Dal 7 al 9 febbraio scorso tutta la comunità italiana del FAI, Fondo Ambiente Italiano, si è ritrovata a Milano per festeggiare i 50 anni di attività di questo interlocutore nazionale imprescindibile per la dedizione, la qualità e l’attenzione dedicata al patrimonio artistico, architettonico e ambientale italiano. Ne parliamo con l’architetto Stefano Santini, capo gruppo del FAI di Fabriano. “La Fondazione FAI, che mi piace definire ‘manageriale nella gestione e volontaria nell’operatività’- spiega Santini- ha attraversato tante difficoltà con spirito meneghino, visionario e caparbio, ma ha raggiunto e consolidato una posizione di altissima reputazione e assoluto protagonismo grazie all’ascolto, all’intervento e al racconto dei luoghi fatti di memoria, storica e moderna, che fanno l’Italia. Oggi il FAI e i suoi luoghi, 75 beni fra castelli, abbazie e monasteri, palazzi nobiliari e dimore borghesi, case sull’acqua e malghe dolomitiche, ma anche oasi e aree naturali, orti e giardini, parchi e alpeggi nonché luoghi inediti come edicole, negozi e teatri, sono aperti con estrema cura e qualità per essere protetti, narrati e goduti da tutti “. Abbiamo vicino a noi luoghi FAI come l’Orto sul Colle dell’Infinito a Recanati ed il Bosco di San Francesco ad Assisi, consultabili sul sito del FAI mentre nel 2025 il FAI ne aprirà altri 5 e tutto questo è possibile solo grazie alla cultura partecipata dei cittadini italiani che, con iscrizioni e contributi liberi, consentono alla Fondazione di rendere possibile la conservazione e la valorizzazione di questo patrimonio di cui la Fondazione da 50 anni entra in possesso attraverso le donazioni. “Tutto ciò non esisterebbe– sottolinea Santini- se la base dei volontari (delegati regionali, delegazioni provinciali e gruppi territoriali) non operasse quotidianamente per relazionarsi con enti e istituzioni, con l’associazionismo culturale del terzo settore e con il mondo della formazione. Riguardo il Gruppo FAI di Fabriano, in virtù del rinnovo della presidenza regionale FAI Marche il cui ruolo è stato assegnato al prof. Giuseppe Rivetti di Macerata, nel corso del secondo semestre 2024 è stata riorganizzata la rete territoriale e, in questo percorso, all’interno della Delegazione FAI di Ancona, sono stato selezionato fra i candidati per l’incarico di nuovo capo Gruppo FAI di Fabriano. In questi ultimi 4 mesi sto facendo una bellissima esperienza immersiva per costruire il nucleo primario del Comitato del gruppo e per metterci a disposizione sul territorionell’ascolto e, appunto, nella ricerca di una squadra di Volontari per avere una copertura degna dell’estensione territoriale che, oltre a Fabriano, va da Serra San Quirico, Genga, Sassoferrato a Cerreto d’Esi. La qualità di un volontariato partecipato e proattivo è forse l’obiettivo primario che vorrei costruire in questa esperienza triennale perché essere volontari FAI, in sintesi, significa poter avere la curiosità di guardare i luoghi che viviamo con un occhio critico, fare e farsi domande con la consapevolezza di non sapere e, in definitiva, non avere paura di progettare insieme ai tantissimi portatori di interesse. In definitiva, il volontario FAI ideale è un Apprendista Cicerone con la curiosità di uno studente, l’iniziativa di un adulto e il tempo libero di un pensionato! Mi dirà che non esiste, e questo mi basta per motivarci a cercarne e a metterci a disposizione per incontrare chi volesse misurarsi con questa piccola grande sfida. A fine mandato, chi mi succederà fra tre anni, deve poter contare su una organizzazione e una pianificazione basata su volontari e progetti che potranno dare serenità e continuità di conduzione, e sarò il primo a mettersi a disposizione”. Importante è attività di sensibilizzazione svolta dal FAI, anche attraverso le scuole. ”Il rapporto con le scuole, in particolare con gli Istituti secondari superiori-dichiara Santini-è alla base delle dell’attività di promozione e sensibilizzazione del FAI sul territorio. In questo senso, non avendo una formazione professionale in questo ambito, il mio ‘battesimo’ con i docenti/referenti FAI per le scuole è stato sfidante ma la loro comprensione e disponibilità mi hanno consentito di imparare, elaborare e condividere una linea guida alle attività di cui le Giornate del FAI stagionali (primavera e autunno) sono il cuore, ma non tutto. Ciò che mi preme evidenziare in questo senso è che la missione del FAI per gli studenti è stimolare ad esperienze di qualità, di conoscenza e di protagonismo. Agli studenti non si chiede di affrontare prove competitive né, all’opposto, occasioni per accumulare solo crediti formativi; piuttosto, nelle scuole il FAI vuole portare storie di uomini, opere e luoghi che contribuiscano ad aggiungere tasselli di cultura e formazione al bagaglio di studio che la scuola già fornisce loro. In senso più ampio, farli immergere in racconti curiosi e appassionanti basati sulla dimensione fisica della realtà, potrebbe aiutare i nostri nativi digitali ad avere esperienze di protagonismo narrativo e relazionale che controbilanciano lo strapotere della dimensione virtuale del digitale”. È in corso una votazione per eleggere come luogo del cuore FAI il Palazzo del Marchese Del Grillo di Fabriano. La piattaforma, messa a disposizione dal FAI nazionale e arrivata alla 12° edizione biennale, è aperta all’inserimento di nuove schede da parte di qualsiasi persona voglia registrarsi con un proprio account per descrivere il proprio luogo del cuore che abbia una qualche rilevanza. Nel periodo di votazione, chiunque può votare un numero illimitato di luoghi del cuore presenti nella piattaforma. Il FAI territoriale entra in questa dinamica se uno, o più soggetti portatori di interesse,sottopongono all’attenzione un luogo che potrebbe essere oggetto di interesse progettuale. “L’ Associazione culturale Marchese del Grillo è stato il gruppocon cui abbiamo appreso che nel Palazzo Zuccari Durante- prosegue Santini- l’appartamento che fu del Marchese Onofrio Del Grillo, attualmente chiuso, potrebbe essere il luogo dove l’associazione avrebbe in animo di allestire il Museo del Marchese Del Grillo. Insieme ai proprietari del bene abbiamo fatto un sopralluogo, verificato le condizioni al contorno e valutato che la campagna di raccolta voti dei Luoghi del Cuore poteva essere funzionale alla visibilità della loro iniziativa nella nostra comunità. Così gli amici dell’Associazione si sono attivati per creare la scheda del luogo e promuoverla in modo appassionato. Il Gruppo FAI di Fabriano supporta questa loro iniziativa come lo farebbe contemporaneamente per ogni altro luogo del cuore che avesse particolari necessità di promozione. Non tutti sanno che Onofrio Marchese Del Grillo è un fabrianese doc! Ci è nato, ci ha vissuto e la famiglia Del Grillo fece molta beneficienza e cofinanziò il primo teatro Aurora della città; ma la cosa inedita è che gli studiosi dell’Associazione hanno evidenze di archivio che il Marchese è anche sepolto a Fabriano. Un museo in città che lo racconta e lo celebra sarebbe un altro tassello di cultura storica che la nostra comunità potrebbe aggiungere nel suo patrimonio; quindi, votate e fate votare anche questo Luogo del Cuore per dimostrare che nessuna iniziativa culturale può essere divisiva!” Sabato 22 e domenica 23 marzo tornano per la 33ª edizione le Giornate FAI di Primavera,abbiamo chiesto all’architetto Santini come il territorio si sta preparando a queste giornate. “Ciò che posso anticipare è che l’impegno e la disponibilità sul nostro territorio è stato sorprendente e quindi ci stiamo organizzando per allestire ben quattro aperture di cui due a Fabriano, una a Sassoferrato e una a Serra San Quirico. Saranno aperture non inedite che, però, contengono delle chicche per cui varrà assolutamente la pena venire a godersi la narrazione degli Apprendisti Ciceroni, quasi 70 distribuiti fra tutte le aperture, formati dai tutor esterni incaricati dal Gruppo FAI di Fabriano e dai docenti/tutor interni di ciascun istituto. Con i volontari stiamo definendo l’organizzazione per questa festa di cultura partecipata i cui dettagli potranno essere conosciuti a partire dal 12 marzo consultando le pagine facebook e instagram del Gruppo FAI di Fabriano”. La città di Fabriano ed il suo comprensorio custodiscono importanti patrimoni culturali, artistici e paesaggistici. Abbiamo chiesto a Stefano Santini se sono valorizzati come meritano e cosa si potrebbe fare per attirare a Fabriano più visitatori. “Il solo fatto che nel comprensorio dove opera il Gruppo FAI di Fabriano siano state censiti almeno quaranta soggetti impegnati a vario titolo nell’ambito dello studio, tutela e valorizzazione del patrimonio storico artistico ambientale e paesaggistico, testimonia della consapevolezza e della vitalità con cui la nostra comunità custodisce la sua memoria. Riguardo la attrattività dei visitatori, dall’ascolto sul nostro territorio emerge chiaro che manchiamo di servizi a supporto e di capacità sistematica di fare marketing. Solo per dire, l’unica struttura che all’accoglienza mi ha offerto uno sconto sul biglietto come iscritto FAI l’ho trovata a Genga; può sembrare irrilevante, ma fidelizzare un’esperienza d’acquisto se non è tutto, poco ci manca! Credo che a Fabriano non ci si debba più domandare se sviluppare l’offerta turistica, piuttosto come articolarla e con quali investimenti e strategie. Dal nostro osservatorio le potenzialità sono tante, ma altrettanti sono spesso gli alibi per non essere ambiziosi e i pretesti per rimanere ai proclami. Il turismo culturale nel nostro territorio è ancora largamente inespresso, il FAI è a disposizione per dare visibilità e supporto anche in questo senso”.
Edoardo Patassi
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