 
SCICLI – Salvarsi per evitare la sciagura sportiva. Quello che doveva essere un campionato tranquillo, da guarnire, magari, con un piazzamento play off, si sta rilevando faticosissimo.
Lo Scicli C. R. annaspa, risucchiato dalle pericolose correnti delle zone rosse della classifica. Gli spareggi salvezza sono a ridosso e l’ultimo posto mette sempre più inquietudine. Nessuno vuole pensare a una clamorosa retrocessione. Nelle ultime cinque giornate i cremisi devono racimolare più punti possibili per tenersi aggrappati alla Promozione.
La tifoseria non vede l’ora che questo campionato finisca per voltare pagina. Priorità il raggiungimento della salvezza il prima possibile, base da cui iniziare a pianificare prossima stagione. Gran parte dei tifosi auspica che ad occuparsi dei piani futuri dello Scicli sia un’altra società. Le aspettative deluse hanno alimentato negli ultimi mesi un clima di contestazione assai duro verso il presidente e i dirigenti. Una situazione elettrica a cui la piazza storicamente è poco abituata a vivere.
Il cremisi sfavillante di un tempo oggi è un ricordo lontanissimo. I tifosi vogliono uno Scicli che sia all’altezza della sua storia. E ciò che chiede pure un “vecchio cuore cremisi”, così si firma un nostro lettore, che in una lettera, inviata alla redazione di SVN, racconta un “finale di una storia già annunciata”.
“La classifica piange – scrive il mittente –, crisi di risultati che non sembra avere vie d’uscite, una squadra allo sbando, i punti sono pochi, la retrocessione sembra dietro l’angolo. Una società fallimentare, dove al comando siede un Presidente, poco esperto di calcio, che non ama i colori cremisi, portandosi dietro a sé dirigenti incompetenti, incapaci e privi di conoscenza calcistica”.
“La città, gli appassionati e i tifosi cremisi – prosegue la lettera – chiedono con urgenza le dimissioni del massimo rappresentante del sodalizio, Franco Occhipinti, e della dirigenza. Un popolo stanco dei continui disastri che hanno caratterizzato questa stagione. A mio malgrado, come vecchio tifoso storico dell’unico grande presidente Bartolo Guccione, mi vedo costretto a dover prendere carta e penna e manifestare tutto il mio dissenso e la mia amarezza nei confronti di coloro che a oggi si sono resi responsabili del totale fallimento calcistico sciclitano”.
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Chi scrive vuole ricordare che lo “Scicli calcio, per chi lo avesse dimenticato, appartiene alla città ed a tutti gli sciclitani; pertanto, a fronte di quanto sopra, chiedo a questo Presidente ed a tutti i suoi dirigenti, se hanno un briciolo di dignità, di dare le dimissioni e andare alla ricerca di imprenditori interessati a prendere in mano le redini di questa società, senza ulteriori perdite di tempo, senza promesse che non possono essere mantenute”.
Continua a contestare l’attuale società il gruppo degli ultras. Il tifo organizzato, non vendendo miglioramenti alle problematiche denunciate mesi fa, è tornato a farsi sentire. “Un’altra stagione fallimentare – affermano gli ultras –, piena di disorganizzazione, di confusione e di un via vai mai visto di calciatori. Come si pensa di formare una squadra così?! Una stagione che si presentava come ambiziosa e di vertice e che invece è risultata nuovamente deludente. Il nostro dissenso verso la gestione della presente società, con tutti i suoi interpreti, l’abbiamo più volte manifestato. Le parole sono finite, ribadiamo tutto in toto: incompetenza, mancanza di ambizione e goffa approssimazione”.
Una profondissima delusione che coinvolge lo Scicli a 360°: “Volgiamo parlare della squadra femminile? Un ottimo progetto – continua il tifo organizzato – andato distrutto con l’inevitabile rinuncia al campionato e successive multe come normale conseguenza (parlavano di salto in serie C!). E lo Scicli Futsal? Un altro fallimento completo, creato ad hoc per sopperire alla mancanza di settore giovanile”.
“Nulla più da aggiungere, sé questo è il vostro modus operandi – termina il documento degli ultras – vi accompagniamo all’uscita. Inutile dire che chiunque voglia investire e programmare a Scicli, per portare avanti un progetto serio e ambizioso, ci troverà sempre accoglienti, pronti e carichi. A buoni intenditori poche parole”.
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