Le opportunità da sfruttare a centrocampo. È il reparto nel quale Fabio Caserta ha più dubbi guardando alla delicata sfida contro il Brescia. È squalificato Pompetti, quindi c’è un posto libero in mezzo, ma non esiste niente di assicurato neanche per chi in genere si muove sulle fasce, considerato che, a destra come a sinistra, veri padroni non ce ne sono mai stati e quando qualcuno stava per prendersi lo scettro (Situm), un infortunio lo ha messo fuori causa.
Quindi le scelte che sta meditando il tecnico in questi giorni di lavoro a San Floro avranno un peso da non sottovalutare, in un senso o nell’altro, più che in altre occasioni. Il Catanzaro (in campo con la maglia realizzata in edizione limitata dall’artista Massimo Sirelli) si augura che prendano il verso positivo, contribuendo a una benedetta vittoria che manca da cinque partite.
In mediana il duello riguarda principalmente Koutsoupias e Coulibaly, anche se teoricamente sarebbe in lizza pure Pagano, che però è stato schierato sempre in posizione di mezzala sinistra, dove non è in discussione Pontisso, una delle due certezze della cerniera centrale insieme a Petriccione.
Koutsoupias è il favorito, più utilizzato rispetto all’altro compagno che aspira alla titolarità: il greco ha giocato 505 minuti in nove gare, tutte in fila (tranne una) dopo che ha raggiunto una condizione atletica accettabile in seguito al grave infortunio ai legamenti subito a gennaio.
Il numero 8 garantisce determinate caratteristiche per dinamismo e intensità, è una mezzala d’inserimento che sa muoversi bene fra le linee, anche in posizione più avanzata (a Salerno era stato schierato da trequartista).
Coulibaly è meno offensivo, starebbe benissimo nel trio centrale nel caso in cui Caserta optasse per un elemento che abbia più confidenza quando si tratta di distruggere il gioco altrui, anche aggredendo gli avversari, come il senegalese ha dimostrato nell’azione – una pressione alta che ha provocato il rigore trasformato da Iemmello – contro il Sudtirol. A suo favore pende l’aspetto fisico: contro una squadra corazzata come il Brescia, il numero 80 ha decisamente il suo perché, anche se è stato impiegato meno della metà di Koutsoupias (230’).
Sulle fasce il rebus è evidentemente più grande, e più numerose sono le qualità cui poter attingere. A destra, per esempio, si balla fra la vocazione iper-offensiva di Seck (261 minuti), che non ha dato seguito contro la Sampdoria alla convincente prestazione offerta con il Mantova, quella un po’ più equilibrata ma sempre a trazione anteriore di Compagnon (466’) e l’interpretazione più difensiva, di conseguenza con meno spinta, di Cassandro (463’).
Dalla scelta su una corsia dipenderà quella dell’altra, dove Ceresoli (383’) è stato la soluzione di bilanciamento per la presenza di Seck, però non è scontato che Caserta riservi ancora una volta la carta D’Alessandro (535’), altro attaccante aggiunto (e comunque bravo se deve sacrificarsi), per l’ultima mezz’ora. Uno o l’altro, a sinistra vivranno un piccolo derby personale perché Ceresoli è ancora un giocatore dell’Atalanta, D’Alessandro lo è stato a lungo.
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