Meloni e la Diciotti: «Così la Cassazione non avvicina i cittadini alle istituzioni». Lega all’attacco: «Paghino i giudici se amano i clandestini» Salvini: «Sentenza vergognosa». La Corte: «Insulti inaccettabili»


di
Redazione online

La premier e la sentenza con cui il governo dovrà risarcire i migranti per il divieto di sbarco: «Frustrante»

Sono durissime le reazioni del governo alla sentenza della Cassazione sul caso Diciotti. La Suprema Corte, accogliendo il ricorso dei migranti, ha stabilito che il governo dovrà risarcirli per il mancato sbarco del 2018.
Per i giudici «l’obbligo del soccorso in mare corrisponde ad una antica regola di carattere consuetudinario, rappresenta il fondamento delle principali convenzioni internazionali, oltre che del diritto marittimo italiano e costituisce un preciso dovere tutti i soggetti, pubblici o privati, che abbiano notizia di una nave o persona in pericolo». 

La premier Giorgia Meloni non usa mezzi termini, parla di una decisione «frustrante» che «non avvicina i cittadini alle istituzioni» e che colpisce perché obbliga a «dover spendere soldi per questo, quando non abbiamo abbastanza risorse per fare tutto quello che sarebbe giusto fare». «Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione – aggiunge Meloni – hanno condannato il governo a risarcire un gruppo di immigrati illegali trasportati dalla nave Diciotti perché il governo di allora, con Ministro dell’Interno Matteo Salvini, non li fece sbarcare immediatamente in Italia. Lo fanno affermando
un principio risarcitorio assai opinabile, quello della
presunzione del danno, in contrasto con la giurisprudenza
consolidata e con le conclusioni del Procuratore Generale». «In sostanza, per effetto di questa decisione, il governo dovrà risarcire – con i soldi dei cittadini italiani onesti che pagano le tasse – persone che hanno tentato di entrare in Italia illegalmente, ovvero violando la legge dello Stato italiano. Confesso che dover spendere soldi per questo, quando non abbiamo abbastanza risorse per fare tutto quello che sarebbe giusto fare, è molto frustrante».  




















































Durissima la versione della Lega.  Una sentenza «vergognosa» perché
«mi sembra un’altra invasione di campo indebita»: così il
vicepremier Matteo Salvini a margine di un evento a Milano sulla
sentenza con cui la Cassazione ha accolto il ricorso di un
gruppo di migranti a cui nel 2018 fu impedito di sbarcare dalla
nave Diciotti dallo stesso Salvini, al tempo ministro
dell’Interno.«Se c’è qualche giudice che ama così tanto i clandestini, li
accolga un po’ a casa sua e li mantenga. Chissà – ha aggiunto -,
se di fronte allo splendido palazzo della Cassazione
allestissero un bel campo rom e un bel centro profughi, magari
qualcuno cambierebbe idea». «Assurdo. Paghino questi giudici di
tasca loro
, se amano tanto i clandestini», spiega il partito sui propri profili social. Diversi gli esponenti del Carroccio che hanno espresso dissenso nei confronti della sentenza. Tra loro, il vicesegretario Crippa: «Decisione sbalorditiva, a spese dei cittadini, dalla Corte di Cassazione. Il governo dovrà risarcire un gruppo di immigrati della nave Diciotti. L`ennesima scelta, guarda caso, in contesti d`azione dell`allora ministro dell`Interno Matteo Salvini. I giudici se ne facciano una ragione: Salvini non ha commesso reati. Paghino i giudici di sinistra, non tutti gli italiani».

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Negativo anche il giudizio del vicepremier Antonio Tajani: «Non so cosa rispondere, credo che il dovere del governo è di difendere i confini nazionali, ma se tutti gli immigrati irregolari chiedessero un risarcimento così facciamo fallire le casse dello Stato. Questa è una sentenza che non condivido, non ne condivido le basi giuridiche». 
«Per certi magistrati entrare in Italia illegalmente è consentito. Se lo impedisci, devi risarcire gli immigrati. Scelte folli che offendono tutti i cittadini». Lo scrive sui social  Fratelli d’Italia. Assieme al post è allegata una card in cui si legge: «La magistratura ha deciso: gli italiani risarciscono gli immigranti a cui fu impedito di sbarcare».

Alle critiche dei leader ha quindi replicato a prima presidente della Corte di Cassazione, Margherita Cassano: «Le decisioni della Corte di Cassazione, al pari di quelle degli altri giudici, possono essere oggetto di critica. Sono invece inaccettabili gli insulti che mettono in discussione la divisione dei poteri su cui si fonda lo Stato di diritto». 

Punge il governo Elly Schlein:  «Giorgia Meloni continua ad alimentare lo scontro con la magistratura per coprire i fallimenti del suo governo. Ma la Cassazione è l’ultimo grado di giudizio, come stabilito dalla Costituzione, che non cambia in base al suo umore. Non è possibile che ogni giorno il governo attacchi le sentenze. Ciò che allontana i cittadini dalle istituzioni è una sanità pubblica presa a picconate dai tagli del suo governo, con quasi 5 milioni di cittadini che rinunciano alle cure. Ciò che allontana i cittadini dalle istituzioni sono salari da fame, con 3,5 milioni di italiani poveri anche se lavorando e mentre Meloni affossa il salario minimo. Ciò che allontana i cittadini è il quasi miliardo di euro dei contribuenti scialacquato proprio da Meloni in Albania, per costruire delle prigioni vuote: il prezzo delle sue scelte intanto continuano a pagarlo gli italiani».

Critico invece il segretario di + Europa, Riccardo Magi: «Ancora una volta Giorgia Meloni sceglie i social network e non il Parlamento per parlare agli italiani. E lo fa con la solita dose di vittimismo becero per entrare ancora una volta a gamba tesa contro la decisione di un organo indipendente dello Stato, in questo caso la Cassazione, che ha emesso una sentenza, per quel che mi riguarda, sacrosanta: solo chi non conosce le storie delle persone che erano su quella nave può esprimersi come Giorgia Meloni». E aggiunge:  «Io – ricorda ero sul molo del porto di Catania a chiedere che lo Stato italiano si comportasse da stato democratico e consentisse a quelle persone di scendere. Persone salvate in mare e in fuga dalle violenze e dagli stupri che avevano subito in Libia, come un gruppo di donne eritree che hanno attraversato l’inferno. Il risarcimento per quelle persone è il minimo». 

Anche il leader di Avs attacca il governo: «La sentenza della Cassazione che condanna il governo a risarcire i migranti per il caso Diciotti è inequivocabile e sancisce la gravità dell’azione dell’allora ministro dell’interno Matteo Salvini, che ha comportato un danno erariale considerevole. Non può essere lo Stato a farsi carico di questo risarcimento, per l’inadempienza e l’inadeguatezza del ministro, quindi ora Salvini paghi di tasca propria»: dice Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra. «Ancor più grave è l’intervento della premier Meloni, in difesa di Salvini che credendo di essere Dio, patria e legge è sempre più refrattaria nel rispettare le sentenze. La cosa ovviamente non ci sorprende visto quanto accaduto con la vicenda del Sottosegretario Delmastro: condannato e interdetto dai pubblici uffici, continua a fare il viceministro con il sostegno della premier Meloni. Inoltre sui suoi social alla premier Meloni che afferma che con questa sentenza le sono cadute le braccia, rispondo che a noi sono cadute le braccia quando abbiamo appreso che ha trovato 50 miliardi di euro da spendere in armi mentre ha tagliato sanità, scuola, trasporti e pensioni», conclude Bonelli.

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