Assemblea di Articolo 21: uniti per la Costituzione e la libertà di informazione





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Si è aperta con un intenso e toccante intervento di Anna Motta e Pino Paciolla,  genitori di Mario Paciolla, il cooperante trovato quattro anni fa senza vita nel suo alloggio in Colombia – dove era impegnato nella missione Onu nel paese – l’assemblea di Articolo 21 che ha avuto luogo nella sede di Libera a Roma. Grande emozione ha suscitato il saluto di don  Luigi Ciotti, fondatore dell’organizzazione che da decenni si contrappone alle mafie.
“La battaglia per verità e giustizia per Mario Paciolla deve essere più forte che mai” ha sottolineato Désirée Klein, portavoce del presidio della Campania di Articolo 21 e ideatrice del Festival Imbavagliati,
L’iniziativa, che ha visto anche l’inaugurazione della mostra delle fotografie di Andy Rocchelli, il fotoreporter ucciso in Ucraina nel 2014 insieme al dissidente russo Andrej Mironov, ha rappresentato un momento cruciale di riflessione per giornalisti, associazioni e cittadini impegnati nella difesa della Costituzione italiana.
Durante l’assemblea, è emersa con forza la richiesta di libertà per Alberto Trentini, il cooperante veneziano attualmente detenuto in Venezuela dal 15 novembre, sottolineando l’urgenza e l’importanza della solidarietà internazionale in situazioni di crisi. Beppe Giulietti, coordinatore nazionale di Articolo 21, che ha coordinato l’assemblea con la portavoce dell’associazione Elisa Marincola e il direttore di Articolo 21 Stefano Corradino come il tempo dell’indignazione debba lasciare spazio all’azione concreta.
Giulietti ha lanciato un appello a tutte le organizzazioni di categoria e a tutte le associazioni che condividono i valori della Costituzione, esortandole a unirsi in una rete civica che metta al centro dell’attenzione pubblica le questioni cruciali della democrazia e dell’antifascismo e.

“La libertà di informare è un diritto costituzionale,” ha affermato Giulietti, evidenziando come l’informazione libera rappresenti un pilastro fondamentale per una società democratica.
Anche Sigfrido Ranucci, che con Report ha un carico di oltre 190 querele, ha ribadito l’importanza di affrontare con serietà e determinazione il tema della libertà di stampa, sottolineando che è essenziale rimanere “liberi di informare, senza bavagli”.

L’assemblea ha così rappresentato non solo un momento di commemorazione e sensibilizzazione, ma anche un’opportunità di creare sinergie tra diverse realtà, affinché la lotta per la libertà di informazione e i diritti umani diventino una priorità condivisa. Gli interventi dei partecipanti, tra cui l’ex presidente della Rai Roberto Zaccaria e la professoressa Marina Castellaneta,  che hanno parlato delle implicazioni costituzionali e giuridiche, e di Vincenzo Vita,⁩ che ha richiamato all’urgenza del prossimo voto per i referendum, hanno messo in luce la necessità di costruire un fronte unito contro qualsiasi forma di repressione e censura.
Infine Valerio Savio, dell’esecutivo romano di Md, ha evidenziato come da un lato la riforma costituzionale della giustizia (distruttiva per il ruolo della giurisdizione e del suo governo autonomo) e la sistematica delegittimazione della Magistratura che l’accompagna (con l’accusa di prendere decisioni con finalita’ politiche, con l’attacco alla persona del giudice che ha preso decisioni sgradite alla maggioranza in luogo della legittima critica ai provvedimenti, con il diniego all’Anm del diritto di partecipare al confronto pubblico) e dall’altro l’attuale situazione di larga parte dell’informazione e del servizio pubblico in particolare (che troppo spesso viene meno al suo ruolo di informare correttamente per consentire ai cittadini di “conoscere per deliberare” ) siano figlie dell’identica avversione dell’attuale maggioranza di governo per i poteri di controllo e dell’idea che chi vince le elezioni abbia un potere senza limiti e non invece il diritto di governare “nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Ha inoltre rimarcato come il diritto arranchi nell’inseguire le innovazioni tecnologiche e come le cronache recenti diano la “ragionevole convinzione” che vi siano troppe agenzie (pubbliche e private, anche straniere) in grado di commissionare, acquistare, utilizzare spyware anche di tipo militare e di effettuare con esse intercettazioni illegali. Situazione pericolosissima per la democrazia, che deve preoccupare tutti perche’ tutti possono esserne vittima, anche chi governa.

In un periodo storico in cui le sfide alla democrazia si fanno sempre più evidenti, iniziative come quella di Articolo 21 sono fondamentali per rinnovare l’impegno civico e costruire un futuro in cui la libertà di espressione e di informazione non venga mai meno.

La mobilitazione del 4 marzo, quindi, non è solo una data nel calendario, ma un appello costante a non abbassare la guardia e a difendere i principi su cui si fonda la nostra società.
È un invito a tutti noi a non rimanere in silenzio, a far sentire la nostra voce e a difendere i valori sanciti dalla Costituzione, perché solo così possiamo aspirare a un’Italia e a un mondo migliori.

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