Investita a Latina mentre attraversava Via Epitaffio: è proseguita oggi l’udienza preliminare davanti al Gup
È accusato di omicidio stradale l’imprenditore pontino che il 20 aprile del 2022 investì la 30enne, Chiara Aggio. A distanza di pochi giorni, la ragazza non ce la fece e morì dopo aver subito un’operazione all’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina nell’estremo tentativo di salvarla.
La ragazza di 30 anni, originaria di Norma, era stata investita da un Suv Maserati guidato dall’imprenditore 50enne di Cisterna di Latina. L’incidente avvenne su Via Epitaffio all’altezza dell’incrocio con Via Piscinara Sinistra, alle ore 8,30 della mattina quando l’arteria è molto trafficata dalle auto verso Latina e in direzione opposta.
La 30enne, dopo essere scesa dall’autobus, stava attraversando la strada per recarsi presso la sede di Latina Formazione Lavoro e sulla strada fu travolta. Sul posto si recarono gli operatori dell’Ares 118 che condussero la ragazza all’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina in condizioni gravi e gli agenti della Polizia Stradale-Distaccamento di Terracina per capire l’esatta dinamica del sinistro.
Da subito, la Procura aprì un fascicolo per omicidio stradale a carico del 50enne conducente del Suv. Le indagini sono state condotte alla Polizia Stradale con il coordinamento del sostituto procuratore Simona Gentile che ha affidato l’autopsia al medico legale Guidato.
Lo scorso 19 aprile, a distanza di due anni, il giudice per l’udienza preliminare, Giuseppe Molfese, aveva accolto la richiesta della difesa, rappresentata dall’avvocato Luca Giudetti, per un rito abbreviato condizionato all’audizione del consulente della difesa, Andrea Calcagnini, che riferirà sugli esiti dell’esame dei dati contenuti nella scatola nera dell’auto.
Oggi, 10 dicembre, è stata sottoposta al giudizio del nuovo Gip Barbara Cortegiano la perizia del consulente di parte. Secondo Calcagnini, che ha acquisito il report della scatola nera, non c’è stata responsabilità da parte dell’indagato il quale sarebbe andato alla velocità di 61 chilometri orari, appena un chilometro sopra il limite consentito. La scatola nera, invece, ha rilevato una velocità prima dell’impatto di appena 49 chilometri orari. Al contempo, il consulente della Procura, oggi rappresentata dal pm Antonio Sgarella, ha individuato in 65 chilometri orari la velocità del Suv Maserati. Anche la Procura, peraltro, non ha mai contestato la violazione del limite orario.
Già nella scorsa udienza, l’ex fidanzato e i famigliari avevano ritirato la costituzione di parte civile perché hanno accettato di essere risarciti dall’indagato. L’udienza preliminare è stata rinviata al prossimo 1 luglio quando ci sarà la discussione e il giudice emetterà la sentenza in abbreviato.
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