Jobs Act, riforma Fornero, legge Biagi: lo strano caso della doppia personalità della sinistra in Italia


Malgrado gli indubbi contenuti riformatori, il Jobs Act, la riforma delle pensioni della Fornero e la legge Biagi del 2003 sono state e sono a lungo avversate dalla sinistra politica e sindacale e la storia si ripeterà nel prossimo referendum

Per capire la personalità della sinistra politica e sindacale (non solo) in Italia è utile andare a rileggere il racconto di Robert Louis Stevenson “Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr. Hyde” (pubblicato dallo scrittore scozzese nel 1886). La storia è nota, anche perché è stata il soggetto di film di successo. Henry Jekyll è un medico inglese che, ligio alle regole della società vittoriana, ha trascorso quasi tutta la sua vita a reprimere dentro di sé gli impulsi malvagi (di natura prevalentemente sessuale). Per dare sfogo ai suoi impulsi lussuriosi e amorali deve creare un altro se stesso. Miscelando particolari ingredienti chimici, riesce a mettere a punto una pozione che può separare le due nature dell’animo umano, quella buona e quella malvagia. La sua personalità diventa così scissa in due metà speculari che, alternativamente, bevendo la pozione o l’antidoto, prendono possesso del suo corpo, trasfigurandone anche l’aspetto: Jekyll si trasforma in Mr. Hyde; con quell’aspetto compie le sue scorribande, poi con l’antidoto ritorna nei panni austeri del virtuoso medico. Ciò fino a quando l’antidoto perde efficacia e il dottor Jekyll non è più in grado di controllare quando avvengono le trasformazioni. Col passare del tempo, Hyde si manifesta in modo autonomo senza il ricorso alla pozione. Tanto che solo la morte di Hyde restituirà il profilo e l’identità di Jekyll al suo cadavere.

La doppia personalità della sinistra italiana

Questa storia potrebbe divenire la traccia di un altro racconto: ‘’Lo strano caso della doppia personalità della sinistra in Italia’’. Occorrerebbe una sola, ma importante, modifica: un’inversione dei ruoli, nel senso che è Mr. Hyde il protagonista principale della metamorfosi. Ogni tanto – grazie ad un filtro magico – riesce a liberarsi del fardello di essere amorale e malvagio, dedito alle più svariate libidini e diventare uno stimato medico, inserito nella buona società, capace di cure e terapie che affrontano gravi crisi sociali e risolvono malattie ormai divenute endemiche. Ma si tratta di episodi limitati nel tempo, perché Mr. Hyde torna a farsi vivo e a dominare nel conflitto tra le due personalità, per di più distruggendo con perfido accanimento le azioni positive compiute come Jekyll, come se costituissero una vergogna da cancellare. 

Se con un solo colpo d’occhio prendessimo in considerazione le politiche del lavoro (il terreno di elezione della sinistra) degli ultimi venticinque anni (più o meno la durata della Seconda Repubblica) ci accorgeremmo che, nell’alternanza tra centrosinistra e centrodestra, le uniche riforme di un certo valore sono state effettuate dai governi della prima coalizione, mentre la seconda è in grado di annoverare tra i suoi meriti solo la legge Biagi del 2003. Ma il mio amico Marco Biagi era un socialista a cui il governo Berlusconi diede carta bianca per la riforma del mercato del lavoro, assumendone le proposte contenute nel Libro Bianco. E non a caso, Mr. Hyde si rifiutò di riconoscere nel professore assassinato dalle BR, un dottor Jekyll che aveva svolto un lavoro utile e positivo. 

La ‘’damnatio memoriae’’  ha perseguitato a lungo il professore bolognese, fino a quando Mr. Hyde non ha trovato un’altra legge su cui scatenare la sua furia: la riforma delle pensioni del 2011 che porta la firma di Elsa Fornero (una importante economista il cui cuore batte a sinistra). 

Se vogliamo possiamo andare più indietro prima di arrivare ai giorni nostri. Il governo che aveva suscitato più speranze per l’apertura di una fase nuova dopo il crollo per via giudiziaria della Prima Repubblica è stato certamente il primo presieduto da Romano Prodi alla guida  della coalizione dell’Ulivo (1996-1998). Quel governo completò – nella parte più difficile dell’armonizzazione dei trattamenti tra pubblico e privato  che la legge Dini aveva appena sfiorato– la riforma delle pensioni, realizzò importanti misure per quanto riguardava il mercato del lavoro, ma soprattutto portò l’Italia nella moneta unica. Il governo cadde sulla Finanziaria quando il Prc di Fausto Bertinotti gli tolse l’appoggio esterno e Massimo D’Alema e Franco Marini assecondarono dall’interno quel disegno che portò a Palazzo Chigi il primo, attraverso il passaggio alla maggioranza di un pezzo della coalizione di centrodestra, pilotato da Francesco Cossiga.

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Matteo Jekyll e Maurizio Hyde

Una quindicina di anni dopo, Mr. Hyde non si accorse di essersi trasformato in un giovane dottor Jekyll che raccolse intorno a sé un vasto consenso e aveva suscitato molte speranze: Matteo Renzi. Il “giovane caudillo” (copyright di Ferruccio de Bortoli), prima di avvicinarsi come Icaro al sole delle riforme costituzionali che lo fecero precipitare nel mare Egeo del referendum, varò (avvalendosi di un brain trust di eccellenza) un’importante riforma del mercato del lavoro riassunta in un disegno di legge delega definito “jobs act”, allo scopo – dichiarò – di recuperare vent’anni perduti.  

Tra i decreti delegati uno (il dlgs n.23/2015) introduceva una nuova tipologia contrattuale applicabile alle nuove assunzioni che avrebbe dovuto superare la pluridecennale diatriba sull’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, riducendo, nel caso di invalidità del licenziamento, le fattispecie di reintegra a favore di un ampliamento dell’erogazione di una indennità risarcitoria ragguagliata all’anzianità di servizio allo scopo di rendere trasparenti e certi per l’impresa i costi del licenziamento. 
Arriviamo così a ciò che succederà nei prossimi mesi, quando gli italiani saranno chiamati a votare in un referendum abrogativo usato come antidoto da Maurizio Landini sotto le spoglie di Mr. Hyde per cancellare ogni traccia (anche residua dopo gli interventi ablativi della Consulta) del lavoro del dottor Jekyll. E per riportare la sinistra politica e sindacale nell’identità del solo Mr. Hyde, rinchiuso nel suo mondo di rancori, vendette, paura del cambiamento. Ed Elly Schlein – per quanto raffinata cittadina del mondo – non resiste al fascino del primitivo.



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