Il Tribunale fallimentare di Milano ha decretato la liquidazione giudiziale per Bioera, un tempo presieduta dalla ministra del Turismo Daniela Santanchè fino al 2021.
L’azienda, attiva nel settore del bio-food, aveva presentato una proposta di ristrutturazione dei debiti, ma la Corte ha respinto l’istanza, ritenendo insufficienti le garanzie per il pagamento degli oltre 8 milioni di euro di debiti. I giudici hanno evidenziato la mancanza di un piano industriale e finanziario credibile e l’assenza di risorse per soddisfare i creditori. Anche un prospettato aumento di capitale e una garanzia personale formalmente in essere si sono rivelati irrealizzabili.
Accogliendo la richiesta dei pm Marina Gravina e Luigi Luzi (vedi news), il giudice Francesco Pipicelli ha aperto la procedura di liquidazione giudiziale, un tempo nota come fallimento, nominando l’avvocato Corrado Camisasca curatore della società. La decisione potrebbe portare all’apertura di un’indagine per bancarotta a carico degli amministratori ed ex amministratori, tra cui Canio Giovanni Mazzaro, ex compagno della ministra e già amministratore delegato di Bioera.
In merito alla vicenda, Santanchè ha respinto le accuse di responsabilità, dichiarando di essere estranea ai fatti.
Nel frattempo, anche per Ki Group Holding, un’altra società del gruppo bio-food precedentemente gestita da Santanchè e Mazzaro, si avvicina la stessa sorte. Il Tribunale di Milano discuterà l’11 dicembre la richiesta di liquidazione giudiziale avanzata dalla Procura. Ki Group era già finita al centro di una procedura fallimentare all’inizio del 2024.
Sul piano finanziario, la decisione del Tribunale ha avuto conseguenze immediate: il titolo Bioera, quotato a Piazza Affari, è stato sospeso dalle contrattazioni. Questo fallimento segna la fine di un’importante realtà nel settore della distribuzione di prodotti biologici e di cosmesi naturale, sollevando dubbi sulla gestione aziendale e sul futuro dei creditori.
La Redazione
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