“Senza le modifiche effettuate non saremmo stati disposti a votare a favore”



Cas di San Pellegrino © nc

Durante l’ultimo Consiglio comunale di Firenzuola del 27 febbraio è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno sul CAS di Pellegrino.  Anche la minoranza, dunque, ha deciso di votare a favore dell’ordine portato dalla maggioranza seppur con delle modifiche senza le quali non sarebbe stata disposta a votare il documento iniziale.

Lista Civica Bene Comune Firenzuola, tuttavia, non vuole esimersi da fare alcune considerazioni, alla luce dell’Ordine del Giorno approvato all’unanimità al Consiglio del 27/02:

“Abbiamo, da subito, sottolineato alcune criticità nel documento presentato dalla Maggioranza, ritenendolo principalmente un atto di facciata, un tentativo tardivo di placare le tensioni senza affrontare realmente e completamente la questione. Prima di entrare nel merito della discussione del documento e delle nostre proposte, è veramente opportuno ricordare che a novembre, sullo stesso argomento, ci eravamo permessi di suggerire – con una mozione bocciata dalla maggioranza – alcune proposte molto più concrete che furono sbrigativamente liquidate come “chiacchiere inutili” e “spot elettorali”: si proponeva di impegnare il Sindaco e l’Amministrazione a incontrare il Prefetto di Firenze per discutere le difficoltà legislative sull’integrazione dei migranti e la richiesta di manodopera e per rivedere il numero di richiedenti asilo a San Pellegrino per facilitarne l’accoglienza; garantire prevenzione sanitaria e assistenza medica agli ospiti del CAS e infine l’impegno a creare un tavolo di coordinamento con tutte le parti coinvolte per gestire l’accoglienza, corsi di italiano, formazione civica e inserimento lavorativo, includendo biglietti per i mezzi pubblici per i corsisti.
Dall’inizio di questo mandato, l’Amministrazione ha svolto un solo incontro con le Associazioni del paese, che senza una coordinazione e senza una ripetitività e sistematicità, però, è risultato fine a sé stesso.
Sono passati 3 anni dall’apertura e, volendola dire tutta, l’Amministrazione, come risultato da nostro accesso agli atti, ha scritto alla Prefettura solo tre volte.

Ma perché ricordiamo ancora una volta la nostra mozione di novembre 2024? Perché dopo averci accusato di “chiacchiere inutili”, la maggioranza ha portato un documento che non prevedeva nessun impegno formale e sostanziale dell’Amministrazione, infatti, chiedeva esclusivamente al Ministero dell’Interno e alla Prefettura solo una generica “progressiva chiusura del CAS (…)”. Tuttavia, considerando l’aumento del 50% degli sbarchi rispetto all’anno precedente (prendendo in esame lo stesso periodo), appare improbabile che il Prefetto possa accettare una chiusura totale. Sono problemi reali, con i quali bisogna fare i conti con coscienza e onestà intellettuale.

Le nostre proposte di emendamenti

Per rendere il documento più concreto, quindi, abbiamo proposto due emendamenti:

  1. Riduzione del numero di ospiti, come alternativa alla chiusura totale, per garantire una migliore gestione e condizioni più adeguate per le persone accolte;
  2.  Maggiore ruolo di coordinamento da parte dell’Amministrazione, affinché il Comune si faccia carico della regia tra tutti gli attori coinvolti nell’accoglienza, piuttosto che limitarsi a dichiarare di non avere competenze dirette.

Il primo emendamento è stato accolto, mentre il secondo è stato modificato, riducendosi a un generico impegno dell’Amministrazione ad aggiornare periodicamente la cittadinanza, senza prevedere un vero e proprio ruolo attivo di coordinamento con le associazioni. Abbiamo, più volte, espresso insoddisfazione per l’atteggiamento dell’Amministrazione, ritenendo che un Comune non debba limitarsi alla mera applicazione delle norme, ma debba assumere un ruolo attivo nella gestione delle questioni della comunità. Questo approccio lo avevamo già suggerito, come già detto, con la mozione a novembre, poi bocciata dalla Maggioranza. Crediamo fermamente che fin quando il CAS sarà aperto, tutte le forze,  in primo luogo l’Amministrazione, debbono concorrere affinché tutto funzioni nel miglior modo possibile.

Conclusione

Nonostante le riserve, il voto finale è stato favorevole, poiché il confronto si è finalmente e doverosamente aperto, infatti non saremmo stati disposti a votare il documento iniziale. Da parte nostra, l’impegno a mantenere alta l’attenzione affinché il dialogo prosegua in maniera costruttiva e nell’interesse di tutte e tutti.
Una cosa teniamo a ribadire, che questo ODG non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza, proprio perché sappiamo che la situazione del CAS di San Pellegrino è una questione delicata, che va affrontata con coscienza e responsabilità. Serve grande serietà e grande rispetto nei confronti di tutti: innanzitutto di chi scappa da miseria e distruzione, ma anche dei cittadini del nostro Comune e della frazione che li ospita, così come dei tanti volontari e volontarie che in questi anni si sono adoperati in maniera costante per l’integrazione, tutte componenti a cui l’Amministrazione non può e non deve mai voltare le spalle.”





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