Il governo Meloni rilancia il nucleare: il cdm approva il disegno di legge delega. I primi reattori “verso il 2030”


“Abbiamo deciso di guardare al futuro con scelte di lungo periodo, perché è questo quello che serve all’Italia: scelte coraggiose e strutturali”. Con queste parole Giorgia Meloni annuncia – in un videomessaggio – la decisione del governo di rilanciare il nucleare. Il Consiglio dei ministri ha, infatti, approvato – oltre al decreto contro il caro-bollette – anche la legge delega “in materia di energia nucleare sostenibile“. Un “importante provvedimento”, commenta la premier, “per garantire energia sicura, pulita, a basso costo, capace di assicurare sicurezza energetica e indipendenza strategica all’Italia”. Adesso “chiediamo al Parlamento di esprimersi”, aggiunge Meloni. In conferenza stampa, dopo il cdm, va il ministro ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica: Gilberto Pichetto Fratin ha sostenuto i reattori di nuova generazione saranno operativi “verso il 2030”. Provvedimento che viene molto criticato dagli ambientalisti.

Cosa prevede il provvedimento – Con il via libera alla legge il governo sarà “delegato ad adottare, entro 12 mesi, uno o più decreti legislativi recanti la disciplina per la produzione di energia da fonte nucleare sostenibile sul territorio nazionale, anche ai fini della produzione di idrogeno“. Inoltre si dovranno smantellare le vecchie centrali dismesse nel 1987, trovare una soluzione per la gestione di rifiuti radioattivi e del combustibile nucleare esaurito, pensando anche alla ricerca e allo sviluppo di energia da fusione. A proporre al governo i decreti attuativi da adottare sarà il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, di concerto con il ministero delle Imprese e del made in Italy, il ministero dell’Università e della ricerca, la Conferenza unificata stato-Regioni. La legge delega prevede un Programma nazionale sul nucleare, per raggiungere gli obiettivi di neutralità carbonica al 2050, e l’adeguamento della normativa nazionale. Per le popolazioni direttamente interessate, la norma dispone anche campagne di informazione e forme di consultazione.

Il ministro: “Italia pronta a sfide del futuro” – “Con il nucleare di nuova generazione, insieme alle rinnovabili – spiega il ministro Pichetto Fratin – saremo in grado di raggiungere gli obiettivi della decarbonizzazione, garantendo la piena sicurezza energetica del Paese. Così l’Italia è pronta ad affrontare le sfide del futuro“. “È una completa rottura rispetto alle esperienze precedenti: guardiamo a fusione e a fissione di nuova generazione con strumenti completamenti diversi rispetto alle grandi centrali”, commenta il ministro spiegando che le stime degli analisti prevedono l’operatività dei reattori nucleari di nuova generazione “verso il 2030”. Intanto esultano gli altri esponenti del governo. “Avanti con una battaglia storica della Lega!”, commenta Matteo Salvini, mentre l’altro vicepremier Antonio Tajani parla di “una giornata storica per l’Italia”.

Ambientalisti: “Nucleare è vecchio e in declino” – Di tutt’altro tenore la coalizione 100% Rinnovabili Network, formata da Università e centri di ricerca, imprese, sindacati, terzo settore, Fondazione per lo sviluppo sostenibile, Greenpeace Italia, Kyoto Club, Legambiente e Wwf: “Le centrali nucleari a fissione, anche se aggiornate e meno grandi, sono vecchie e in declino, perché molto costose e perché generano rifiuti altamente radioattivi e pericolosi per molte migliaia di anni. È possibile, più ecologico ed economicamente conveniente decarbonizzare l’elettricità puntando solo sulle rinnovabili, come sta facendo la maggioranza dei Paesi europei”, scrivono in una nota. La coalizione ricorda anche che che “le centrali nucleari a fissione , bocciate da ben due referendum, generano elettricità che, secondo l’Agenzia Internazionale per l’energia, costa più del triplo di quella prodotta con il solare e l’eolico, producono rilevanti quantità di rifiuti altamente radioattivi e pericolosi come il plutonio, la cui radioattività si dimezza dopo 24 mila anni ed hanno causato incidenti devastanti a Chernobyl e a Fukushima“. Sulla stessa linea Angelo Bonelli, deputato di Avs e co-portavoce di Europa Verde: Meloni “nel suo intervento ha affermato, mentendo, che il nucleare garantirà energia a basso costo. Falso! Oggi il nucleare costa 170 euro/MWh, molto più di quanto paghiamo attualmente per l’energia elettrica e molto più delle rinnovabili”.



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