Niente Forfettario al 5% per chi ha già avuto Partita IvaStudio Allievi


Niente Forfettario al 5% per chi ha già avuto Partita Iva? Come funziona la tassazione agevolata

La questione della tassazione per chi ha già avuto una partita IVA è di grande rilevanza per molti imprenditori e liberi professionisti in Italia. In questo articolo, analizzeremo in dettaglio le condizioni necessarie per accedere al regime forfettario con la speciale tassazione al 5%, una delle opzioni fiscali più vantaggiose disponibili per le nuove attività. Scopriremo i requisiti richiesti e come navigare tra le normative fiscali italiane per ottenere il massimo dal tuo business.

Il regime forfettario è un’opzione fiscale che consente ai nuovi imprenditori di godere di una tassazione agevolata. Questo regime offre una percentuale di tassazione molto ridotta, che può arrivare fino al 5% per i nuovi business, rendendolo estremamente attraente. Tuttavia, non è accessibile a tutti. È fondamentale comprendere i requisiti specifici stabiliti dalla legge per poter beneficiare di questa opportunità.

Chi può accedere al regime forfettario al 5%?

Per poter usufruire della tassazione al 5%, è necessario soddisfare tre requisiti fondamentali. Analizziamo ciascuno di essi in dettaglio.

1. Requisito di non aver avuto partita IVA nei 3 anni precedenti

Il primo requisito imposto dal fisco è che nei tre anni precedenti l’inizio dell’attività non si sia esercitata alcuna attività artistica, professionale o di impresa, anche in forma associata o familiare. In sostanza, se hai avuto una partita IVA negli ultimi tre anni, non potrai accedere al regime forfettario al 5%. Questo include tutte le forme di attività, sia come professionista che come impresa.

2. Attività non in continuazione

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Il secondo requisito riguarda la natura dell’attività. L’attività avviata in regime forfettario non deve essere una semplice prosecuzione di un’attività precedentemente svolta come dipendente o lavoratore autonomo. Ci sono alcune eccezioni, come nel caso di professioni che richiedono una pratica obbligatoria, come quella di commercialista o avvocato. Se, ad esempio, sei stato dipendente nel marketing e decidi di aprire una partita IVA sempre nel marketing, non potrai beneficiare della tassazione al 5% ma solo al 15%.

3. Proseguimento dell’attività da un altro soggetto

Il terzo requisito stabilisce che se l’attività è una continuazione di quella svolta da un altro soggetto, questo soggetto deve avere rispettato i requisiti di ricavi del regime forfettario, ovvero non deve aver superato il fatturato massimo di 5.000 euro. Se hai ereditato un’attività da un altro soggetto che non rispetta questi criteri, non potrai accedere al regime forfettario al 5%.

Quali sono i vantaggi del regime forfettario e le limitazioni

Optare per il regime forfettario offre numerosi vantaggi, rendendolo una scelta interessante per molti professionisti e imprenditori. Ecco alcuni dei principali benefici:

  • Tassazione ridotta: La possibilità di pagare solo il 5% sul reddito per i primi anni è un vantaggio significativo rispetto alle aliquote standard.
  • Minori obblighi contabili: Questo regime semplifica la gestione contabile, riducendo il carico burocratico e le spese associate.
  • Esenzione dall’IVA: Non è necessario addebitare l’IVA ai clienti, il che può rendere i prezzi più competitivi.
  • Riduzione dei contributi previdenziali: In alcuni casi, è possibile ottenere una riduzione dei contributi previdenziali, il che può ulteriormente aumentare il risparmio fiscale.

Nonostante i vantaggi, ci sono anche delle limitazioni da considerare. È essenziale monitorare attentamente i propri ricavi e rispettare i limiti stabiliti:

  • Fatturato massimo: Il limite di fatturato annuale è fissato a 85.000 euro.
  • Limiti sui collaboratori: Non è possibile avere collaboratori con compensi superiori a 20.000 euro.
  • Partecipazioni in società: Non è consentito avere partecipazioni in società di persone.

Come registrarsi e conservare l’idoneità per il regime forfettario

Se sei interessato a sfruttare i benefici del regime forfettario, ecco i passi fondamentali per la registrazione:

  1. Verifica la tua idoneità: Assicurati di soddisfare tutti i requisiti sopra menzionati.
  2. Definisci la tua attività: Determina il tipo di attività e ottieni il codice ATECO corrispondente.
  3. Richiedi un numero di partita IVA: Completa il modulo appropriato per ottenere il tuo numero di partita IVA.
  4. Registrati presso la previdenza sociale: Iscriviti presso l’amministrazione previdenziale competente.
  5. Comunica la tua scelta: Indica la tua scelta del regime forfettario al momento dell’inizio dell’attività o nella tua prima dichiarazione dei redditi.

Per rimanere nel regime forfettario, è necessario continuare a soddisfare determinati criteri. Ecco alcuni punti da considerare:

  • Residenza e proprietà aziendale: Devi rimanere residente in Italia e mantenere tutti i requisiti di proprietà aziendale.
  • Limiti di fatturato e spese: È fondamentale mantenere il fatturato annuale al di sotto dei 85.000 euro.
  • Reddito da lavoro: Se sei anche un dipendente, il reddito da lavoro non deve superare i 30.000 euro.
  • Fonte di reddito: Almeno il 75% del tuo reddito annuale totale deve essere prodotto in Italia.

Calcolo delle tasse e dei contributi nel regime forfettario

Nel regime forfettario, le tasse e i contributi previdenziali vengono calcolati sul reddito imponibile, che viene determinato in modo diverso rispetto al sistema fiscale standard. È importante capire come viene calcolato il reddito imponibile per essere pronti ad affrontare qualsiasi situazione. Il tuo reddito imponibile si calcola applicando un coefficiente di redditività al tuo fatturato. Questo coefficiente varia a seconda del settore e viene identificato dal codice ATECO. Ad esempio, se il tuo fatturato è di 10.000 euro e il coefficiente di redditività è del 78%, le tasse verranno calcolate su 7.800 euro.

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Dopo aver calcolato il coefficiente, si applica una tassa del 15% sul reddito imponibile. I pagamenti fiscali avvengono in due scadenze:

  • Prima scadenza: Saldo delle tasse dell’anno precedente più il 50% del pagamento anticipato per l’anno corrente, dovuto entro il 30 giugno.
  • Seconda scadenza: 50% del pagamento anticipato per l’anno corrente, dovuto entro il 30 novembre.

Il metodo di pagamento dei contributi previdenziali dipende dalla tua professione. Ad esempio:

  • Professionisti registrati: Pagano al fondo pensione della loro associazione professionale.
  • Libero professionista senza fondo dedicato: Pagano il 26,23% del loro reddito imponibile all’INPS.
  • Artigiani e commercianti: Pagano contributi fissi più una quota variabile sul reddito oltre una certa soglia.

Esempio di calcolo delle tasse nel regime forfettario

Consideriamo un web designer freelance nel suo primo anno, con un fatturato di 30.000 euro:

  • Reddito imponibile: 23.400 euro (30.000 euro × 78% coefficiente di redditività)
  • Tasse: 1.170 euro (23.400 euro × 5% aliquota per nuove attività)
  • Contributi previdenziali: 6.137,82 euro (23.400 euro × 26,23% aliquota INPS)
  • Reddito netto: 22.692,18 euro

Conclusione

Il regime forfettario offre vantaggi significativi per le nuove attività e i piccoli imprenditori in Italia. Tuttavia, è fondamentale valutare attentamente la propria situazione specifica, considerando non solo i benefici immediati, ma anche le prospettive di crescita future.

In caso di dubbi o per una consulenza specifica, non esitare a contattarci in modo da poter essere guidato attraverso il complesso panorama fiscale italiano e aiutarti a massimizzare i benefici del regime forfettario.

Se vuoi approfondire l’argomento “Niente Forfettario al 5% per chi ha già avuto Partita Iva” , guarda questo video.

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