Guerre e Paci: il Centro Nexa su Internet & Società a Biennale Democrazia 2025


Di fronte al tecnofeudalesimo. Un internazionalismo digitale non allineato

Sabato, 29 marzo 2025, ore 11:00

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Gli algoritmi sono onnipresenti e coloro che li controllano sono, come Elon Musk, al potere. Ma questo non significa che il capitalismo si sia civilizzato. La digitalizzazione del mondo sta causando una grande regressione. Le grandi aziende sono in competizione nel cyberspazio per ottenere il controllo delle fonti di dati. I soggetti invece, come nuovi servi della gleba, sono vincolati alla propria terra digitale. Nell’ordine economico emergente, il capitale si sta spostando dalla produzione alla predazione. Di fronte al tecno-feudalesimo, è tempo di immaginare un internazionalismo digitale non allineato.

In collaborazione con il Centro Nexa su Internet e Società

Sabato, 29 marzo 2025, ore 14:30

La promessa di Internet era quella di diffondere in modo orizzontale opportunità economiche e prosperità, riducendo il rischio di nuovi conflitti. La realtà odierna è molto diversa: concentrazione di potere economico-tecnologico senza precedenti, montanti disuguaglianze e il timore di un conflitto globale che va concretizzandosi. All’origine di tutto questo vi è un nuovo complesso militare-digitale che vede convergere le strategie di dominio economico delle grandi piattaforme (statunitensi e cinesi) e le ambizioni egemoniche dei rispettivi Stati. Questa saldatura erode la democrazia e alimenta pulsioni autodistruttive. Per invertire la tendenza è necessario restituire una dimensione pubblica alla tecnologia, orientandola verso bisogni collettivi (salute, tutela dell’ambiente) e arrestando il parallelo processo di mercificazione e militarizzazione dell’esistente.

In collaborazione con il Centro Nexa su Internet e Società

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

Da Bagdad a Kiev. Le due facce del pacifismo

Giovedì, 27 marzo 2025, ore 15:30

Il 15 febbraio 2003, commentando le manifestazioni che in tutto il mondo stavano portando in strada quasi 100 milioni di persone contro la guerra in Iraq, il «New York Times» scrisse: «Oggi è nata la seconda potenza mondiale». Due decenni dopo, di fronte alle nuove guerre, la voce del movimento pacifista è decisamente più debole. E il suo argomento centrale – la guerra va evitata sempre, a prescindere dal pur doveroso riconoscimento delle ragioni e dei torti – viene contestato anche da parte progressista. In particolare sull’Ucraina: fornire armi a Kiev significa alimentare l’escalation (come vogliono i pacifisti) o piuttosto limitarla, contenendo le mire imperiali di Putin?

Umani, macchine e giustizia. Il futuro che vogliamo

Venerdì, 28 marzo 2023, ore 17:00

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

In un mondo sempre più guidato dall’intelligenza artificiale, quali sono le sfide per il diritto e la società? Come possiamo garantire che la tecnica serva l’umanità senza schiacciarla? Con l’aiuto di esperti e filosofi, esploreremo il ruolo dell’IA nella risoluzione dei conflitti e il perché delle regole che ne limitano l’uso, con esempi concreti e dialoghi aperti.

Le avvocate e gli avvocati possono accreditarsi a questo evento per ottenere i crediti formativi.

In collaborazione con l’Ordine degli Avvocati di Torino

Il ruolo del giornalismo nell’era dell’impact economy

Venerdì, 28 marzo 2025, ore 18:30

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Qual è il ruolo dell’informazione nell’era dell’impact economy? Da questo interrogativo è partito nel 2024 in Torino Social Impact un percorso per approfondire come il giornalismo possa contribuire a promuovere il cambiamento in un contesto in cui tutti gli attori della società, dalle istituzioni alle imprese, sono chiamati ad attivarsi per affrontare le grandi sfide ambientali e sociali. Giornalisti ed esperti nazionali ed esteri si sono confrontati in un dibattito che parte dall’analisi di realtà pioniere fuori dai nostri confini: il giornalismo costruttivo (constructive journalism) o giornalismo delle soluzioni (solutions journalism) si basa su un nuovo approccio orientato alle soluzioni, piuttosto che ai problemi descritti nei fatti e nelle storie raccontate.

In collaborazione con Torino Social Impact

Domenica, 30 marzo 2025, ore 11:30

A livello tecnologico, negli ultimi trent’anni i Paesi europei hanno accumulato un imperdonabile ritardo. Si è ceduto il controllo delle reti materiali (radio, torri, cavi, server), mentre aziende come Microsoft e Google (e ora Starlink?) entravano sin dentro i gangli dell’apparato statale. Eppure le tecnologie della comunicazione sono eminentemente politiche: condizionano la libertà e la sovranità collettive. E sullo sfondo la partita è anche bellica, con la guerra in Ucraina che ha mostrato l’importanza delle reti satellitari per gli eserciti sul terreno. La NATO è corsa ai ripari, rilanciando gli investimenti sulle deep tech: A.I., tecnologie quantistiche, biotecnologia. E l’Europa?

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In your head. La nostra rabbia ai tempi dell’A.I.

Domenica, 30 marzo 2025, ore 15:00

Intelligenza artificiale, neuralink, satelliti, metaverso: le Big Tech sono protagoniste del nostro secolo, identità ibride capaci di ridefinire la morfologia degli Stati, intervenire sui conflitti, tracciare nuove frontiere. La loro pervasività può trasformarci in soldati, arruolati in una guerra che si combatte sul campo di battaglia più ambito, il nostro cervello, spingendoci a un’interpretazione binaria della realtà: tecnologia o democrazia? Come possiamo impedire che la tecnologia divori la politica e diventi il carburante delle guerre future?



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