Niente piĆ¹ ‘key box’ e self check-in per gli appartamenti destinati agli affitti brevi e alle locazioni turistiche e obbligo di identificazione diretta per chi prenota un bed & breakfast, un appartamento o una stanza con le piattaforme elettroniche.
A stabilirlo una circolare del dipartimento della Pubblica Sicurezza destinata a suscitare forti polemiche e discussione e a stravolgere le abitudini e le consuetudini ormai consolidate per il settore del turismo anche a Genova.
Il provvedimento interessa ogni tipo di struttura ricettiva ma ĆØ chiaramente diretto a quelle, che rientrano nella cosiddetta categoria degli affitti brevi, che da tempo utilizzano la modalitĆ della richiesta e invio dei documenti per mezzo elettronico per poi fornire la chiave di accesso alla struttura lasciandola in appositi ‘key box’ nelle vicinanze del locale.
Sino a oggi l’accesso veniva garantito dopo il vaglio di documenti e transazioni effettuate, fornendo al cliente codici automatizzati per serrature elettroniche e/o il rilascio delle chiavi in appositi spazi o box. In genere le strutture modificano o sostituiscono i codici di accesso non appena terminato il periodo di soggiorno. Una procedura, che, con la circolare diffusa a tutte le prefetture il 18 novembre, obbligherĆ i proprietari delle strutture o i gestori a provvedere direttamente al check in, verificando di persona che i documenti corrispondano ai clienti e che la chiave venga effettivamente consegnata a chi ha effettuato la prenotazione.
Il provvedimento ĆØ stato emanato per “ragioni di sicurezza, visti i numerosi eventi internazionali in programma nei prossimi mesi in Italia a partire dal Giubileo, l’anno santo della Chiesa cattolica che il Papa convoca periodicamente e che inizierĆ il 24 dicembre”. In pratica il timore ĆØ che malintenzionati possano prenotare una stanza o un appartamento o una struttura con i documenti di altre persone.
Le attuali misure di sicurezza prevedono infatti che chi gestisce una struttura ricettiva possa accogliere soltanto chi si presenta con un documento di identitĆ valido corrispondente alla persona che lo fornisce e il proprietario dell’alloggio deve verificare la corrispondenza in presenza entro le 24 ore successive all’arrivo.
Anche in Liguria, dove le strutture registrate ufficialmente sono 41.806 (Genova 12.009, Savona 12.564, La Spezia 8.820, Imperia 8.413) la nuova disposizione rischia di suscitare ulteriori difficoltĆ , che si aggiungeranno ai ritardi con i quali le strutture si stanno adeguando alle nuove normative, che entreranno in vigore il prossimo 1 gennaio 2025 (in regola appena il 55,90% delle strutture).
“L’identificazione diretta e cioĆØ non piĆ¹ da remoto – dichiara Antonio Piccioli, presidente Fiaip Liguria (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali) -, parrebbe orientata a coinvolgere personalmente addirittura il proprietario dell’immobile. Siamo in attesa di ulteriori dettagli e chiarimenti nel merito del provvedimento ma fin d’ora, personalmente, mi sento di manifestare una certa preoccupazione derivante da un repentino cambio di rotta da quello che qualcuno considerava un eccessivo lassismo a quella che sembra diventata una caccia all’untore (il gestore di uno o piĆ¹ immobili a destinazione turistica)”.
“Se da un lato il crescente malessere derivante da un rapido dilagare (soprattutto nei centri storici delle cittĆ d’arte) di queste strutture ricettive alternative richiedeva attenzione e contromisure, dall’altro lato non si dovrebbe ignorare come tali attivitĆ abbiano innegabili effetti corroboranti per l’economia in generale del nostro Paese. Come presidente regionale Fiaip Liguria – conclude -, e quindi di una regione a forte vocazione turistica, sto lavorando da tempo su possibili soluzioni che possano in qualche modo dare respiro anche al mercato delle locazioni residenziali abitative per lavoratori e famiglie”.
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