Cagliari Per venti anni anni ha trasportato mafiosi e camorristi nel carcere di massima sicurezza sull’isola dell’Asinara. Nelle celle della motonave Gennaro Cantiello sono transitati in manette detenuti eccellenti come i boss Cutolo e Bagarella, i terroristi Curcio e Franceschini, il bandito Matteo Boe. Dal 1978 al 1998 l’imbarcazione di 40 metri è scivolata sul braccio di mare tra Porto Torres e l’Asinara. A bordo anche i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che in quello scoglio a mollo nel mare avevano deciso di allestire in sicurezza il maxi processo contro la mafia.
Nel 1998, con la chiusura del super carcere dell’Asinara, l’amministrazione penitenziaria manda in pensione il “traghetto dei detenuti”. Il Gennaro Cantiello finisce all’asta e viene acquistato da un impiantista cagliaritano, che se ne era innamorato vedendolo ormeggiato a Porto Torres. La sua idea era trasformarlo in ristorante galleggiante, cosa che riesce a fare nel 2004 quando viene inaugurato il “Peccato di gola”. Poi un blitz del Nas nel 2011 porta alla chiusura dell’attività a bordo e nasce una querelle giudiziaria. La motonave resta ormeggiata a Su Siccu: il tempo, gli genti atmosferici, l’abbandono, lo trasformano in un relitto che affonda piano piano. Un evidente problema ambientale e di sicurezza con la demolizione come unico epilogo possibile. (se.lu.)
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link