Sassari Il dibattito sul nuovo regolamento per dehors e tavolini sul suolo pubblico accende le prime scintille a Palazzo Ducale, a cinque mesi dall’insediamento.
Ma alla fine, anche l’unico oppositore del testo voluto dall’assessore delle Attività produttive Lello Panu, ossia il civico Antonello Sassu, si è detto convinto dalle rassicurazioni di Panu e Mascia sulla disponibilità dell’amministrazione a correggere il testo. E ha scelto di astenersi.
Il nuovo regolamento è così passato quasi all’unanimità, con i voti a favore anche del centro destra e degli altri civici. «Siamo davanti a una deregulation che fa gli interessi di una parte ristretta delle città e degli esercenti – l’attacco dell’ex assessore all’Ambiente -. Si finirà per occupare tre quarti delle piazze cittadine con tavolini e ombrelloni, sottraendole all’uso comune. E non è stata prevista alcuna proporzione fra gli spazi interni dell’attività e quelle esterni, il mercato degli affitti si drogherà, con prezzi altissimi anche per locali piccolissimi». Sassu ha poi sottolineato un altro aspetto: «Diciamo che l’alcol fa male, soprattutto ai ragazzi, ma poi ne favoriamo il consumo aumentando gli spazi dedicati».
Punto su cui è arrivata la replica di Antonio Paoni, Dem e presidente della commissione Attività produttive: «Accusare gli esercenti di favorire l’alcolismo è una mancanza di rispetto nei confronti di una intera categoria professionale. Piuttosto bisognerebbe rimarcare il ruolo sociale di attività che presidiano il territorio e garantiscono sicurezza».
«L’alcolismo non nasce fra i tavolini dei bar, ma all’interno delle mura domestiche: questo dicono le ricerche» ha risposto, invece, la 5 Stelle Noemi Piga. Alle altre critiche ha risposto Panu: «Attività commerciali e artigianali sono il grosso del settore produttivo sassarese, altro che parte ristretta. In ogni caso, non capisco gli attacchi di Sassu, stiamo rendendo strutturali gli ampliamenti consentiti dalla giunta di cui faceva parte attraverso le ordinanze di Campus».
Tema ripreso dal sindaco Giuseppe Mascia: «Il precedente regolamento era andato subito in deroga con una serie di ordinanze del sindaco Campus, ma noi pensiamo si debba avere un rapporto chiaro con la città: ecco perché un regolamento strutturale e non le ordinanze in deroga».
Entrambi si sono detti disponibili a intervenire con correzioni e modifiche se necessario. Ricco il dibattito in aula, con interventi di tutti i gruppi consiliari. Hanno preso parola nel dibattito Nicola Lucchi, Christian Luisi, Vanni Azzena, Giuseppe Cadeddu, Stefano Ruju, Gian Franco Tedde, Rossana Serratrice, Melania Delogu, Antonietta Fois,
Walter Pani, Nicola Ribichesu e Carlo Sardara. (dav.pi.)***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
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