Le associazioni del turismo organizzato esprimono preoccupazione per le recenti modifiche normative che colpiscono l’organizzazione di gite scolastiche. Le nuove norme, che impongono l’applicazione del codice degli appalti per le spese scolastiche superiori a 140 mila euro, potrebbero avere un impatto devastante su un settore già provato. Le associazioni avvertono che il rischio è di compromettere attività formative e culturali essenziali per gli studenti.
Normativa sul turismo scolastico: le nuove regole
Le organizzazioni del turismo, tra cui AIAV, CNA Turismo, AIDIT Confindustria, Assoviaggi Confesercenti, e FTO-Federazione, non nascondono la loro preoccupazione riguardo alle nuove disposizioni legali. Secondo le associazioni, queste regole costringono le scuole a diventare stazioni appaltanti alle prese con procedure burocratiche lunghe e complesse. Questo approccio ignora la particolare natura delle gite scolastiche che, non essendo appuntamenti tradizionali di appalto di servizi, richiedono una flessibilità che la normativa attuale non offre.
In pratica, le scuole dovrebbero gestire i viaggi come se fossero enti pubblici, scontrandosi con tempistiche e modalità operative poco compatibili con le necessità di organizzazione di viaggi di istruzione. Le associazioni sottolineano come le gite scolastiche sono finanziate principalmente da risorse familiari e non da fondi pubblici, pertanto le scuole dovrebbero mantenere la libertà di gestirle senza intrusioni burocratiche.
Impatti economici sul settore turistico
L’arrivo della nuova normativa porta con sé interrogativi importanti anche sul piano economico. Le associazioni del turismo avvertono che un aumento della burocrazia potrebbe tradursi in una minore partecipazione alle gite da parte delle famiglie, con conseguenze dirette sulle imprese turistiche. La crescente difficoltà di gestione delle pratiche burocratiche potrebbe indurre molte scuole e famiglie a rinunciare a viaggi educativi qualificanti, portando a una stagnazione del settore.
Il potenziale ritiro dei dirigenti scolastici dalla pianificazione di gite rappresenta una grande perdita per le opportunità educative per gli studenti. Per molte scuole, le gite sono momenti indimenticabili che arricchiscono il bagaglio culturale e sociale dei ragazzi. Con l’applicazione rigida del codice degli appalti, il settore turistico rischia di perdere completamente tali occasioni.
Richieste delle associazioni: un incontro urgente
Le associazioni del turismo organizzato non stanno a guardare e richiedono un intervento urgente. Hanno chiesto un incontro con i ministri Valditara, Santanchè e Salvini per discutere delle modifiche necessarie e della situazione attuale. La collaborazione con gli uffici scolastici regionali è un altro punto chiave: le strutture attuali non sono pronte a gestire una mole di lavoro così elevata. Questo rimpallo burocratico bizantino potrebbe allungare i termini di organizzazione, influenzando negativamente anche i costi finali dei viaggi.
La speranza delle associazioni è quella di vedere riaperto un tavolo di concertazione con i ministeri competenti, al fine di trovare soluzioni che possano garantire un’armonizzazione delle procedure di organizzazione delle gite. Un dialogo costruttivo è necessario, non solo per proteggere le opportunità formative degli studenti, ma anche per salvaguardare un settore che sembra affacciarsi a un futuro incerto.
A fronte della disponibilità di 50 milioni di euro da parte del ministro Valditara per bonus familiari, le associazioni avvertono su un paradosso: investire risorse per gite scolastiche che potrebbero non essere effettuate. Il cambiamento di rotta è urgente, non solo per il turismo scolastico, ma anche per la crescita culturale e formativa dei giovani.
Ultimo aggiornamento il 9 Dicembre 2024 da Sara Gatti
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