di Fabrizio Pezzani – 02/03/2025
Fonte: Fabrizio Pezzani
L’Europa sembra stordita dagli eventi che si accendono dopo l’elezione a presidente degli Usa di Donald Trump e sembra incapace di capire dove si trova e quale via da seguire avendo per troppo tempo delegato la sua autonomia alla sudditanza di Biden e dei neocon Usa . Così come in un gioco della pentolaccia con gli occhi bendati cerca di colpire qualcosa ma non sa nemmeno lei cosa con un’inettitudine che trasforma la farsa in tragedia .
Sembra rincorrere senza capirlo una stordente forma di eutanasia dalla corsa suicida verso la green economy , assalita dalle richieste belliche da fare all’Ucraina , stordita dalle sanzioni e dalle minacce dei dazi doganali promessi da Trump in uno scontro che potrebbe non avere vincitori ma solo perdenti. L’eutanasia (dal greco antico: εὔ-,”bene” e θάνατος, “morte”; letteralmente buona morte) è il procurare intenzionalmente e nel suo interesse la morte di un individuo la cui qualità della vita sia permanentemente compromessa da una malattia, menomazione o condizione psichica . La classe politica europea non si è mai evoluta veramente verso l’autonomia finendo in una posizione di “ rentier politico “ che sembra di potere disporre indefinitamente di un’opzione sul futuro senza costi ed in questo modo finisce di non emanciparsi mai dal suo stato di sudditanza psicologica che la immobilizza in uno stato di subordinazione perenne fino a quando la realtà appare nella sua crudezza e le pone il rischio di un’eutanasia da incapacità di governo delle dinamiche sociali , politiche ed economiche che si avvicina drammaticamente .
L’Europa è sempre stata vista dai politici locali come una fuga dalla perdita di posizioni nelle amministrazioni pubbliche e come una sorta di compenso per le mancate promozioni nelle varie tornate elettorali ; di conseguenza in Europa sono stati inviati prevalentemente le riserve che altrimenti sarebbero state in panchina . Il venire meno della politica come governance della UE ha creato un vuoto di potere
presto occupato dalla burocrazia che si è autoalimentata in una spirale suicida che ha messo i regolamenti infiniti e troppo spesso inutili come elemento che ne giustifica la reale governance . Sono mancate le visioni dei padri fondatori ma anche la loro dimensione culturale , morale e sociale e siamo caduti ad un livello di assoluta dipendenza da poteri esterni più forti e determinati che ci hanno usato come mezzo per esercitare loro la governance più elevata .
A questa evoluzione progressivamente perdente ha contribuito in modo negativo la Storia del nuovo secolo che si apriva con la nuova moneta il cui ingresso non è stato governato e nel nostro paese il valore di mille lire alla fine del dicembre del 2001 diventavano nei primi giorni dell’anno successivo un euro il cui valore però era stato stabilito in 1910 lire, cioè i prezzi si sono magicamente raddoppiati senza un vero controllo della politica monetaria lasciata ad un “ laissez faire “ di Keynesiana memoria . La vita politica europea, nel nuovo secolo, si trova da subito a dovere affrontare lo scontro epocale conseguente al dramma delle torri gemelle con le guerre in Afganistan ed in Iraq e così ci troviamo di colpo sottomessi alle politiche Usa che non lasciano spazio a scelte di autonomia ma impongono una sudditanza senza riserve ed in questo modo non riesce a diventare un vero soggetto politico autonomo . Alla guerra in cui siamo chiamati nostro malgrado come alleati subentra quella finanziaria con la crisi nel 2008 di Lemhan che ci vede soccombenti e quando sembra si apra uno spazio di libertà politica avviene l’attacco all’Europa da parte della finanza internazionale con la presa di mira , in ordine temporale, della Grecia , del Portogallo , dell’Irlanda e della Spagna nei primi mesi del 2010 . Poi nel 2011 viene messa sotto scacco l’Italia che subisce l’attacco della finanza ostile al paese ma di fatto all’Unione Europea che continua ad annaspare in un vuoto di idee e di pensiero che non consentono la sua crescita come soggetto autonomo , anche l’allargamento dei suoi confini ne aumenta la difficile governabilità. Quindi non ci viene nemmeno lasciato il tempo di respirare che nel dicembre del 2013 avviene la destabilizzazione dell’Ucraina con la rivolta della piazza di Maidan facilitata dall’inviata di Obama , Victoria Nuland una neocon bellicista , la sostituzione del presidente eletto Janukovic con uno governabile , Poroshenko, e di comodo . Noi non riusciamo a capire le finalità di quel gioco ; si riesce a definire un progetto di pace immediatamente avversato da una dinamica di restaurazione politica sotto i disegni degli Usa , così si prepara il dramma dell’Ucraina con l’invasione da parte della Russia e si prepara il teatro degli scontri odierni a cui sembra non si sia in grado di opporre una razionalità politica ma si rischia di cadere in un’eutanasia che stordisce per l’incapacità e l’inadeguatezza della classe dirigente di Bruxelles.
A questa situazione di narcosi collettiva contribuiscono le scelte di governance dell’Unione a partire dalla prima elezione della Ursula Von Der Lyen che coincide nel 2020 con l’elezione di Biden come presidente degli Usa e del ruolo dominante dei bellicisti neocon che non trovano una reale opposizione del partito repubblicano alle prese con la mancata rielezione di Trump.
La politica di Biden è stata molto precisa con un orientamento esclusivo verso la green economy , le macchine elettriche , alla diffusione e condivisione della cultura woke di liberazione dei costumi sessuali e poi dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia una forte opposizione , in tutti i sensi ed in tutti modi verso l’aggressore russo che ha infranto in modo criminale la possibilità di eludere la guerra con la complicità mascherata dell’occidente .
I primi quattro anni della Ursula Von Der Lyen sono stati di totale asservimento alle linee di politica di Biden e quindi l’Europa ha dovuto mettere al bando le macchine elettriche con grave danno delle case automobilistiche europee danneggiate dalle autosanzioni fatte alla Russia di Putin sul gas e sul petrolio che dovendo essere comperato dagli Usa ha generato un maggiore costo mediamente del 45 % con effetti dirompenti sulle bollette e sui costi di produzione . Poi la Germania ha subito l’attacco doloso al North Stream senza ribattere e qui sta la debolezza di Sholtz che l’ha scontata nelle recenti elezioni. Gli altri interventi con l’edilizia che hanno generato il buco nel bilancio pubblico del bonus del 110% , infine lo scontro con la Russia e le spese belliche sostenute per l’Ucraina hanno contribuito ad un effetto negativo sui bilanci pubblici . Le linee di politica estera ed economica della UE sono state dettate dall’agenda Usa con una sottomissione totale generando tra maggiori costi per le sanzioni ed aiuti all’Ucraina un costo totale di oltre 300 mld/euro in un contesto di paesi europei già altamente indebitati a causa di una finanza totalmente fuori controllo che ha cominciato ad acquisire nel nostro paese imprese ed ad assumere specie nel mondo bancario una dimensione di controllo difficilmente regolabile.
Il rinnovo alla presidenza della commissione europea della Ursula Von d Der Lyen è stato fatto con appoggio della Francia , Macron , e della Germania , Sholtz , che subito dopo sono caduti in disgrazia perdendo il consenso politico ed indebolendo gravemente la commissione europea che era stata una loro diretta emanazione rispetto ad una crescente opposizione della destra in vari paesi europei , quindi una commissione limitata sia in Europa che verso Trump che impone un’agenda totalmente asimmetrica a quella di Biden finendo di metterci con le spalle al muro ed obbligarci ad una ridefinizione dell’ alleanza con gli Usa che ci vedono come antagonista e non come alleato con cui condividere un processo di crescita in un contesto di profonda ridefinizione della geopolitica specie verso i paesi dei BRICS. Va ricordato che le guerre dei dazi sono state sempre perdenti come era stato nel 1920 con la grande depressione durante la quale l’allora presidente degli Usa Herbert Hoover impose dazi del 20% a tutti i prodotti importati , a questa mossa risposero con contro-dazi almeno 20 paesi che fecero crollare l’import-export Usa del 67% con conseguenze su tutti i mercati mondiali.
A fronte di questa situazione di totale subordinazione verso gli Usa l’inquilino della Casa Bianca è infatti cambiato ed ha dettato una linea sociale ed economica diametralmente opposta a quella di Biden e di conseguenza alla nostra che finiamo di trovarci in mezzo ad un guado intrappolati dalla nostra stessa mancanza di un respiro autonomo .Gli stessi Usa si trovano a dovere fare fronte ad un debito “ monstre “ di quasi 37.000mld/$ , il 12 % del debito globale, interessi sullo stesso di 1100 mld/$ su base annua e forse le politiche lanciate da Trump mostrano una loro profonda debolezza interna favorita da decenni di delocalizzazione di una manifattura che non hanno più ma difficile da ricostruire e riportarla in patria ; i beni delocalizzati devono essere ricomperati creando un profondo deficit nella bilancia dei pagamentiche è tale dal 1976 .
Ora la debolezza politica dell’Europa si manifesta nella sua incapacità di avere una governance autonoma e creativa quando è necessario trovarne una che la tiri fuori da una trappola che si è costruita da sola e la spinge verso un’eutanasia drammatica.
Forse di fronte ai nuovi problemi esistenziali l’Europa può trovare un senso nello stare insieme e provare a pensare in modo autonomo e creativo me non sarà né facile né scontato.
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