nulla osta per trasporti eccezionali, si spegne il maxi sciopero?


Al caso di Pescate si aggiunge un nuovo capitolo. La Prefettura di Lecco è intervenuta con una nota ufficiale per fare chiarezza sulla controversa questione del presunto divieto di transito per i mezzi eccezionali sullo svincolo di Pescate della Strada Statale 36. Per provare a spegnere la protesta della Federazione Autotrasportatori Italiani (FAI), che aveva annunciato possibili proteste per lunedì 10 marzo, l’ente governativo ha rivelato che, a seguito delle necessrie verifiche, il Comune di Pescate ha effettivamente rilasciato il nulla osta necessario per i trasporti eccezionali.

“A seguito della richiesta della Prefettura – del 6 marzo – di acquisire la necessaria documentazione per l’utile convocazione dell’incontro, è stata trasmessa, dal Sindaco del Comune di Pescate, copia del nulla osta al trasporto eccezionale, rilasciato dal responsabile del servizio di Polizia Locale, e inviato, in pari data, alla Provincia per le relative autorizzazioni”, si legge nella nota della Prefettura, che chiarisce quindi come non sussista alcun blocco totale come inizialmente denunciato.

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Il caso e le accuse della FAI

La controversia era esplosa nei giorni scorsi quando gli autotrasportatori, rappresentati dalla Federazione Autotrasportatori Italiani, avevano duramente criticato la presunta decisione del sindaco Dante De Capitani di vietare il passaggio dei mezzi pesanti sullo svincolo di Pescate. Secondo la FAI, tale provvedimento sarebbe stato adottato “senza uno studio o verifiche tecniche adeguate”, ma “unicamente per altri scopi”.

Paolo Uggè, presidente nazionale della FAI, aveva espresso forte preoccupazione affermando che “questo modo di operare dell’amministrazione comunale danneggia l’economia di un territorio usando il trasporto come ‘strumento per altri fini’”. La federazione aveva quindi richiesto l’intervento del prefetto, della Provincia e della Camera di commercio, lamentando che questi enti “non hanno saputo o voluto intervenire su un fatto palese di abuso e interruzioni di una strada pubblica”.

Le spiegazioni del sindaco De Capitani

Il sindaco di Pescate aveva effettivamente annunciato restrizioni per i trasporti eccezionali sullo svincolo in questione, motivandole con preoccupazioni relative alla sicurezza del sottopasso ciclopedonale che si trova in quell’area. “Quello svincolo l’Anas lo ha lasciato a noi e infatti la manutenzione del manto stradale è in carico al comune di Pescate”, aveva spiegato De Capitani. “Il problema è che lì sotto c’è un attraversamento pedonale e ciclabile realizzato con il ponte Manzoni nel 1985 e che necessita ora di manutenzione. Noi di questo sottopasso non abbiamo disegni o relazioni di calcolo, l’Anas non ci ha consegnato nulla”.

Il primo cittadino aveva inoltre sottolineato che “ci sono crepe trasversali evidenti sulla spalla nord e copriferri scoperti, sintomi di una sofferenza strutturale” e che, in quanto ingegnere civile oltre che sindaco, riteneva che “il manufatto non sia idoneo al transito di carichi eccezionali”.

La soluzione e il contesto attuale

Alla luce della nota della Prefettura, emerge ora che, nonostante le preoccupazioni espresse, l’amministrazione comunale ha comunque provveduto a rilasciare i necessari nulla osta per i trasporti eccezionali, inviandoli alla Provincia per le autorizzazioni definitive. Questo sembra indicare un approccio più sfumato rispetto alla posizione di chiusura totale inizialmente attribuita al sindaco.

De Capitani aveva comunque indicato una soluzione a lungo termine, sostenendo che “quel tratto di strada deve tornare ad Anas” poiché l’agenzia nazionale “ha la forza economica e tecnica per rimetterlo in sicurezza per i carichi eccezionali, forza che non può avere un comune come il nostro”. Questa richiesta è stata inserita tra quelle avanzate alla Provincia, alla Regione e all’ANAS nell’ultima conferenza dei sindaci del circondario di Lecco.

Resta da vedere se, alla luce del chiarimento della Prefettura, la FAI deciderà comunque di procedere con la preannunciata manifestazione di protesta del 10 marzo o se, al contrario, considererà risolta la questione.



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