Dalle intercettazioni agli atti delle indagini della Procura è emerso che la Salva Milano è stata voluta e dettata ai loro referenti politici di Governo e in Parlamento in particolare da Giovanni Oggioni, componente della Commissione paesaggio ed ex dirigente del Sue da oggi ai domiciliari e Marco Cerri, pure lui in commissione e tra i destinatari di richiesta di misura interdittiva. Lo riporta l’Ansa.
Nell’ordinanza del gip Mattia Fiorentini si specifica che lo scopo sarebbe stato confezionare una legge che agisse sulle violazioni più evidenti rilevate dalla magistratura e mettesse al riparo dalle inchieste il sistema edilizio instaurato a Milano.
Giovanni Oggioni avrebbe preso parte, assieme a Marco Cerri, alla stesura degli emendamenti della legge Salva Milano, per bloccare le indagini sull’urbanistica, e si sarebbe mosso per farli arrivare, sempre tramite Cerri, in Parlamento, attivando canali politici. Lo segnalano i pm, come si evince dall’ordinanza firmata dal gip Fiorentini. Agli atti viene riportata una serie di intercettazioni su quello che i pm definiscono un brigare per ottenere la Salva Milano.
Cerri, infatti, segnalano i pm, andava spesso a Roma, essendo componente di una commissione del Ministero dell’Ambiente. Oggioni e Cerri avrebbero usato anche i canali politici di Franco Zinna, ex responsabile della Direzione Urbanistica milanese, anche lui coinvolto in più filoni delle indagini, e il tutto per salvare un sistema, secondo i magistrati, di gestione lucrosa del settore urbanistico che andava avanti, come si legge nelle intercettazioni, da 30 anni. Anche gli altri indagati Vairoli e Barone si sarebbero mossi su questo fronte.
Cerri in alcune telefonate dello scorso ottobre spiega che la prima bozza, con riferimento alla Salva Milano, sarebbe arrivata a lui direttamente dalla Camera, da Lupi (non indagato), dice, e che lui doveva dare pareri, opinioni, commenti. E afferma ancora di aver dato lui il testo al relatore del disegno di legge Tommaso Foti (non indagato), in accordo con Guido Bardelli, assessore alla Casa a Milano.
In pratica, mettono nero su bianco i pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici, la novità più sorprendente e incredibile di questo filone di indagine, emersa dalle intercettazioni, è che la legge Salva Milano, di cui si discute da mesi in Parlamento e non solo, è stata risolutamente voluta e direttamente dettata dagli indagati Cerri e Oggioni ai loro referenti politici al Governo e alla Camera, con l’aiuto anche dei contatti di Zinna. E ciò mostra, per i pm, l’attitudine eversiva degli indagati.
Sarebbero stati proprio Cerri e Oggioni, poi, contro una parte che voleva un semplice condono edilizio per il passato, a pretendere che la legge fosse di “interpretazione autentica” della normativa esistente anche per il futuro e valida in tutta Italia, come si è verificato il 21 novembre scorso.
Dalle chat riportate nell’ordinanza si evince che avrebbe preso parte un altro funzionario comunale, Riccardo Rinaldi. E avrebbe avuto un ruolo, secondo i pm, anche l’ex assessore all’urbanistica del Comune di Milano e avvocata, Ada Lucia De Cesaris.
Le perquisizioni
Nell’ambito di uno dei filoni delle inchieste sull’urbanistica della Procura di Milano, che oggi ha portato ai domiciliari l’ex dirigente del Comune di Milano Giovanni Oggioni, il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Gdf sta effettuando perquisizioni anche in Comune, negli uffici del dirigente della Direzione Rigenerazione Urbana, e nei confronti di altre persone indagate e non. Perquisizioni anche nelle sedi di Assimpredil Ance e Abitare In spa, i cui progetti sono stati oggetto di valutazione da parte della Commissione per il Paesaggio, di cui faceva parte Oggioni. Sarebbe stata, infatti, Abitare In, secondo l’accusa, a corrispondere “utilità” nei confronti dell’architetto Oggioni.
In particolare l’associazione dei costruttori Assimpredil-Ance e la società immobiliare quotata in borsa Abitare In Spa sono indagate dalla Procura di Milano nell’inchiesta per corruzione, falso e frode processuale sull’urbanistica che ha portato agli arresti di Oggioni. Sono in corso in perquisizioni dei militari del Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza nelle sedi dell’associazione di categoria presieduta da Regina De Albertis e dell’azienda guidata dal presidente Luigi Francesco Gozzini.
I militari stanno acquisendo documenti anche negli uffici del segretario generale del Comune di Milano, Fabrizio Dall’Acqua, e del responsabile per la prevenzione della corruzione e della trasparenza, l’ex comandante della polizia locale Marco Ciacci. Abitare In è indagata per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti perché avrebbe assunto la figlia dell’ex direttore dello Sportello unico edilizia e membro della commissione per il paesaggio Oggioni senza rilevare “l’evidente conflitto di interessi” mentre Assimpredil avrebbe commissionato all’ex dirigente una consulenza da 178 mila euro in 3 anni ancora in corso.
Nell’inchiesta i pm Petruzzella-Clerici-Filippini hanno anche chiesto di disporre interdittive per i funzionari dello Sportello unico edilizia Andrea Viaroli e Carla Barone e per l’architetto Marco Emilio Cerri. Il gip si è riservato di decidere dopo gli interrogatori preventivi.
Giuseppe Sala ((LaPresse))
È preoccupato? “Io vivo preoccupato, al momento non ho elementi per poter esprimere giudizi”. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, fuori dal liceo Parini, rispondendo a una domanda sull’arresto dell’ex dirigente dell’Urbanistica comunale, Giovanni Oggioni. “Leggo le agenzie, al momento non so nulla, non so i fatti imputati, non so se i fatti sono imputati a quando era in Comune, alla Commissione Paesaggio o quando lavorava per Ance. Non posso dire nient’altro. Appena capisco qualcosa, mi esprimerò”.
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