Cinque mesi e tre giorni: tanto è durata la stabilità della giunta guidata dal sindaco Valeria Cittadin. Perché venerdì pomeriggio la solidità sulla quale si è retta a partire dallo scorso 3 luglio, data di nomina degli assessori, è stata squarciata da un vero e proprio terremoto del tutto inatteso: l’assessore alla sicurezza urbana, viabilità e polizia locale Mattia Maniezzo è stato silurato.
Un fulmine a ciel sereno che si è scaricato su palazzo Nodari nel giro di poco più di un’ora: fino alle 13 o giù di lì Maniezzo era stato impegnato in Prefettura al tavolo dell’ordine e la sicurezza pubblica iniziato alle 10.30 e terminato con una conferenza stampa sul tema dei furti del prefetto Franca Tancredi con i sindaci e i rappresentanti delle forze di polizia, alle 14.30 era fissata una riunione di giunta. In mezzo il patatrac che ha spiazzato tutti, dagli altri componenti della giunta, del tutto ignari – dicono – di quanto stava per succedere nei minuti che hanno preceduto la riunione, ai consiglieri di opposizione passando per quelli di maggioranza rimasti – a loro dire – disorientati: il sindaco ha convocato Maniezzo nel proprio ufficio pochi minuti prima della riunione di giunta, gli ha comunicato la decisione di ritirargli le deleghe e poi lo ha riferito al resto della squadra di governo. Poi ha convocato i capigruppo di maggioranza nel proprio ufficio. Orario del vertice: le 17.
Nel frattempo l’allontanamento di Maniezzo è deflagrato come una bomba. E alla richiesta di spiegazioni sui motivi che hanno portato ad un simile epilogo, il sindaco ha replicato con poche lapidarie parole: “A seguito della compromissione del rapporto fiduciario, si interrompe con effetto immediato la collaborazione con l’assessore Mattia Maniezzo. A seguito di ciò le deleghe in capo all’ex assessore Maniezzo verranno assunte dalla sottoscritta in attesa di un confronto con le forze politiche di maggioranza. L’amministrazione proseguirà nel suo impegno per il benessere e lo sviluppo della comunità, con l’intento di garantire la continuità del lavoro amministrativo”. Stop. In via ufficiale, più di così non è possibile sapere.
In via ufficiosa, invece, le voci parlano di questioni slegate dalla politica, di condotte di Maniezzo che non sarebbero piaciute al sindaco, di una conferenza stampa di circa un mese fa che avrebbe creato qualcosa di più di qualche malumore, anche all’interno di altri palazzi istituzionali. Tante gocce, insomma, che si sarebbero sommate fino a far traboccare il più classico dei vasi. Ma appunto, si tratta di voci. Di ufficiale non c’è nulla se non una certa aria di crisi che si apre all’interno di Fratelli d’Italia, il principale partito di maggioranza. Ma anche di questa, nessuno parla apertamente. Tuttavia si è percepita dallo scenario che si è creato in piazza Vittorio Emanuele, intorno alle 19, quando il vertice nell’ufficio del primo cittadino è terminato.
Dal municipio sono usciti: il sindaco insieme ai capigruppo Nello Piscopo per Fdi, Riccardo Ruggero della Lega preceduti da Paolo Avezzù di Forza Italia, il vicesindaco Andrea Bimbatti, il presidente del consiglio comunale Mattia Moretto, il coordinatore provinciale di Forza Italia Piergiorgio Cortelazzo e il collaboratore di Cittadin Filippo Zangheratti. Tutti insieme si sono allontanati in direzione Corso del Popolo. Sul liston, invece, hanno sostato a lungo l’ex assessore Mattia Maniezzo che sfoderando un serafico sorriso ha commentato: “Non ho niente da dire, mi godo questa piazza addobbata”. Con lui l’assessore Matteo Zangirolami, i consiglieri di Fdi Renato Campanile, Marco Venuto e Andrea Denti. Con loro anche Sofia Tasinato, anche lei esponente di Fdi. Tutti con facce tese e cupe.
Intanto arriva il primo affondo alla giunta dal capogruppo di Rovigo si ama Federico Frigato: “Non conosciamo le vere motivazioni che stanno dietro alla decisione repentina e lapidaria del sindaco di togliere le deleghe all’assessore Maniezzo. Mi riservo di intervenire più approfonditamente nei prossimi giorni, ma credo che, al di là dell’apparenza e del luccichio dei preparativi natalizi, questa giunta non brilli per incisività e capacità di amministrare. Dal comunicato del sindaco risuonano come macigni le parole usate che denotano freddezza e distacco umano tra i membri della giunta. Faccio una proposta al sindaco: risparmi alle casse del Comune l’indennità di un assessore e redistribuisca le deleghe tra quelli più scarichi”.
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