La provincia di Ancona fa il pieno di premi grazie alle imprese in rosa. Lo hanno certificato la Camera di Commercio, la Giunta e il Comitato per la promozione dell’Imprenditoria Femminile che, ieri, con la Loggia dei Mercanti a valorizzare le eccellenze, hanno conferito tre primi premi – su quattro categorie previste dal bando ‘Impronta d’Impresa’ 2024 – a tre imprenditrici visionarie, capaci di creare valore e sviluppo nel territorio. Ed ovvero: Giuliana Bufarini, presidente dell’omonima ditta di Falconara fondata dal compianto padre Raimondo, impegnata in prima linea nel ciclo completo dei servizi ambientali, che ha vinto nella sezione ‘Digitalizzazione e Intelligenza artificiale’; Francesca Di Giorgio, “mente” della startup anconetana doc Wallovely e pronta a scommettere e assicurare un futuro di design alla vecchia amata carta da parati, che ha primeggiato nel segmento ‘Made in Italy e Internazionalizzazione’; Marina Carbonetti, la cui azienda agricola di Maiolati Spontini, avviata nel 2009, ha saputo diventare un punto di riferimento per l’olio extravergine di oliva biologico, tale da conquistare tutti nei mondi ‘Turismo e Cultura’.
Non solo loro a premio nell’hinterland della Dorica. Da segnalare, infatti, anche il secondo posto di Stefania Cieri di Opirea, un’enoteca creativa a Jesi (arrivata dietro a Bufarini) e il negozio delle parrucchiere Serena e Azzurra, che si apre nel capoluogo dorico: Matelier97. Negozio che si è distinto per l’altra categoria in gara, ‘Sostenibilità e Welfare aziendale’. Un terzo posto conquistato da Filomena Di Gennaro con Seisensi Chocolate Passion di Osimo (Made in Italy e Internazionalizzazione) e un quarto, nella stessa categoria di Carbonetti, per Paola De Michele e il suo centro estetico Acquaviva di Fabriano.
Niente male, insomma, per il territorio anconetano che annovera – dati aggiornati al 30 settembre 2024, fonte Movimprese e Osservatorio Imprenditorialità femminile, Unioncamere e Infocamere, elaborati dalla Camera di Commercio delle Marche – la bellezza di 8.860 imprese guidate da donne, sul totale di 38.037. Vale a dire il 23,3 per cento delle imprese della provincia sono a trazione femminile. Quel 23,3 per cento che riflette la stessa percentuale di imprese femminili delle Marche (34.049 sul totale di 145.844). E, si è scoperto, la media regionale è superiore di un punto rispetto a quella nazionale (22,3 per cento). Di qui l’idea della Camera di Commercio marchigiana, su proposta del presidente Gino Sabatini, di riproporre il bando Impronta d’Impresa con l’obiettivo di favorire e sostenere, attraverso l’assegnazione di premi in denaro (5mila alle prime, 2.500, 1.500 e mille a scendere), lo sviluppo e l’innovazione delle imprese femminili. “Ed è proprio a quelle idee che le nostre imprenditrici vogliono mettere in campo che guardiamo – ha spiegato Sabatini –, sperando possano prendere piede nel territorio”. Qui, ha ribadito il vicesegretario di Unioncamere Tiziana Pompei, “c’è terreno fertile e le imprese femminili sono presenti sia nei settori tradizionali, ma anche in quelli più innovativi: il mercato si sta evolvendo”.
Ma c’è ancora strada da fare per superare alcune criticità, come quelle legate al gender gap. Ad ogni modo, nell’ultimo bando sono emersi “passione, creatività, artigianalità, tecnologia – ha chiosato Federica Capriotti, presidente del Comitato Imprenditoria Femminile Marche –. Sono tutte caratteristiche che noi donne abbiamo. Dobbiamo crederci e non tirarci indietro”. Alla festa anche il sindaco di Falconara Stefania Signorini, l’assessore alle Pari opportunità di Ancona Orlanda Latini e il neo eletto presidente di Confindustria Ancona Diego Mingarelli, ad una delle prime uscite pubbliche da vertice degli industriali.
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