Di fronte all’aumento della psicosi causata dai furti nelle periferie l’amministrazione comunale ribadisce quanto si sta facendo per contribuire a rendere il capoluogo più sicuro, nonostante il contributo ridotto che i Comuni possono offrire in materia. La strategia punta sulle telecamere di sorveglianza per cui ha ottenuto numerose risorse, non ultime, quelle garantite da due progetti realizzati in sinergia con la Prefettura e finanziati con fondi del Viminale.
Un contributo arriverà anche dal consorzio della mobilità K–City che, dando seguito agli accordi con il Comune, installerà entro una settimana 22 telecamere in viale Lincoln, viale Carlo III di Borbone, viale Douhet, via Cappuccini, viale dei Bersaglieri, via De Falco, via Marchesiello, via Ruta, via Madre Teresa di Calcutta, via Commaia, via Camusso, via Amendola e in prossimità dell’uscita TrediciSan Clemente della variante Anas.
Fondamentale, per la realizzazione di una vasta rete di sicurezza, resta la collaborazione con gli altri enti del territorio, come il consorzio Asi che, a partire da metà dicembre, avvierà l’installazione di nuove telecamere nella zona compresa tra via Edison, viale delle Industrie, in località Ponteselice e nell’area ex Saint Gobain.
Il project
Tante, infine, le aspettative riposte nel project financing per la manutenzione dei sistemi di illuminazione del capoluogo affidato all’impresa Pagano e Ascolillo che sta adempiendo al mandato di installare nuovi sistemi di controllo. Dodici telecamere sono già state installate al Belvedere di San Leucio e nelle prossime settimane altri 24 occhi elettronici saranno ripristinati a San Leucio, Vaccheria e Briano. Siti inseriti nel più vasto progetto che garantirà il controllo e la vigilanza delle buffer zone attorno ai siti Unesco (Reggia e Belvedere) e nel borgo di Casertavecchia, a tutela dei flussi turistici.
L’amministrazione ribadisce gli sforzi verso l’innovazione con strumenti tecnologici in grado di prevenire e controllare gli eccessi della movida, di monitorare i flussi di traffico con sistemi di lettura targhe in grado di individuare veicoli privi di assicurazione o collaudo, di contrastare il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti e di identificare, anche al buio, individui intenti a compiere azioni criminali. Le registrazioni saranno sin da subito messe nella disponibilità delle forze di polizia e, successivamente, il sistema sarà posto in collegamento direttamente con le centrali operative.
L’emergenza
Un’ attesa che resta snervante per i residenti alle prese con una nuova impennata dei fenomeni criminali. Nella mappa delle emergenze si può parlare di vera e propria psicosi nella frazione di Briano dove è stato istituito un comitato civico per la sicurezza ma la diffidenza è notevole. Domenica sono stati chiamati i carabinieri ma la persona sospetta si è rivelata essere l’addetto ai servizi ecologici di un condominio. Più gravi i messaggi lasciati dai residenti nelle chat di quartiere dove alcuni ammettono di girare armati.
Non a caso sono le parole del delegato di zona Donato Tenga ad accompagnare la nota dell’Ente: «Per San Leucio, Briano e Vaccheria stiamo dando la massima priorità, con l’obiettivo di garantire la piena sicurezza alla zona, che negli ultimi mesi è stata interessata da furti in appartamento e negli esercizi commerciali. Le telecamere rappresentano uno strumento fondamentale per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni criminali e l’amministrazione sta profondendo il massimo sforzo per allestire un sistema organico ed efficiente di videosorveglianza. Sono state avviate, inoltre, interlocuzioni istituzionali con la prefettura e le forze dell’ordine per effettuare controlli serali e notturni più frequenti a Briano, Sala, San Leucio e Vaccheria».
Provvedimenti immediati per favorire l’autotutela dei residenti chiede invece Pasquale Napoletano (Fdi): «Non è possibile lasciare che i residenti più sprovveduti vadano girando per le borgate armati ma tra Briano e San Leucio è reale l’allarme causato dai tanti furti. Le telecamere sono importanti ma quando saranno attivate? E poi non basterebbero come sto cercando di spiegare all’amministrazione da tre anni. Serve il controllo del territorio che deve essere garantito dallo Stato ma il Comune deve prendere atto della situazione e andare oltre le solite rinnovate promesse supervisionando le attività di quei condomini e privati che vogliono ricorrere alla sicurezza privata. Si eviti la prevedibile polemica sterile sulle ronde e si regoli in maniera chiara la possibilità di assumere personale specializzato per i residenti che vogliono sostenerne le spese».
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