le speranze di medaglia per l’Italia


Edizione numero 38, la terza nei Paesi Bassi. Questa la carta d’identità degli imminenti Campionati Europei Indoor di Apeldoorn, pronti a scendere in pista nell’Omnisport della città olandese da giovedì 6 a domenica 9 marzo. Circa 600 atleti iscritti (al netto delle ultime rinunce) in rappresentanza di 46 Paesi, davvero un super appuntamento internazionale.

Quale ruolo giocherà l’Italia in questa sfida? Gli azzurri arrivano dalle imprese “all’aperto” degli Europei di Roma dello scorso giugno, dove dominarono il medagliere finale con 11 ori e 24 medaglie totali. Un’ubriacatura da cui non ci siamo ancora ripresi. Ci penseranno i campionati al coperto a farci passare l’hangover. Primo, perché il programma gare è ridotto (13 contro 23 più la staffetta mista); secondo, perché mancano alcuni super top (Nadia Battocletti, Marcell Jacobs, Gianmarco Tamberi, Pietro Arese), chi per scelta tecnica chi per infortunio; terzo, non presentiamo alcuna staffetta 4×400 (uomini, donne o mista).

Le possibili medaglie azzurre agli Europei Indoor, cosa aspettarsi?

Non è però il caso di scoraggiarci, anzi. L’attuale serbatoio azzurro è in grado di rifornire in ogni momento quasi tutti i settori, quindi le possibilità di vittorie e medaglie restano ancora alte. Chi firmerebbe per ripetere i risultati di due anni fa a Istanbul? Parliamo di 6 medaglie, con 2 ori (Samuele Ceccarelli e Zane Weir) e 4 argenti (Marcell Jacobs, Larissa Iapichino, Dariya Derkach e la 4×400 donne). É possibile fare meglio? Azzardo secco sulla ruota di Appeldorn: 7 medaglie con 3 ori.

Europei indoor, Fabbri, Furlani e Diaz per l’oro

La vittoria a sorpresa di Weir a Istanbul stavolta dovrebbe trasformarsi in due medaglie. Oro e argento, inutile nascondersi, con Leonardo Fabbri, che sembra stare un piano sopra a tutti e Zane Weir pronto a salire di nuovo sul podio.

Tre medaglie le mettiamo a bilancio dai salti in estensione. Mattia Furlani ha dato prova di grande solidità, al momento è il numero uno al mondo (8.37) e senza il greco Miltiadīs Tentoglou (assente dell’ultimo minuto) le quotazione dell’azzurro salgono ulteriormente… alternative non se ne vedono. In un salto triplo che brilla più per le assenze, il bronzo olimpico di Andy Diaz risplende in pedana pronto a trasformarsi in oro.

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Europei indoor, duello per Iapichino e l'”incognita” asta

Più complicata la situazione al femminile, con Larissa Iapichino che dovrà affrontare la tedesca Mihambo, già oltre i 7 metri quest’anno. Sarà anche una sfida di “opinioni”. La tedesca ha partecipato alla “sperimentazione” del salto in lungo con battuta libera, Iapichino si è rifiutata di esserci. Due visioni diverse della stessa disciplina.

Con il recentissimo record italiano indoor di 4.70, Roberta Bruni entra di diritto tra le atlete favorite nel salto con l’asta. Gara apertissima, un azzardo che sa di roulette e poker, dove potrebbe trovare spazio anche l’altra azzurra Elisa Molinarolo, sesta a Parigi.

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ANNE-CHRISTINE POUJOULAT//Getty Images

Europei indoor, velocità e ostacoli per altre gioie

Dopo due vittorie italiane con Jacobs e Ceccarelli, stavolta l’oro dei 60 metri andrà altrove. Tra le donne però si gioca una medaglia Zaynab Dosso, l’anno scorso bronzo a sorpresa ai Mondiali. Le avversarie sono solide ed esperte (Kambundji, Swoboda e Van der Weken), ma l’azzurra non è da meno.

Che farà Lorenzo Simonelli nei 60hs? L’oro di Roma e l’argento mondiale indoor arriva in Olanda con tanti dubbi addosso per un problema muscolare risolto solo di recente. Apeldoorn sarà il suo esordio stagionale, gli avversari sono già rodati da settimane. Noi però vogliamo fidarci del suo sorriso spensierato.

Europei indoor, medaglia dal mezzofondo? Si può

Il mezzofondo è sempre più complicato in versione short track, con corsie strettissime, curve inclinate, nessun buco dove infilarsi. Tattica, strategia e cambio di ritmo improvviso sono la ricetta del successo. Chi degli azzurri ha queste doti?

Sicuramente Catalin Tecuceanu negli 800 metri, ma gli avversari sono di altissimo livello, una decina in grado di correre in 1’45”. Sarà durissima. Più vicino il podio invece per Marta Zenoni nei 1500, forte del suo record italiano di 4’03”59. Se la britannica Georgia Bell, bronzo a Parigi, sembra destinata all’oro, il resto del gruppo è alla portata dell’ex bambina prodigio bergamasca.



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