tutto quello che c’� da sapere

Sentiamo spesso parlare di case green, ma sappiamo davvero cosa sono e quale ruolo hanno al giorno d’oggi? Le case green sono case progettate con criteri di sostenibilità ambientale, efficienza energetica e riduzione dell’impatto ambientale. L’obiettivo di questa tipologia di abitazioni è ridurre il consumo di energia, migliorare il comfort abitativo e minimizzare l’impatto ecologico attraverso l’impiego di materiali eco-compatibili e tecnologie avanzate.

Le case green sono tutti gli immobili che rientrano nelle classi A e B e sono definite dagli standard di efficienza energetica e dalla riduzione delle emissioni, vicine allo zero o nulle. Le classi energetiche, come abbiamo già trattato in una precedente guida vanno da A4, la più performante, alla G.

Secondo i principi di bioedilizia e bioarchitettura, gli edifici sostenibili devono rispondere ad alcune caratteristiche che comprendono:

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• Materiali di costruzione a basso impatto ambientale: i materiali impiegati nella costruzione devono essere non tossici, ecosostenibili e riciclabili come legno, sughero, fibra di canapa, bambù, lana di roccia, legno-cemento, fibra di cellulosa, argilla e calce espansa e vernici di origine naturale.
• Impiego di energie rinnovabili: impianti fotovoltaici
• Serramenti con elevata prestazione energetica
• Coibentazione termica efficiente (cappotto)
• Abbattimento degli sprechi
• Comfort abitativo: essenziale per garantire una buona qualità della vita
• Gestione razionale ed efficiente delle risorse: abbattere gli sprechi e promuovere l’adattabilità degli spazi.

Questo tipo di abitazioni non è solo una moda, ma una necessità. Come vedremo, infatti, entro il 2030 tutti gli immobili dovranno passare almeno alla classe E, che poi dovrà passare alla D entro il 2033. Prima di parlare della direttiva case green, scopriamo insieme quali sono i vantaggi di vivere in una casa sostenibile.

I vantaggi delle case green non si limitano solamente alla salute ambientale e alla sostenibilità, ma hanno tutta una serie di altri benefici che non possono essere trascurati. Prima di tutto chi abita in edifici ecosostenibili avrà dei significativi risparmi in bolletta. Il risparmio può raggiungere addirittura il 60% dei consumi.

Le abitazioni ristrutturate o costruite che rientrano nelle classi A e B hanno un maggiore valore economico sul mercato. I costi iniziali di realizzazione sono sicuramente più alti rispetto alle classiche costruzioni, ma in un secondo momento se si desidera vendere il proprio immobile il valore delle case green può aumentare fino al 30%, con tempi di vendita dimezzati.

Inoltre, abitare in una casa sostenibile significa avere un comfort e una qualità dell’aria interna maggiore, grazie a isolamenti termici, l’impiego di sostanze atossiche e sistemi di ventilazione meccanica (VMC). Infine, ma non per importanza, si hanno anche diversi vantaggi ambientali. Il consumo di energia ridotto permette un abbattimento delle emissioni di CO2 significative.

Con l’utilizzo di materiali sostenibili, già citati, e riciclati si ha una riduzione dei rifiuti legati alla costruzione e portano a un minore impatto del suolo e delle risorse idriche. Dopo aver spiegato cosa sono le case green e quali sono i loro vantaggi possiamo finalmente addentrarci nel cuore scelto tema, ossia la Direttiva Case Green.

Il settore edilizio è uno dei principali responsabili delle emissioni di gas climalteranti, sia durante la fase di costruzione, sia durante l’uso degli edifici. In particolare, le emissioni provengono principalmente dall’adozione di materiali poco sostenibili. La produzione di acciaio, mattoni e cemento è altamente energivora e produce grandi quantità di CO2, non a caso rientrano nei settori hard to abate.

Incide, allo stesso modo, anche il consumo energetico degli edifici. Riscaldamento, raffrescamento e illuminazione contribuiscono anch’esse alle emissioni di gas a effetto serra, soprattutto se l’energia proviene da fonti fossili. Proprio per ridurre tutte queste emissioni nasce la Direttiva Case Green, una normativa che mira alla decarbonizzazione dell’intero parco immobiliare europeo entro il 2050 e ridurre le emissioni di CO2 del 60% entro il 2030 in tutti gli Stati membri.

Addentrandoci più nel dettaglio, la direttiva prevede che, a partire da gennaio 2030, tutti i nuovi edifici devono essere a Zero emissioni, mentre gli edifici esistenti devono andare incontro a un miglioramento della classe energetica. Su alcune tipologie di edificio sarà obbligatorio installare pannelli fotovoltaici per migliorare le prestazioni energetiche. Infine, dovrà avvenire un progressivo abbandono delle caldaie a gas, arrivando al divieto al 2040. In questo contesto, una valida alternativa alle classiche caldaie sono le pompe di calore, di cui abbiamo ampiamente parlato nella guida a loro dedicata.

Il rapporto annuale sullo stato dell’Unione dell’energia, pubblicato l’11 settembre 2024, sottolinea l’urgenza della transizione energetica in Italia e la necessità di riqualificare il patrimonio immobiliare. Nel 2023, il 4,1% degli italiani ha avuto difficoltà a pagare le bollette e il 9,5% non è riuscito a mantenere la casa calda in inverno.

Tuttavia, sempre nel rapporto, è possibile leggere che l’Italia deve aumentare il tasso di ristrutturazione degli edifici, soprattutto di quelli con basse prestazioni, come indicato dalla Direttiva Case Green. Il settore residenziale consuma 29,3 milioni di tonnellate di petrolio, anche se è avvenuto un calo del 5% tra il 2021 e il 2022. Questi dati si discostano ancora molto dalla media UE di riduzione del 19,6%.

In particolare, il riscaldamento e il raffrescamento delle case incidono per l’80% sui consumi, mentre le energie rinnovabili coprono solo una piccola percentuale. Le pompe di calore sono quindi considerate una pietra angolare per la transizione energetica, anche se nel 2023 sono state vendute solo 378.000 unità, un dato in netto calo rispetto all’anno scorso (-26%) che porta il totale a circa 4,1 milioni di pompe di calore installate.

Un gran numero di persone trova ancora difficile capire quali interventi svolgere per rendere la casa più sostenibile. Vediamo insieme quali sono tutti gli interventi di ristrutturazione previsti dalla Normativa Europea Case Green. Tra le azioni da intraprendere si può trovare:

• Sostituzione degli infissi: scegliere infissi con taglio termico capace di evitare la dispersione del calore/freddo e con materiali che abbiano un’alta efficienza.

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Procedura celere

 

• Cappotto termico: meglio se fatto sia esternamente sia internamente.
• Installazione di pompe di calore o caldaie a condensazione: sostituiscano le ormai obsolete caldaie a gas.
• Installazione di impianti fotovoltaici
• Impiego di elettrodomestici con classi energetiche elevate
• Sistemi di illuminazione più efficienti: utilizzare sistemi a basso consumo energetico come per esempio le luci led.

Ogni Stato membro adotterà le strategie più appropriate per il proprio patrimonio edilizio e al sistema di classi energetiche degli edifici. In particolare, entro il 2026 ogni Paese dell’Unione Europea dovrà presentare un Piano Nazionale di Ristrutturazione dove ci saranno tutti i passi necessari per raggiungere gli obiettivi fissati della direttiva.

In Europa, il 35% degli immobili hanno più di 50 anni, inoltre, quasi il 75% del parco immobiliare è inefficiente dal punto di vista energetico. Questo significa che la maggior parte degli edifici si trovano nelle classe F e G. Per far sì che avvenga il rinnovamento del parco immobiliare ogni Paese fornirà agevolazioni per promuovere le ristrutturazioni.