Kiev si ritira da Kursk, stop a esercitazioni in Europa


Il presidente degli Stati Uniti sta valutando la possibilità di ritirare 35mila soldati dalla Germania e trasferirli in Ungheria, in disaccordo con la posizione Ue sulla guerra tra Russia e Ucraina. Inoltre gli Usa hanno notificato agli alleati della Nato l’intenzione di porre fine a future esercitazioni militari in Europa. Tutto mentre le forze ucraine sono in ritirata dalla regione russa di Kursk. 

Gli yankee stanno davvero preparando le valigie per lasciare l’Europa al proprio destino dopo 81 anni dallo sbarco in Normandia? Il distacco americano dall’Europa ha avuto ieri una nuova accelerazione secondo il nuovo ordine mondiale delineato da Donald Trump nelle sue ultime affermazioni, a favore di una spartizione del mondo in zone di influenza sul modello del vertice di Yalta nel 1945 tra i tre vincitori della Seconda guerra mondiale: Roosevelt, Churchill e Stalin.

Il presidente degli Stati Uniti sta valutando la possibilità di ritirare le truppe americane, circa 35mila soldati, dalla Germania e trasferirle in Ungheria. L’inquilino della Casa Bianca non approva la posizione europea della guerra tra Russia e Ucraina. Stando a fonti vicine all’amministrazione, riprese dal quotidiano britannico Telegraph, l’idea di Trump sarebbe di spostare le sue truppe dalla Germania all’Ungheria, che nell’ultimo Consiglio Ue straordinario si è opposta agli aiuti europei a Kiev. Trump secondo l’antica regola del divide et impera appoggerebbe Viktor Orbán e abbandonerebbe il cancelliere tedesco in pectore Friedrich Merz più assertivo per una autonomia strategica europea. In totale, sono circa 160.000 i militari americani di stanza fuori dagli Stati Uniti.

Washington ha notificato agli alleati della Nato la sua intenzione di porre fine alla partecipazione e alla pianificazione di future esercitazioni militari in Europa. Lo riporta il quotidiano svedese Expressen. Tuttavia, precisa il giornale, questo proposito non avrà ripercussioni sulle esercitazioni dell’Alleanza già programmate per il 2025, nelle quali gli Stati Uniti svolgono un ruolo centrale. Secondo il quotidiano, il disimpegno riguarderebbe esercitazioni «in fase di progettazione», cioè in un futuro più lontano.

Expressen sottolinea che tale decisione potrebbe essere collegata ai piani degli Stati Uniti di ridurre la spesa militare in Europa e di indirizzarla verso altre aree, in particolare la regione indo-pacifica per contrastare la Cina, il vero sfidante di Washington. Di conseguenza, conclude la testata svedese, il cui paese è appena entrato nella Nato insieme alla Finlandia, l’Europa dovrà pianificare esercitazioni senza la partecipazione degli Stati Uniti o con solo piccole unità americane.

Kiev in ritirata dal Kursk

Intanto, le forze ucraine stanno effettuando una ritirata dalla regione russa di Kursk, dove 10.000 soldati sono a rischio di accerchiamento da quando la Russia ha sfondato le principali linee di difesa e interrotto le catene di approvvigionamento. I soldati ucraini ne hanno parlato a condizione di conservare l’anonimato. La svolta è avvenuta negli ultimi giorni. Una fonte nell’ufficio del presidente Volodymyr Zelensky ha detto al Time che le operazioni nella regione di Kursk sono state le più colpite dalla recente interruzione della condivisione di intelligence da parte degli Stati Uniti. Secondo Politico.Eu gli alleati europei dell’Ucraina si stanno affrettando a colmare il vuoto lasciato dalla decisione dell’amministrazione Trump di sospendere la condivisione di intelligence con Kiev. Un compito che non sarà facile da portare a termine.

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Negoziati per la pace in Arabia

L’Ucraina, che ieri ha subito raid mortali per 20 persone nel Donetsk, prevede di inviare quattro funzionari di alto livello in Arabia Saudita per incontrare una delegazione statunitense la prossima settimana. «Dopo l’incontro di lunedì con il principe ereditario, i rappresentanti diplomatici e militari ucraini si fermeranno per un incontro martedì con la squadra americana», ha osservato Zelensky. Dopo il disastroso incontro alla Casa Bianca i toni delle sue affermazioni si sono abbassati. «Speriamo di poter discutere e concordare sulle decisioni e i passi necessari», ha dichiarato il leader di Kiev.

Nella delegazione americana in Arabia Saudita ci saranno il segretario di Stato Marco Rubio, l’inviato per il Medio Oriente Steve Witkoff e il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Michael Waltz. Il ministero degli Esteri saudita ha affermato che i colloqui si terranno a Gedda la prossima settimana, senza specificare una data: Kiev ha fatto sapere che si tratta di martedì.

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