Statale 36, la chiusura dello svincolo di Pescate ai trasporti eccezionali diventa un caso nazionale


Strada Statale 36: la scelta di chiudere lo svincolo di Pescate ai trasporti eccezionali viene bocciata con forza dagli autotrasportatori lecchesi e diventa ora anche un caso nazionale. Il provvedimento assunto dal sindaco Dante De Capitani “per motivi di sicurezza” a tutela del sottopasso pedonale viene infatti ritenuto  eccessivo, fuori luogo e dannoso per gli operatori del settore e l’economia del territorio, sia da parte dai rappresentati del Fai (Federazione autotrasportatori italiani) provinciale sia dai dirigenti della sede operativa nazionale. Con i camionisti che hanno deciso di scrivere al prefetto e si dicono ora pronti a iniziative di protesta. Tra le ipotesi una mobilitazione sulla strada durante la giornata di lunedì 10 marzo.

“Gli autotrasportatori sono costretti a manifestare il proprio dissenso su dinieghi alla libera circolazione del trasporto pesante decisi dal sindaco di Pescate paventando motivi di sicurezza senza uno studio o verifiche tecniche adeguate che lo dimostri, ma unicamente per altri scopi, che peraltro si riscontrano chiaramente sulle dichiarazioni rilasciate dal sindaco stesso” – attacca il Fai nazionale.

Il presidente nazionale Fai: “Abbiamo scritto al prefetto, ora interesseremo i parlamentari”

“Questo modo di operare dell’amministrazione comunale – incalza Paolo Uggè, presidente nazionale Fai – danneggia l’economia di un territorio usando il trasporto come ‘strumento per altri fini’. La Fai territorialmente competente, che rappresenta il settore, ha chiesto l’intervento del prefetto, della Provincia e della Camera di commercio che ancora una volta, come dichiara il segretario regionale Lombardo Fai Giorgio Colato, non hanno saputo o ‘voluto’ intervenire su un fatto palese di ‘abuso e interruzioni di una strada pubblica’. Anche la lettera di risposta del Prefetto ci lascia basiti, anche per questo la Fai nazionale interesserà i parlamentari perché rappresentino attraverso interrogazioni o prese di posizione l’assurdità di tale situazione”.

“Basta con decisioni locali che attraverso le penalizzazioni delle attività di autotrasporto, danneggiano l’economia dei territori – dichiara infine il presidente Uggè – Allo stato delle cose, la nostra federazione è come sempre vicina alla categoria per ogni iniziativa utile non solo all’autotrasporto, ma anche all’economia della provincia di Lecco e della Regione Lombardia”.

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De Capitani: “Perché non protestano per le opere non fatte?”

Dal canto suo il sindaco di Pescate difende il suo provvedimento. “Gli autotrasportatori hanno tutto il diritto di trasportare le loro merci anche con i carichi eccezionali, ma un sindaco ha il dovere di tutelare la sicurezza oltre che dei propri cittadini anche dei pedoni, ciclisti e automobilisti che transitano sul proprio territorio, ed è quello che sto facendo”.

“È bastato chiedere alla mia polizia locale di vietare il transito dei veicoli eccezionali sugli svincoli in salita e discesa del Ponte Manzoni e mi son tirato addosso le ire non solo della categoria degli autotrasportatori locali, ma pure di quelli regionali e nazionali che minacciano manifestazioni di protesta per lunedì prossimo – aggiunge Dante De Capitani – Peccato che in tutti questi anni gli autotrasportatori non abbiano mai manifestato per avere la Lecco Bergamo, per nuovi ponti sull’Adda, contro una viabilità locale da terzo mondo o per le criticità dell’attraversamento di Lecco e della galleria per Ballabio che si allagano ad ogni temporale”.

Il sindaco Dante De Capitani in zona svincolo per la Statale 36.

“I carichi eccezionali devono essere autorizzati e sotto gli svincoli del terzo ponte c’e un attraversamento ciclopedonale che l’Anas anni fa ha lasciato a noi e che da 40 anni non vede interventi di manutenzione. Non abbiamo i disegni, i calcoli e i coefficienti di sicurezza di quel manufatto e nemmeno risultanze di prove di carico per testarne la resistenza. In più ci sono crepe trasversali evidenti sulla spalla nord e copriferri scoperti, sintomi di una sofferenza strutturale”.

“Vogliamo continuare a farci passare sopra bestioni da oltre 200 tonnellate come ci è stato richiesto? – insiste il primo cittadino pescatese, già noto per altre prese di posizioni forti e decise – Vogliamo tirare il collo a quel ponticello? Io dico di no e siccome oltre che professore di fisica ho anche una laurea in ingegneria civile, non autorizzo più passaggi extracarico”.

La soluzione? “Quel tratto di strada deve tornare ad Anas”

Quale può essere allo la soluzione? “Quel tratto di strada deve tornare ad Anas – risponde Dante De Capitani – loro hanno la forza economica e tecnica per rimetterlo in sicurezza per i carichi eccezionali, forza che non può avere un comune come il nostro. L’abbiamo chiesto alla Provincia, alla Regione e ad Anas nell’ultima conferenza dei sindaci del circondario di Lecco, unitamente ad altre opere per 30 milioni di euro. Anche perché su quel sottopasso ciclopedonale ci passano i veicoli diretti o in uscita dal Terzo ponte, ma ci passeranno anche quelli diretti al costruendo Quarto ponte e la manutenzione non  può essere lasciata al comune di Pescate”.

“La lasceranno a noi comunque? Ma io non sono obbligato a far transitare i veicoli fuori carico, e non voglio spendere i soldi dei cittadini di Pescate per sistemare quel sottopasso e far transitare gli eccezionali, quindi si cerchino altre strade su cui passare. Faranno manifestazioni di protesta lunedì? Bene io ne ho fatte 5 di manifestazioni di protesta per il mio territorio in 12 anni – conclude il sindaco – e trovare finalmente qualcuno che alza la testa e che si fa sentire per la situazione viabilistica locale, come ho fatto io in questi anni non mi dispiacerebbe affatto”.

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