Padre Rupnik, abusi e molestie contro suore/ Origini e tutte le accuse contro l’ex gesuita maestro di mosaici


LE IENE TORNANO A PARLARE DEL CASO RUPNIK: DA DOVE NASCE LO SCANDALO E LE ACCUSE CONTRO IL SACERDOTE EX GESUITA

Un caso lungo anni, se non decenni, non ancora concluso ma con (finalmente) il Vaticano impegnato, dopo l’impulso dato da Papa Francesco, al processo sulle durissime accuse contro padre Marko Rupnik: si torna a parlare del sacerdote ex gesuita nella puntata di questa sera de “Le Iene”, dove tra gli altri documenti presentati dall’inchiesta di Roberta Rei spuntano importanti novità che giocoforza non potranno che “rientrare” in quanto avverrà in sede processuale .



Da un lato, dopo le denunce degli scorsi anni di alcune suore, le accuse di abusi e molestie sessuali vengono denunciate anche da una ulteriore testimone, sempre religiosa: saranno in tutto tre le suore che interverranno a “Le Iene”, le prime due – Mirjam e Gloria – che già da anni raccontano le loro sofferenze per quanto padre Rupnik avrebbe inferto loro quando si trovava all’interno della Comunità Loyola, della Compagnia di Gesù.



Ma la terza religiosa, suor Samuelle, è la prima volta che parla in pubblico delle presunte aggressioni sessuali subite dal maestro dei mosaici originario della Slovenia. La seconda novità è il tentato confronto che l’inviata de “Le Iene” proverà con il sacerdote, il quale però rifiuta di rispondere alle domande insistenti, specie quelle sui presunti abusi.

Attraverso i racconti choc e i dettagli forniti dalle tre denuncianti, è possibile ripercorre interamente il “caso Rupnik” fin dalle origini delle prime indagin (qui l’intera cronologia), con al centro il macro-tema degli abusi nella Chiesa che tanto Benedetto XVI quanto Papa Francesco hanno preso drammaticamente sul serio iniziando a smuovere le acque dentro e fuori dal Vaticano. Teologo, sacerdote, gesuita, maestro d’arte sacra e responsabile di alcuni dei mosaici più belli e visitati al mondo: padre Marko Rupnik dal giugno 2021 si trova al centro di gravissime accuse presentate da alcune suore direttamente alla Curia Generale della Compagnia di Gesù, frutto di un vasto “repulisti” presso la Comunità Loyola posta precedente sotto commissariamento per altri elementi problematici.

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DAI MOSAISI ALLE ACCUSE CHOC: SI ATTENDE L’ESITO DEL PROCESSO VATICANO

Le accuse vengono poi segnalate dai gesuiti fino alla Santa Sede, intanto però con una presa di posizione molto netta avvenuta nel giugno 2023 con le dimissioni imposte a Rupnik dalla Compagnia di Gesù, con decreto di espulsione poi ratificato nel luglio 2023. Il processo invece della Santa Sede è in atto dall’ottobre di quello stesso anno, anche se al momento sentenze e risultati ancora non sono giunti, e il sacerdote non è ancora stato riconosciuto come colpevole (e quindi, a forte rischio scomunica e/o dismissione allo stato laicale).

Approcci durante i lavori di restauro o di produzione dei mosaici (va ricordato come padre Rupnik è responsabile di attività sacre ed artistiche in più di 220 tra santuari e chiese in ogni parte del mondo), ma anche pressioni psicologiche, minacce, molestie dirette con forzati rapporti sessuali e proposte indecenti.

Gli abusi presunti di padre Rupnik sarebbero stati fatti tutti contro suore e religiose laiche in un lasso di tempo ancora non chiaro del tutto, ma comunque non riducibili in pochi mesi. Suor Samuelle a “Le Iene” racconta per esempio di essere stata avvicinata dall’artista teologo con il chiaro intento di molestie sessuali, da vari “toccamenti” sotto i vestiti da suora, fino a baci e sguardi maliziosi lanciati durante i pasti.

Telefonate sconce, imposizione di abiti particolari e scandalose “giustificazioni” delle sue azioni moleste, come quando ad una suora raccontò che il loro rapporto sessuale sarebbe stato puro in quanto era tra un sacerdote e una religiosa. Al di là del forte impegno preso dalla Chiesa nel far luce su tutte le accuse di abusi, pedofilia e altri scandali che si presume possano essere avvenuti (scoprendo alle volte uno scenario di innocenza, altre volte di piena colpevolezza), il caso di padre Marko Rupnik è eloquente di quanto sia difficile dopo anni provare a documentare e dimostrare le presunte molestie.

Di sicuro i gesuiti, dopo aver scoperto che il teologo e maestro di mosaici aveva assolto una persona con cui aveva avuto una relazione fisica, misero assieme il dato assieme ad altre accuse (cadute però in prescrizione penale, ndr) arrivando all’espulsione diretta dalla Compagnia. Resta da capire ora con le varie denunce e accuse circostanziate, quale potrà essere il destino del processo in Vaticano contro padre Rupnik, continuando e promuovendo la svolta impressa dagli ultimi due Pontificati nel mettere al centro il racconto della presunta vittima, offrendosi sempre per un dialogo in più e una reticenza in meno



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