evasione.





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