Maurizio Gasparri, in epoca Covid, è stato tra i più fermi sostenitori dell’obbligo vaccinale. Ora il governo vara una norma, nel decreto milleproroghe, che sospende le sanzioni per chi ha trasgredito all’obbligo: over 50, infermieri e medici, forze dell’ordine. E’ una battaglia della Lega, che ora medita anche un rimborso per quelli che hanno pagato.
Presidente, che ne pensa?
Non ho ancora letto la norma. Io sono sempre stato e sono a favore dei vaccini contro il Covid. Ma ora siamo un po’ fuori dall’emergenza, le multe si possono valutare con un’ottica diversa rispetto al passato.
I medici protestano: dicono che è un’offesa alle vittime.
Invece comprendo l’esigenza di adottare un punto di vista un po’ più flessibile in una fase in cui l’emergenza non c’è.
Ma ha cambiato idea rispetto ai vaccini?
No, sono comprensivo con la norma proposta, ma sono tetragono rispetto ai vaccini. Io sono convintamente sì vax, ma oggi l’emergenza non c’è più, anche se pedagogicamente i comportamenti sbagliati restano sbagliati. Sia chiaro. Dico solo che una norma di questo tipo non crea una lacerazione o un dramma. Io la penso in maniera diversa dai no vax, ma non mi scandalizza questo tipo di intervento. Non mi fa fremere di indignazione.
Veniamo alla manovra. La riduzione dell’Irpef che avevate chiesto non c’è. E’ una questione chiusa?
È una questione apertissima. In settimana valuteremo l’andamento del concordato fiscale. In più ci sono i 440 milioni che non sono stati più utilizzati per il canone Rai. Giorgetti diceva di non avere soldi, eppure voleva buttare 440 milioni. Noi abbiamo impedito questo spreco. Ora li tiri fuori e come recita il comunicato di maggioranza, mettendo insieme le due fonti vediamo che cosa si può fare per abbassare l’Irpef. Per noi di Forza Italia è la priorità delle priorità.
La Lega ha abbracciato a piene mani il tema fiscale: dopo aver redarguito il governo sulle lettere mandate dall’agenzia delle entrate agli autonomi per convincerli ad aderire al concordato, Salvini ripropone un’altra rottamazione delle cartelle. Vi sta rubando la mission?
Se le lettere non erano buone, Salvini si rivolga a Giorgetti, che a noi non risponde ma forse a lui sì. E gli dica di cacciare Ruffini. Vedo che il direttore dell’Agenzia delle Entrate va ai convegni della sinistra, fa il politico. Non mi scandalizza, ma non può fare insieme il politico e il direttore dell’agenzia. Quindi Salvini faccia una comoda telefonata a Giorgetti e gli dica di mandarlo nel campo largo. Neanche me sono piaciute quelle lettere, ma io non posso cacciare nessuno. Giorgetti sì, invece.
Chiusa la manovra, su cosa insisterà Forza Italia nel 2025?
Tra i temi ci sono gli interventi per l’editoria. Ora abbiamo aperto una breccia con stanziamenti che se non bastano sono un segnale. Ora vogliamo fare una battaglia per garantire il pluralismo di giornali e testate.
E la cittadinanza? La riforma è entrata in un cono d’ombra.
Noi abbiamo fatto la proposta. Ora tocca agli altri. No siamo contro la cittadinanza regalata, che è quella della legge attuale. Adesso basta che uno abbia compiuto 18 anni e che abbia dieci anni di permanenza in Italia, e può fare domanda. Non importa come lo abbia passato questo tempo, magari al bar piazza Navona a spacciare droga, o a picchiare la zia… Con la nostra proposta, invece, servono dieci anni a scuola con profitto. Uno può arrivare a chiederla a 17 anni, e quindi prima di quanto previsto oggi, ma deve dimostrare cosa ha fatto in Italia. Senza scolarizzazione niente cittadinanza. Niente regali.
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